Per il 2016 saranno liquidati 85,20 euro a tonnellata, con un taglio dell’8% rispetto alla campagna 2015, cifra che non copre i costi di produzione
Non piace a Confagricoltura Emilia-Romagna l’accordo quadro – chiuso a quota 85,20 euro a tonnellata – sul pomodoro da industria per il 2016. Una cifra ritenuta “inaccettabile” dall’associazione secondo cui non si può “peggiorare ulteriormente” il bilancio agricolo delle aziende del settore.
«E’ inaccettabile una decurtazione del prezzo dell’8% rispetto all’anno scorso e per di più aggravata dall’inversione in termini peggiorativi dei parametri qualitativi. Con l’accordo chiuso a 85,20 euro a tonnellata – commenta il presidente della sezione di prodotto Pomodoro da industria di Confagricoltura Emilia-Romagna, Giovanni Lambertini – la parte agricola non coprirà neanche i costi di produzione e si farà carico, in toto, dell’eventuale perdita di reddito dell’Industria annunciata in fase di trattativa: così le inefficienze della filiera graveranno ancora una volta sulla produzione primaria».
Il tavolo per la contrattazione tra industrie di trasformazione e organizzazioni di produttori, ha trovato un accordo sugli «85,20 euro a tonnellata, franco campo, varranno con una produzione compresa tra 2.350.000 e 2.550.000 tonnellate: al di sotto dei 2.350.000 si aggiungerà 0,05 euro a tonnellata sino ad un massimo di 3 euro, ogni 5.000 tonnellate mentre al di sopra dei 2.550.000 si toglierà 0.05 euro a tonnellata sino ad un massimo di 3 euro ogni 5.000 tonnellate in eccesso». A giudizio di Lambertini, «la penalità imposta dal “range” di produzione significa una sola cosa: che non è stata fatta la programmazione delle superfici richiesta dagli agricoltori. Peccato – conclude – dovrebbe spettare proprio alle organizzazioni di prodotto e programmare la campagna con l’obiettivo di assicurare la massima redditività agli associati».