Le auto nuove immatricolate in Italia nel 2015 hanno emissioni medie di CO2 di 115,1 g/km

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Il dato italiano è inferiore rispetto a quello medio dei maggiori Paesi europei per via della minore cilindrata media dell’immatricolato. A maggio boom delle immatricolazioni: +27%

 

mercato auto automobili autoparco 2115,1 grammi per km percorso. È questo il livello medio delle emissioni di CO2 prodotte dalle automobili di nuova immatricolazione in Italia nel 2015. Grazie a questo basso livello medio, l’Italia si colloca al secondo posto della graduatoria dei principali Paesi europei con i più bassi livelli di emissioni di CO2 derivanti da nuove immatricolazioni di auto nel 2015. Al primo posto di questa speciale graduatoria si colloca la Francia (con 111,3 g CO2/km). Al terzo posto, invece, si posiziona la Spagna (con 116,2 g CO2/km), seguita da Regno Unito (121,9 g CO2/km) e Germania (128,6 g CO2/km). 

Il risultato ottenuto dall’Italia in materia di emissioni di anidride carbonica delle auto nuove immatricolate è indubbiamente positivo. Va detto però che l’Italia è favorito dal fatto che, nel 2015, ha registrato una delle più basse medie in Europa rispetto alla cilindrata dei motori di nuove auto prodotte, con un livello pari a 1.476 cc, molto al di sotto della  media UE che è di 1.604 cc (fonte ACEA). Le auto con minore cilindrata, infatti, hanno un minor consumo specifico e dunque emissioni minori di CO2. Il dato testimonia anche il gap economico dell’Italia rispetto ai paesi più ricchi d’Europa, dove le cilindrate medie sono superiori a quelle italiane.

Tornando alla graduatoria, l’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec riporta anche i dati sulla riduzione del livello medio di emissioni di CO2 delle auto di nuova immatricolazione nei principali Paesi europei negli ultimi 10 anni. I dati, come si può vedere dalla tabella, indicano come questa media sia costantemente diminuita nel periodo 2006-2015 per tutti i Paesi considerati. In particolare, il Regno Unito è il Paese dove si è registrata la diminuzione maggiore (-27,3%), seguito a breve distanza da Francia (-25,7%), Germania (-25,4%), Spagna (-25,3%) e Italia (-21,8%). È importante altresì rimarcare che, al 2015, la media dei cinque Paesi è stata di 118,6 g CO2/km. Si tratta di un dato significativo, poiché inferiore all’obiettivo di 130 g CO2/km che era stato fissato per il 2015 dall’Unione Europea (con il Regolamento europeo n. 443/2009). L’obiettivo, di fatto, è stato già raggiunto nel 2012 quando la media dei maggiori Paesi europei era calata fino a toccare i 130,8 g/km. I buoni progressi registrati negli anni, tra l’altro, hanno spinto la Commissione Europea nel 2014 a definire un nuovo target per il 2021, fissando l’obiettivo di riduzione delle emissioni medie di CO2 delle auto di nuova immatricolazione a 95 g/km.

Intanto, a maggio le immatricolazioni di auto nuove sono state in netta crescita, con un incremento, rispetto allo stesso mese del 2015, del 27,19% con 187.631 autovetture targate. Buona parte della crescita va attribuito alla spinta della domanda di sostituzione arretrata che incide fortemente sulle decisioni di acquisto anche in questa fase in cui sembrano impallidire le prospettive di ripresa dell’economia italiana. Si conferma così – sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – che la ripresa delle vendite di auto in Italia ha basi solide, come emerge anche da altri elementi. Significativo sotto questo aspetto è il fatto che la crescita delle immatricolazioni interessa quasi tutti i marchi con pochissime eccezioni. E molto significativo è anche il fatto che gli operatori segnalano che la domanda non privilegia più le versioni spartane dei diversi modelli, come accadeva durante la crisi, ma si sta gradualmente spostando verso le versioni più ricche di dotazioni di serie od opzionali. La domanda sta gradualmente ritornando agli standard normali non solo in termini quantitativi, ma anche in termini qualitativi. 

Con il risultato di maggio il consuntivo dei primi cinque mesi dell’anno tocca quota 875.778 con un incremento del 20,51%. Proiettando questo tasso di crescita sull’intero anno si ottiene un volume di immatricolazioni di 1.900.000, che è superiore a tutte le previsioni formulate alla fine dello scorso anno. Non appare tuttavia probabile che questo risultato possa essere raggiunto. Dall’inchiesta congiunturale sugli operatori del settore dell’auto condotta dal Centro Studi Promotor a fine maggio emergono valutazioni ancora decisamente positive sulla situa- zione e le prospettive della domanda accompagnate, però, da un’attenuazione della ventata di grande ottimismo che aveva caratterizzato i primi mesi dell’anno. Si può quindi prevedere che il tasso di crescita medio superiore al 20% del gennaio-maggio del 2016 si attenuerà nella seconda parte dell’anno.