Rilancio dei territori montani di Belluno e Sondrio con la zona franca

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Bottacin Gidoni a Belluno
Proposta di legge statale lanciata dalla regione del Veneto

 

Bottacin Gidoni a BellunoIstituire una “zona franca” extra-doganale ed extra territoriale nei comuni ricadenti nell’area delle province interamente montane di Belluno e di Sondrio: punta a questo l’obiettivo la proposta di legge statale presentata in Consiglio regionale del Veneto da trasmettere al Parlamento nazionale dopo l’approvazione. I contenuti sono stati illustrati a Belluno dall’assessore regionale alla specificità della provincia di Belluno Gianpaolo Bottacin, insieme al consigliere regionale Franco Gidoni che è tra i firmatari della proposta legislativa.

L’assessore Bottacin ha spiegato che si fa riferimento ai meccanismi giuridici che consentono di dare ai comuni montani delle due province agevolazioni in materia di diritti doganali e fiscalità analoghi a quelle applicate per Livigno, Campione d’Italia, Valle d’Aosta e Gorizia. «L’architettura fiscale esistente in Italia è fortemente centralista ed è lo Stato a trattenere i proventi della tassazione, decidendo quanto trasferire agli enti territoriali e anche gli importi delle tasse locali. O si stravolge questa impostazione – ha sottolineato Bottacin – in modo che le tasse restino sul territorio, come avviene per le province di Trento e Bolzano, o l’alternativa è quella di poter pagare meno tasse».

«La nostra proposta, prevista nel programma di governo per questa legislatura regionale – ha concluso Bottacin – è un suggerimento tecnico che si regge giuridicamente, perché la provincia di Belluno ha tutte le caratteristiche per essere ricompresa tra le zone franche extra-doganali ed extra-territoriali. Le condizioni dovranno poi essere contrattate anche con l’Unione Europea. In ogni caso, per ottenere qualcosa è fondamentale mostrarsi compatti e uniti a livello territoriale».  

«L’idea non è nuova – ha sottolineato in proposito il consigliere Gidoni – e pur non avendo avuto seguito quando fu avanzata, ha però innescato il dibattito. I tempi sono ora maturi per tirarla fuori dal cassetto accomunando nel percorso legislativo anche la provincia di Sondrio». La strada scelta è quella più semplice, proponendo al Parlamento di aggiungere le due province all’interno della legislazione già esistente in materia (DPR n. 43/1973 e DPR n. 633/1972). Altra possibilità sarebbe quella di allargare i confini della regione autonoma del Trentino Alto Adige alle due province montane confinanti, anche per dare unità alla minoranza etnica ladina, divisa tra tre realtà amministrative diverse (Alto Adige, Trentino e Bellino) e due diversi ordinamenti (speciale e “ricco” di risorse e di tutele quello di Alto Adige e Trentino, ordinario e “povero” quello bellunese). Ma questo è visto come il fumo negli occhi dagli altoatesini di lingua tedesca che non gradiscono il rafforzamento della Regione, anzi ritengono ancora troppo “forte” il simulacro esistente.