Zaia: «tocca al Governo fare chiarezza, ma rischia di sfumare l’ipotesi di un’holding autostradale del NordEst». Rossi: «per il Trentino fanno testo gli accordi presi con il Veneto e il Governo lo scorso febbraio»
L’acquisizione condizionata di A4 Holding da parte della spagnola Abertis al completamento del tratto nord di A31 costituisce una pesante ipoteca sia sugli accordi presi tra Trentino Veneto e Governo Renzi lo scorso febbraio sulla trasformazione da autostrada a statale della Valdastico Nord nel tratto di congiunzione con A22 in territorio trentino, ma anche sullo scenario caldeggiato dal Governo Renzi di creare una unica holding autostradale del NordEst.
Per il governatore del Veneto Luca Zaia «per prima cosa, voglio incontrare, senza alcuna ostilità, i vertici di Abertis che compare sul mercato veneto e capire bene le loro idee e il loro piano industriale di investimenti per il Veneto, al di là del nastro d’asfalto che andranno a gestire, soprattutto se diventeranno il nuovo interlocutore. Il mercato – ha premesso Zaia – regola il mercato e in questa partita non avevamo nessun titolo per intervenire e, se avviene tutto ciò è perché abbiamo un Governo che garantisce, in maniera trasparente e ufficiale, agli stranieri di venire a fare shopping in Italia. In ogni caso, parliamo oggi e non prima perché il percorso si è completato senza nessuna ingerenza esterna da parte nostra».
La prima lettura politica che Zaia ha dato è quella legata all’idea di una holding del NordEst nel comparto autostradale, che l’ingresso di Abertis «rischia di far sfumare, mettendo la strada in salita, anche se spero non blocchi le trattative. Il tema delle concessioni autostradali – riprende – non è avulso, ma parte integrante del territorio e se Abertis vuole restare in Veneto deve diventare parte integrante della comunità». La seconda questione è legata al nodo della Valdastico Nord: «leggo – spiega Zaia – che nel piano industriale presentato da Abertis è prevista come infrastruttura in esercizio da completare e che l’operazione si chiuderà quando il Cipe darà l’ok al completamento della Valdastico verso nord. Una clausola delicata, che ci dà il termometro di come il Governo, nei cui panni non voglio mettermi, non si sia mosso, mentre la Regione ha sempre avuto una posizione, espressa in tempi non sospetti, asettica e avulsa da tutti i ragionamenti, per cui la strada va completata: pur nel rispetto dei cugini trentini, una soluzione va trovata».
Sul completamento del tratto nord della Valdastico interviene anche il presidente del Trentino Ugo Rossi, secondo il quale «il tema non è la Valdastico, ma il rinnovo della concessione in capo ad A4 alla quale il completamento di A31 consentirebbe la proroga automatica fino al 2026»: Secondo Rossi «si tratta di una questione che abbiamo affrontata con una procedura di legge ancora aperta. Ora tocca al Governo prendere una decisione definitiva secondo il contenuto dei patti sottoscritto lo scorso febbraio, dove si dice che l’autostrada nel tratto nord non si fa, ma la si sostituisce con una strada normale».