Lanciato il “Venexit”. Iniziativa dei consiglieri Finozzi, Sandonà, Montagnoli e Ciambetti
“Vuoi che il Veneto sia uno Stato indipendente e sovrano?” E’ questo il quesito al quale potrebbero rispondere i Veneti, inserito nella proposta di legge (Pdl) n. 149 sul Referendum consultivo sull’indipendenza del Veneto, già presentata alla Presidenza del Consiglio lo scorso 27 maggio a firma dei Consiglieri Finozzi, Sandonà, Montagnoli e Ciambetti. Il Pdl è stato presentato a Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale.
«Se il Veneto con il suo prodotto interno lordo dovesse apparire fra le 28 nazioni che compongono l’Europa – ha detto il consigliere Marino Finozzi – si troverebbe a metà classifica, pari a paesi come Ungheria, Finlandia e Portogallo. Per chi ci accusasse di essere un popolo poco numeroso, faccio notare che una decina di paesi europei sono numericamente inferiori al Veneto». Finozzi ha ricordato come «il debito pubblico italiano dal 2015 sia arrivato a 2.230 miliardi di euro, a fronte dei quali gli enti locali partecipano in un’azione di risanamento, pur non ricevendo benefici».
Il presidente del Consiglio, il leghista Roberto Ciambetti ha affermato come «il “Venexit” potrebbe essere un percorso praticabile, come successo già in altri paesi (vedi Scozia e Catalogna) ed è importante spiegare ai Veneti che è possibile che loro stessi prendano decisioni sul proprio futuro. Il referendum porti a decidere, anche con visioni diverse, se rimanere o meno nello stesso condominio e continuare a partecipare alle spese condominiali in maniera abnorme rispetto agli altri condòmini». Quello che in sostanza cambia, è che adesso la Corte Costituzionale ha lasciato aperto un varco, grazie alla Legge Regionale 15 in materia di autonomia.
Palmerino Zoccatelli, presidente del Comitato Veneto Indipendente si è soffermato a parlare delle ragioni storiche del «diritto di rivendicare l’indipendenza, partendo dal fatto che l’Italia di oggi è sorta dall’usurpazione del 1861 dopo aver aggredito ed inglobato gli Stati legittimi della Penisola». Il consigliere firmatario Alessandro Montagnoli si è soffermato invece sulle riforme del governo Renzi che ha definito «governo assolutamente centralista che leva i servizi al cittadino», aggiungendo che «è necessario sostenere il mondo dell’economia veneta, il lavoro, i servizi importanti ed il popolo veneto».
Fra gli interventi anche quello del consigliere Lista Zaia firmatario Luciano Sandonà che nel suo intervento ha sottolineato come questa proposta di legge sia «la massima espressione di democrazia», rifacendosi a quanto accaduto in Inghilterra in epoche passate, sottolineando come «la “Magna Carta” precursore del referendum scozzese, ha portato il popolo a decidere del proprio futuro. I segnali di rottura e condivisione di un percorso di indipendenza del Veneto ci sono tutte, anche dando uno sguardo alle ultime vicende elettorali».