La congiuntura rimane sempre debole, ma diffusa su tutto l’apparato produttivo
Lieve segnale positivo dalla produzione industriale in aprile. Secondo gli indici elaborati dall’Istat in aprile si è registrata una crescita dello 0,5% su marzo e dell’1,8% sul mese corrispondente dello scorso anno. Analizzando gli indici per comparti emerge che la crescita della produzione industriale, sia pure ancora modesta, è abbastanza diffusa su tutto il tessuto produttivo.
In aprile sono in crescita tutti i settori considerati con la sola eccezione dell’attività estrattiva (-5,5%), della fabbricazione di macchinari e attrezzature (-1,6%) e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore (-0,6%). Sostanzialmente analoga è la situazione di gennaio-aprile in cui pure la crescita interessa quasi tutti i settori con eccezione di quelli dell’attività estrattiva (-4,8%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-2,6%), della produzione di prodotti farmaceutici (-0,3%) e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-1,9%).
La ripresa, ancora modesta, dell’attività produttiva è dunque diffusa e questo è indubbiamente un elemento di forza che era mancato nel recupero (sempre modesto) del 2015, che riguardava soltanto quattro settori su sedici: quello della fabbricazione dei mezzi di trasporto (16,8%), quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi (+10,8%), quello della fabbricazione di prodotti farmaceutici (+5,4%) e quello della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (+3,3%).
Secondo il Centro Studi Promotor, i dati dei primi quattro mesi dell’anno inducono a ritenere raggiungibili le previsioni della Commissione UE sulla crescita del Pil in Italia per l’intero 2016 (+1,1%). Il Centro Studi Promotor sottolinea comunque che il tasso di crescita previsto per il 2016 non è assolutamente sufficiente per riportare il Pil italiano ai livelli ante-crisi in tempi ragionevoli: se nei prossimi anni la crescita continuasse con il tasso previsto per il 2016 (+1,1% annuo) il Pil risalirebbe al livello del 2007 solo nel lontanissimo 2023.