Elezioni comunali di Bolzano: vince il Pd-Svp Caramaschi

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Elettori in deciso calo: solo il 41,21% ha votato. Ora il problema di formare una giunta che abbia i numeri che sono mancati sei mesi fa al sindaco commissariato. Tagnin riconosce la sconfitta, ma non entrerà in maggioranza

 

Renzo caramaschi nuovo sindaco bolzano 1L’astensionismo è il sicuro vincitore delle elezioni comunali di Bolzano, città che ha visto l’ultimo anno passare da un’elezione che ha consegnato un Consiglio comunale con ben 18 formazioni politiche, un sindaco che è stato incapace di formare una maggioranza per veti incrociati, il commissariamento e una nuova legge elettorale fatta per tagliare le formazioni più piccole.

Il ballottaggio per le elezioni per il sindaco di Bolzano tra il candidato sindaco del centrosinistra Renzo Caramaschi e quello del centrodestra Mario Tagnin ha registrato un’affluenza di solo il 41,21%, che rappresenta un crollo di quasi 15 punti in confronto al primo turno, quando il 56,10% degli elettori si è recato a votare. 

Il candidato Pd-Svp Renzo Caramaschi é stato eletto sindaco di Bolzano con il 55,27% dei voti. Il suo rivale al ballottaggio, Mario Tagnin del centrodestra ha ricevuto il 44,73% ed ha riconosciuto la vittoria dello sfidante: «ho già chiamato Caramaschi, perché il risultato è chiaro».

Da parte sua, il nuovo sindaco Renzo Caramaschi, fresco settantenne e pensionato dello stesso comune che ora va a governare, è pronto per entrare in carca: «domani mattina mi metterò al lavoro per dare a Bolzano una solida maggioranza. Con il nostro programma non abbiamo promesso ai cittadini la luna, ma interventi fattibili e necessari per la città. Conosco bene il municipio – ha proseguito l’ex dirigente generale del Comune – e so bene che non ci sono pulsanti nascosti per fare miracoli. Cosa possiamo però fare e azzerare il debito del Comune». Caramaschi ha, infine, ringraziato il suo rivale Mario Tagnin, «che mi ha fatto i suoi sinceri complementi, quando lo scrutinio era ancora in pieno corso e non era tenuto a farlo».

Ad urne chiuse, iniziano le trattative per la formazione della giunta. Per il segretario politico Svp Philipp Achammer, è necessario che Caramaschi «abbia coraggio e decisione» per creare una maggioranza di governo composta da meno partiti di quanti partecipavano a quella precedente. Achammer sottolinea che il voto dei quartieri di lingua tedesca è stato decisivo per la vittoria di Caramaschi e rivendica il sostegno dato dal suo partito. «Con la nuova legge elettorale – afferma il segretario Svp – è ora possibile creare una maggioranza con meno partiti e questa occasione va colta con coraggio e decisione, allo scopo di non creare una coalizione all’insegna del minimo comune denominatore». Achammer, infine, rivendica al candidato sindaco del suo partito, Christoph Baur. un ruolo significativo nelle decisioni che porteranno alla formazione della nuova maggioranza chiamata a governare il municipio bolzanino.

Se fosse per la Svp, la giunta dovrebbe imbarcare in maggioranza Tagnin e la sua formazione politica. La Volkspartei ha posto un pesante veto su un ritorno in giunta dei Verdi, accusati della caduta dell’ex sindaco Luigi Spagnolli, che lo scorso autunno gettò la spugna a causa della mancanza di una maggioranza stabile. Il suo successore, Caramaschi, ha comunque ribadito la sua speranza di poter ricucire questo strappo. «Il nostro collocamento naturale è quello del centrosinistra, del quale fanno parte i Verdi», ha confermato le segretaria del Pd, Liliana Di Fede. 

Caramaschi ha ora 30 giorni di tempo per formare una giunta, che dice di «avere già pronta in testa», e di presentarsi in consiglio comunale con una maggioranza ancora tutta da formare. Si vedrà se a lui riuscirà la “quadra” che è mancata al suo predecessore Spagnolli.

Intanto, dalla Lega Nord, formazione che ha sostenuto Tagnin nella campagna elettorale, fa sapre che «non parteciperà a nessun governo di larghe intese come si sta discutendo in queste ore a Bolzano. Il centrosinistra e la Svp, che non hanno i numeri per governare Bolzano, cerchino da altre parti i voti necessari per costruire una maggioranza stabile». La Lega butta in campo avversario ed in particolare in quello della SVP l’eventuale responsabilità di una nuova empasse: «la Lega Nord ha costruito in queste elezioni un percorso politico che puntava ad amministrare Bolzano, insieme agli alleati del centrodestra, diminuendo il distacco dal centrosinistra rispetto alle elezioni del 2015. Ma non è bastato, in quanto la decisione della Svp di appoggiare al secondo turno Caramaschi è stata determinante. Se la Svp avesse dato libertà di voto ai propri elettori l’esito finale del ballottaggio sarebbe stato ben diverso. Questo è dimostrato anche dai voti in crescita provenienti dall’elettorato tedesco sulla figura del nostro candidato Tagnin a suffragio della correttezza della strategia impostata, che ha voluto porre al centro non solo l’elettorato di lingua italiana ma anche quello di lingua tedesca».