Referendum aeroporto Bolzano, secco no dagli elettori

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Kompatscher: «risultato netto, porteremo avanti il volere degli elettori». Soddisfazione degli ecologisti e scontento da parte degli imprenditori

 

aeroporto bolzano pistaGli altoatesini, con una partecipazione di quasi il 55% degli aventi diritto, con il referendum consultivo hanno seppellito la proposta della giunta provinciale di Bolzano di rilanciare l’aeroporto. Il progetto di sviluppo è stato bocciato dal 70,4% dei 191.385 votanti.

Dopo il voto, la giunta provinciale ha commentato il voto rimettendosi alla volontà dei cittadini: per il presidente Arno Kompatscher «la scelta di puntare sul referendum è stata giusta dato che in passato, in virtù di una serie di paletti, la gestione dello scalo non è stata coronata dal successo. Alla luce di ciò le possibilità erano due: un nuovo progetto di sviluppo, oppure l’uscita di scena della mano pubblica. Ogni altra soluzione avrebbe rappresentato uno spreco di denaro pubblico». A proposito del risultato, Kompatscher ha affermato che «la popolazione altoatesina si è espressa in maniera chiara, alla luce sia della partecipazione, sia dell’esito, contro un ampliamento dell’aeroporto sostenuto da finanziamenti provinciali. Prendiamo atto di questa volontà».

Il successo del “No” comporta non solo lo stop ad ogni ulteriore discussione in Consiglio del disegno di legge sull’aeroporto presentato dalla Giunta provinciale, ma anche quello ad ogni ampliamento della pista di decollo ed atterraggio. «Sia per quanto riguarda i 30 metri ulteriori previsti dal progetto di sviluppo – ha spiegato Kompatscher – sia per quanto riguarda i 138 metri già approvati». Inoltre la Provincia sarà chiamata a cedere il 100% della partecipata ABD (Airport Bolzano Dolomiti), società che gestisce l’aeroporto, le cui quote verranno messe in vendita. «Nel caso in cui non vi fossero interessati – ha aggiunto il governatore – la ABD verrà liquidata e la concessione aeroportuale passerà all’ENAC».

L’assessore provinciale ai trasporti Florian Mussner ha spiegato che «l’aeroporto faceva parte del progetto di mobilità e raggiungibilità dell’Alto Adige, un progetto che ora dovrà essere rivisto dando maggiore peso a treni e bus», mentre l’assessore all’ambiente Richard Theiner si è concentrato sugli aspetti ambientali: «la Provincia continuerà a monitorare l’aeroporto indipendentemente da chi in futuro lo gestirà, mentre la valutazione dell’impatto ambientale del progetto di sviluppo non verrà ovviamente più effettuata». 

Una nota del M5S commenta con soddisfazione l’esito referendario: «ha vinto l’Alto Adige del buonsenso, quella che ama l’ambiente, la cura del territorio, la qualità della vita. Ha perso l’Alto Adige delle lobby – oggi un po’ meno onnipotenti – e quello della solita politica che le è subalterna. Ma, soprattutto, oggi ha perso l’Svp. La prima ormai incapace di raggiungere i suoi stessi elettori, malgrado i massicci investimenti privati profusi in una propaganda a tratti grottesca; il secondo sempre più ininfluente, appiattito sul socio di maggioranza, incapace di una linea chiara e anzi ondivago a seconda delle convenienze. E troppo spesso silente: il neosindaco Caramaschi risulta non pervenuto nel dibattito, più o meno come l’intero partito e il Pd di Laives è stato piegato al sì dalla acritica fedeltà all’Svp, dopo anni di opposizione. E i cittadini osservano». 

Sul lato degli sconfitti si trovano gli imprenditori. Assoimprenditori Alto Adige «prende atto» dell’esito del referendum sull’aeroporto di Bolzano. «Vogliamo essere una terra aperta e continueremo a batterci per questo – sottolinea il presidente Stefan Pan -. La raggiungibilità è un elemento centrale per un territorio connesso con il mondo e al centro dell’Europa e un aeroporto efficiente è un fattore decisivo in questo contesto, proprio come le autostrade digitali o le reti stradali e ferroviarie. Continueremo ad impegnarci per un Alto Adige raggiungibile e aperto e continueremo a farlo attraverso un dialogo che evidenzi rapporti e legami spesso nascosti. La raggiungibilità favorisce la creazione di valore e quindi le prestazioni sociali: sviluppo economico e welfare non si escludono a vicenda. E’ vero il contrario: lo sviluppo economico garantisce le prestazioni sociali».

«Siamo molto dispiaciuti del risultato del referendum sul concetto di sviluppo dell’aeroporto di Bolzano e sul finanziamento pubblico. Restiamo tuttora convinti, che un aeroporto gestito dalla mano pubblica sarebbe importante per l’economia dell’Alto Adige – dice Manfred Pinzger, presidente dell’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti -. Nel corso delle ultime settimane e degli ultimi mesi tanti membri dell’Unione Albergatori insieme ad una moltitudine di Altoatesini di tutte le classi sociali si sono impegnati personalmente e hanno fatto opera di convincimento a favore del concetto di sviluppo dell’aeroporto. Vogliamo ringraziare tutti i sostenitori per il grande impegno. Nonostante le forze collettive però non siamo riusciti a convincere una maggioranza del piano di sviluppo e del concetto di finanziamento dell’aeroporto».