Veneti nel mondo: le proposte della consulta, piattaforma web per mobilità giovani, scambi e rientro dei cervelli

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CONSULTA VENETI NEL MONDO finale 2016
Incontro annuale a Venezia dei giovani oriundi della Serenissima

CONSULTA VENETI NEL MONDO finale 2016«I progetti e le iniziative delle associazioni e delle comunità dei veneti all’estero sono una risorsa per la nostra regione. Vogliamo investire su di voi, sui vostri comitati e federazioni, e in particolare sui giovani oriundi, la cosiddetta quinta generazione, perché siete le nostre antenne e i nostri terminali nel mondo, nonché gli ambasciatori di nuovi rapporti nei cinque continenti».

Nel dare il via ai lavori della Consulta dei Veneti nel mondo e al meeting dei giovani oriundi veneti, a palazzo Balbi, sede della Regione Veneto, l’assessore al sociale e ai flussi migratori Emanuela Lanzarin, affiancata dall’assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan, ha dato il benvenuto ai quaranta convenuti indicando gli obiettivi dell’organismo di rappresentanza delle comunità dei veneti all’estero, alla sua prima riunione in questa legislatura.

Ai rappresentanti delle federazioni di una ventina di paesi di Europa, Americhe, Africa e Australia che compongono la ricostituita Consulta dei veneti nel mondo, l’assessore regionale ha chiesto di «investire sui giovani» e di «rafforzare i legami e le opportunità di scambio, nel campo della scuola, della cultura, della formazione, dell’imprenditoria e dell’economia», per continuare ad alimentare il rapporto con il territorio di origine e promuovere la cultura veneta nel mondo.

«La Regione intende investire insieme a voi su progetti concreti che siano una opportunità per i giovani – ha concluso Lanzarin – ma vogliamo anche progettare insieme iniziative per gli over 65, per quei veneti che hanno trascorsi la maggior parte della loro vita attiva all’estero e che ora desiderano rientrare, magari anche solo temporaneamente, per ritrovare le loro radici».

Una piattaforma web per scambi, relazioni economiche e culturali e la mobilità dei giovani, percorsi e sostegni per il rientro dei “cervelli” emigrati all’estero, nuovi “ponti” per intensificare i rapporti tra  veneti e “veneti fuori dal Veneto”, valorizzando i canali di comunicazione “social”: sono le principali proposte del documento finale approvato dalla Consulta dei veneti nel mondo e dal Coordinamento dei giovani veneti oriundi, al termine dei tre giorni di “convention” organizzati dalla Regione Veneto.

I rappresentanti delle associazioni venete e delle federazioni e dei comitati dei Veneti all’estero (presenti in una ventina di Paesi di 5 continenti) e i rappresentanti del coordinamento dei giovani oriundi hanno incontrato il presidente della Giunta regionale Luca Zaia, gli assessori Lanzarin Pan e Donazzan, il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti hanno analizzato il piano triennale e il programma annuale degli interventi regionali per i veneti nel mondo e si sono confrontati con i rappresentanti del mondo economico veneto, mettendo in comune esperienze, testimonianze, libri e film sull’emigrazione veneta.

«Questi tre giorni di confronto hanno dato voce all’“altro Veneto”, quello che vive all’estero – sottolinea Lanzarin –  e che in termini demografici “pesa” tanto quanto i residenti nella regione. Ci siamo confrontati con la quinta generazione degli emigranti, i giovani. E da loro accogliamo con interesse e favore la proposta di creare una piattaforma web per mettere in dialogo scambi culturali, esperienze imprenditoriali e culturali, proposte di mobilità e di formazione internazionale, iniziative di “andata” e di “ritorno” dei cosiddetti “cervelli”. La rete dell’associazionismo dei veneti nel mondo, come hanno sottolineato gli stessi rappresentanti delle categorie economiche, rappresenta una eccezionale opportunità per la formazione, il turismo, le imprese, i giovani, ma anche per progetti sociali, la cittadinanza attiva, il volontariato».

Secondo Lanzarin «vogliamo raccogliere l’invito delle associazioni e delle federazioni, alle prese con il ricambio generazionale ad aggiornare la legge regionale 2 del 2013 dedicata ai veneti nel mondo, in modo da valorizzare le esperienze e le esigenze di cui queste comunità sono portatrici, comprese le ‘nuove migrazioni’ e il rientro dei giovani di origine veneta che all’estero si sono costruiti un profilo di alta formazione e alta qualificazione professionale».

Nel documento finale Consulta e giovani ribadiscono l’attenzione a conservare e promuovere la conoscenza della lingua e della cultura veneta nel mondo, propongono di istituire ‘pacchetti esperienziali’ (come gli “smart box”) per far conoscere tradizioni, sapori, luoghi ed esperienze della cultura veneta e dei paesi di ‘approdo’ degli emigranti veneti, e suggeriscono di valorizzare la ‘mappa’ delle comunità venete anche a servizio della mobilità universitaria, facendo ricorso anche alla leva potenziale dei finanziamenti europei. Infine, Consulta e Coordinamento dei giovani all’estero, insieme alla Regione Veneto, hanno testimoniato solidarietà e vicinanza alla popolazione del Venezuela, paese attraversato da una grave crisi economica e istituzionale che sta colpendo anche i veneti e i loro discendenti emigrati nel paese latino-americano.

Il prossimo appuntamento per Consulta e coordinamento dei giovani veneti nel mondo è stato previsto per il 2017 nello stato brasiliano di Santa Catarina, in concomitanza con l’anniversario dei 140 anni dall’arrivo dei primi emigranti veneti.