Il regista Gianmaria Aliverta: «una commedia all’italiana»
Va in scena per la prima volta al Teatro La Fenice “Mirandolina”, opera comica in tre atti del compositore ceco Bohuslav Martinů su libretto italiano dello stesso autore tratto dalla “Locandiera” di Carlo Goldoni. L’opera – quindicesimo titolo della Stagione lirica e balletto 2015-2016 della Fondazione Teatro La Fenice, in scena nell’ambito di Estate Fenice 2016 – sarà proposta in un nuovo allestimento firmato dal giovane regista Gianmaria Aliverta, con le scene di Massimo Checchetto, i costumi di Carlos Tieppo e con la direzione musicale di John Axelrod alla testa dell’Orchestra del Teatro La Fenice.
La prima di venerdì 1 luglio 2016 ore 19.00 (turno A) sarà seguita da quattro repliche: domenica 3 luglio 2016 ore 15.30 (turno B), sabato 9 luglio 2016 ore 15.30 (turno C), martedì 12 luglio 2016 ore 19.00 (turno D) e giovedì 14 luglio 2016 ore 19.00 (turno E).
La “Locandiera” è probabilmente la commedia più celebre e amata di Carlo Goldoni: tantissime sono le opere, i film e gli sceneggiati televisivi a essa ispirati prodotti in ogni epoca, basti citare ad esempio per il teatro musicale le opere di Antonio Salieri e di Giovanni Simone Mayr. La trasposizione di Martinů, che prende il titolo dal nome della protagonista, si colloca alla metà del ventesimo secolo: la prima rappresentazione assoluta di “Mirandolina” ebbe luogo il 17 maggio 1959, al Teatro Smetana di Praga (l’attuale Opera di Stato). Ma la sua composizione risale a qualche anno prima: il pretesto per la sua nascita – tredicesimo e penultimo lavoro per il teatro di Martinů – giunse infatti nel 1953, con la borsa di studio offertagli dalla Fondazione Guggenheim. Il musicista, ceco di nascita ma con passaporto statunitense, la compose da Cimiez, una località nei sobborghi di Nizza, dove si era stabilito con la moglie lasciando la più caotica New York.
La vicenda dell’astuta locandiera che fa innamorare un conte, un marchese e un cavaliere ma che poi finirà per sposare il cameriere Fabrizio viene trattata con leggerezza: è quasi assente l’affondo psicologico, a favore di una lettura più vicina alla “commedia delle maschere” e «gioiosa dall’inizio alla fine», per citare le parole dello stesso compositore. «Ho voluto leggere l’opera – spiega il regista Gianmaria Aliverta, che ha scelto di trasfigurare la locanda di “Mirandolina” in una moderna spa – come fosse una commedia all’italiana, uno di quei film vacanzieri alla Vanzina con i personaggi che, contrapponendosi, presentano caratteristiche del Nord e del Centro. Il conte si esperime in romano mentre il marchese in milanese. Tutti vogliono apparire migliori di quel che sono e pertanto domina la finzione. Il cavaliere finge di odiare le donne perché non accetta che una donna gestisca da sola una locanda. Il conte vanta una nobiltà che non gli appartiene; il marchese parla di una disponibilità economica che non ha; Fabrizio si comporta come fosse padrone prima ancora di diventarlo. Mirandolina li tiene in pugno e a ognuno fa fare ciò che vuole. Anche nella scena in cui stira, riuscirà alla fine a far stirare il cavaliere».
La compagnia di canto vedrà impegnati Silvia Frigato nel ruolo della protagonista, Giulia Della Peruta in quello di Ortensia; Laura Verrecchia in quello di Deianira; Fabrizio sarà interpretato da Leonardo Cortellazzi; il conte d’Albafiorita da Marcello Nardis, il cavaliere di Ripafratta da Omar Montanari, il marchese di Forlimpopoli da Bruno Taddia. Completa il cast Christian Collia nel ruolo del servitore del cavaliere.