Bankitalia conferma come l’autonomia altoatesina sia gestita meglio di quella trentina: durante la crisi, il Pil del Trentino è calato di 4 punti, mentre quello dell’Alto Adige è cresciuto del 4%
La filale di Trento di Banca d’Italia ha diffuso i dati relativi all’andamento dell’economia del Trentino Alto Adige. Nel 2015, secondo le stime di Prometeia, il prodotto regionale è aumentato in termini reali dello 0,8%, in linea con la media nazionale; i segnali di crescita sono stati più evidenti in provincia di Bolzano, mente il Trentino arranca. L’attività manifatturiera è stata sostenuta dalla domanda estera e, negli ultimi mesi, anche da quella interna. Secondo le indagini della Banca d’Italia è ricominciata l’accumulazione di capitale da parte delle imprese medio-grandi della regione.
L’attività delle costruzioni ha continuato a calare in Trentino, a fronte di una ripresa registrata in Alto Adige; resta debole la domanda di opere pubbliche in entrambe le province. Rimane comunque elevato il prezzo finale delle costruzioni, mediamente più alto del 40% in Trentino e del 85% in Alto Adige rispetto alla media nazionale, cosa che riduce le possibilità di accesso alla proprietà dell’abitazione da parte di molte famiglie. Il terziario ha ripreso a crescere, sospinto dal commercio e dalla ripresa dei consumi di beni durevoli. Il dato delle presenze turistiche è tornato a espandersi, soprattutto grazie alla componente italiana che, negli anni più recenti, era diminuita in misura rilevante.
Le condizioni del mercato del lavoro sono rimaste sostanzialmente stabili in provincia di Trento e si sono leggermente rafforzate in provincia di Bolzano. È stata registrata una ricomposizione delle assunzioni verso forme contrattuali stabili. In Trentino ha ripreso a crescere anche il tasso di occupazione dei 15-34enni che era calato in misura marcata a partire dal 2007; in Alto Adige la crescita dell’occupazione è stata determinata dalla dinamica dei 35-54enni. L’accumulazione di capitale umano in regione è proseguita anche grazie alla capacità degli atenei regionali (soprattutto quello trentino) di attrarre giovani da altre aree del paese: vi contribuisce un’offerta formativa di elevata qualità.
Tra il 2007 e il 2014 il Pil trentino è diminuito del 4%; nella lunga recessione sono emersi comunque segnali di vitalità, soprattutto nel comparto alimentare e nei settori a bassa tecnologia; resta tuttavia ampia la quota di addetti a comparti caratterizzati da forti difficoltà. Nello stesso periodo il Pil altoatesino è aumentato del 4%, trainato dai servizi (turismo, trasporti e servizi pubblici) e dall’industria alimentare. In entrambe le province le imprese rimaste sul mercato hanno rafforzato la propria struttura finanziaria aumentando la patrimonializzazione e riducendo l’indebitamento, soprattutto quello a breve termine.
In Trentino la fragilità della ripresa economica si è riflessa sull’andamento dei prestiti. Nel corso del 2015 i finanziamenti bancari al settore produttivo sono tornati a ridursi, risentendo del progressivo indebolimento della domanda, soprattutto quella per investimenti. In Alto Adige la dinamica dei prestiti bancari si è rafforzata, riflettendo la migliore situazione congiunturale: i finanziamenti alle imprese sono cresciuti, sospinti da quelli concessi a quelle di maggiore dimensione; è anche ripresa la domanda per investimenti. In entrambe le province i prestiti alle famiglie sono aumentati. Il costo del credito è diminuito, beneficiando anche delle misure espansive di politica monetaria.
La qualità del credito ha risentito i diversi andamenti congiunturali delle due province. La rischiosità dei prestiti alle imprese è rimasta elevata in provincia di Trento ed è ulteriormente cresciuta nei settori delle costruzioni e dei servizi; è peggiorata lievemente anche la qualità del credito delle famiglie. In provincia di Bolzano il flusso delle nuove sofferenze sui prestiti si è ridotto, sia per le imprese sia per le famiglie; la qualità del credito resta elevata nel confronto nazionale.
I depositi delle famiglie e delle imprese hanno continuato a crescere in entrambe le province, sospinti dalla significativa espansione dei conti correnti.
I prestiti erogati dalle Casse rurali trentine sono risultati in calo, a fronte di un’espansione del resto del sistema. È inoltre proseguito il deterioramento del credito di tali aziende, che si è riflesso in un peggioramento della loro redditività. I crediti erogati dalle Raiffeisen altoatesine sono aumentati, seppur a ritmi inferiori rispetto agli altri istituti; tali casse hanno continuato a registrare nel loro insieme un utile di bilancio.