Nuova frana ad Acquabona sulla statale Alemagna innesca polemica tra Regione Veneto e PD

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Colata detritica lunga 80 metri, nessuna auto coinvolta. Assicurato a breve l’intervento definitivo per la messa in sicurezza della strada 

 

Statale alemagna frana acquabona 2Nuova interruzione della statale di Alemagna in località Acquabona nei pressi di Cortina d’Ampezzo: una frana di sassi e fango con un fronte di oltre 80 metri e un’altezza di due metri nel punto più alto è scesa alle 4 del mattino interrompendo la strada, e quindi i collegamenti con la cittadina. Il fenomeno, che si ripete con regolarità in questa zona, è stato causato dal maltempo che si è abbattuto la notte scorsa sula regione. I vigili del fuoco sono impegnati sul posto per rimuovere l’enorme colata detritica, assieme a personale dell’Anas. Il conducente di un camion ha assistito alla colata, escludendo che vi siano coinvolti mezzi in transito.

Nuova frana, immediate le polemiche politiche. «Voglio un intervento immediato. Cosa fa l’Anas? E dov’è il Governo? In quel tratto di strada ogni volta che piove viene giù una frana. Non credo serva un premio Nobel per mettere per sempre in sicurezza Acquabona. Stiamo parlando di una strada che va nel cuore delle Dolomiti patrimonio dell’Unesco, non verso una discarica» sbotta il Governatore del Veneto, Luca Zaia, nel sollecitare Anas e Governo ad intervenire «immediatamente» sulla frana di Acquabona, nei pressi di Cortina d’Ampezzo che ciclicamente, in occasione delle ondate di maltempo, scarica tonnellate di fango e detriti sulla Statale Alemagna. «Avanti, forza, sveglia Roma! – incalza Zaia – perché ogni volta che un evento negativo interessa la Perla delle Dolomiti l’eco si diffonde in un attimo in tutto il mondo e ancora una volta l’Italia sta facendo la figura della Repubblica delle banane».

Per il sindaco di Cortina, Andrea Franceschi, quanto accaduto «non è una sorpresa, perché conosciamo il versante, gli invasi erano pieni. Venerdì scorso ho emesso un’ordinanza, indirizzata ad Anas e Regole d’Ampezzo, di svuotare gli invasi. Ma con il materiale così fluido, impregnato d’acqua, non è facile intervenire. La notte scorsa – rileva – non c’erano operatori della Protezione civile di turno, anche perché non è arrivato il messaggio di allarme, dal sistema di rilevamento radar, che non ha rilevato un fenomeno come questo. Dovrebbe avvisarti quando i fenomeni temporaleschi si avvicinano, a distanza di trenta chilometri, per darti il tempo di intervenire, di prepararti. Significa che, nonostante l’impiego di varie tecnologie, per quanti sistemi si impieghino, alla fine sei sempre costretto ad avere la presenza dell’uomo. Non si può vivere così, con tante persone allertate, ad ogni pioggia. Anas parla di invasi, di bacini di protezione, a monte della statale, non di interventi strutturali. Personalmente – conclude Franceschi – ritengo invece necessaria un’opera sulla strada. Non si tratta più di un’eccezione: qui c’è una frana ogni poche settimane, nella stagione estiva. Non so cosa aspettino per un intervento strutturale, in questo punto. Ritengo non sia eccessivamente costoso, il tratto da proteggere non è lunghissimo».

«L’intero Governo e tutta Italia si sono scoperti cortinesi per l’ottenimento dei mondiali di sci 2021. Ora il Governo e l’Anas, proprietario della strada, dimostrino che i tweet entusiastici non erano un presa in giro, considerino una priorità nazionale la messa in sicurezza definitiva di Acquabona e intervengano. Prestissimo e soprattutto non a parole perché quelle sono già rotolate a valle come la frana» afferma l’assessore regionale alla Protezione Civile, il bellunese Gianpaolo Bottacin. «Il Ministro delle Infrastrutture – prosegue Bottacin – ha confermato l’esistenza di fondi nazionali per interventi strutturali di messa in sicurezza stradale in vista di Cortina 2021. Bene, si cominci ad usarli per Acquabona, una vera e tristemente frequente emergenza che non può e non deve più essere affrontata con interventi tampone, ma sistemata definitivamente». 

A difendere l’operato del Governo s’incarica il segretario del PD Veneto e deputato Roger De Menech, bellunese pure lui: «Zaia la smetta di sollevare inutili polemiche e faccia il lavoro che è chiamato a svolgere, governare la Regione. Per mettere in sicurezza la statale di Alemagna da Longarone a Cortina, compreso il tratto di Acquabona il governo Renzi ha messo 140 milioni di euro. Quanti ne ha messi la Regione, visto che la competenza sul dissesto è di Venezia e non di Roma?» De Menech, chiede al presidente veneto di fermare lo «scaricabarile. Con le dichiarazioni non si rivolvono i problemi. Zaia non è un deputato di opposizione, è il governatore della nostra regione, deve agire di conseguenza». Il problema della frana di Acquabona «va affrontato dal governo e dalla Regione insieme, poiché le competenze sono condivise». Durante la presentazione del cronoprogramma delle opere da realizzare per i Mondiali di sci del 2021, ricorda il deputato, i vertici dell’Anas regionale e nazionale sono stati chiari a riguardo: l’intervento va fatto insieme a chi ha le competenze sul territorio, cioè la Regione Veneto. 

«Ho riparlato questa mattina con il ministro Delrio – riporta De Menech – che conferma lo stanziamento di 70 milioni di euro, più l’impegno per altri 70 per mettere in sicurezza il tratto della statale da Longarone a Cortina. Il ministro ha inoltre assicurato l’avvio della fase di progettazione delle opere da realizzare da parte dell’Anas. Resta del tutto oscuro quale sia l’impegno concreto della Regione, in termini economici e operativi, sia per i Mondiali di Cortina, sia per il dissesto idrico e geologico in particolare nell’area delle Dolomiti. Probabilmente, un atteggiamento di collaborazione da parte del presidente del Veneto contribuirebbe a risolvere più velocemente e meglio problemi sedimentati da decenni».