Austria, presentato il ricorso contro l’esito delle elezioni presidenziali

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elezioni austriache esito presidenziali primo turno 2016
Per la FPO è in ballo la democrazia e le scelte dei cittadini. Esisterebbero le prove di brogli nel voto

 

elezioni austriache esito presidenziali primo turno 2016Largamente annunciato, nell’ultimo giorno utile è stato depositato il ricorso del Partito della Libertà (Fpö), la formazione austriaca di destra, alla Corte Costituzionale contro il risultato delle presidenziali austriache dello scorso 22 maggio. Dove il candidato del partito Norbert Hofer, uscito largamente vincitore al primo turno sconfiggendo i tradizionali partiti al governo da trent’anni, al ballottaggio si è visto superare sul filo di lana nella notte intercorrente tra la chiusura delle urne (dove Hofer risultava ancora in testa) e il mattino dopo, quando si è svolto lo spoglio delle schede elettorali votate per posta, consegnando la vittoria per un ridottissimo 0,7% corrispondente al voto di 30.863 elettori, al candidato verde Alexander Van der Bellen.

Qualcosa sembra non aver quadrato nel voto espresso dagli austriaci: secondo alcuni media locali, per esempio, nel collegio Waidhofen an der Ybbs l’affluenza al voto sarebbe stata incredibilmente gonfiata. Nei documenti ufficiali del ministero risulterebbero più votanti degli aventi diritto con un’affluenza del 146,9%: 13.262 votanti contro i 9.026 che potevano legittimamente presentarsi al collegio elettorale dove, alla fine, ha vinto Van der Bellen. I sostenitori di Hofer affermano poi che il numero dei votanti dall’estero sia aumentato di 20.000 schede in una notte. La Commissione elettorale aveva dichiarato che ne erano state consegnate 740.000, dato che al mattino era diventato di 760.000 schede, tutte valide.

La Corte costituzionale austriaca provvederà in tempi tecnici a chiarire definitivamente, in un senso o nell’altro, la questione e i rumors che corrono per sapere se l’Europa è stata effettivamente salvata per posta, come si disse maliziosamente allora, o invece da qualche manina o manona interessata.

Il capo della Fpö, Heinz-Christian Strache, ha affermato che «senza questi errori, irregolarità e violazioni, Hofer sarebbe potuto diventare presidente». I legali del Partito della Libertà sostengono di avere le prove del fatto che oltre 573.000 schede elettorali inviate per corrispondenza sono state gestite in assenza di rappresentanti delle commissioni elettorali. «Non bisogna essere un teorico della cospirazione per avere una cattiva sensazione» ha osservato Strache. 

La Corte Costituzionale cercherà ora di legiferare prima dell’8 luglio, data dell’insediamento del presidente eletto. La Corte potrebbe decidere – qualora verificasse che sono state condotte pratiche contrarie alle norme elettorali con effetti sul risultato generale – di far ripetere il voto nei distretti elettorali eventualmente coinvolti o nell’intero paese. Per Strache «un ripetersi del voto è molto realistico». 

Se il ricorso sarà accolto, si apre una fase di incertezza in quanto il presidente uscente Heinz Fischer dovrà lasciare l’Hofburg, già residenza viennese degli Asburgo, entro l’8 luglio: e l’Austria resterà senza presidente. In questo caso, secondo alcuni costituzionalisti austriaci a reggere le sorti dello stato saranno espletate dai tre presidenti del Consiglio nazionale o Camera bassa, di cui uno dei tre è lo stesso Norbert Hofer.