Multa per pratiche commerciali scorrette per FCA, Toyota e Nissan

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Irrogate rispettivamente 300.000, 200.000 e 150.000 euro di sanzioni. Depositate alla Procura di Torino 21.031 adesioni alla class action promossa da Altroconsumo contro i dati di consumo falsati di Fiat Panda

 

Auto test volkswagen golf consumi giustaGrandinano multe e class action in capo alle aziende automobilistiche, con il gruppo Fiat Chrysler in testa. Sanzioni per un totale di 650.000 euro sono state comminate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato a tre case automobilistiche per pratiche commerciali giudicate scorrette rispetto a quanto previsto dal Codice del consumo. Si tratta di FCA Italy, Toyota e Nissan, chiamate a pagare rispettivamente 300.000, 200.000 e 150.000 euro.

Alle tre Case viene contestato di aver fornito “informazioni lacunose e ambigue” sul costo complessivo di alcune auto, pubblicizzate attraverso siti e internet e altri mezzi di comunicazione, con particolare riferimento al fatto che il prezzo dei modelli in promozione non risultasse veritiero per chi intendesse acquistarle senza ricorrere al finanziamento. Il prezzo reale avrebbe dovuto tenere invece conto del costo del finanziamento, cosa non precisata in maniera adeguata nei messaggi pubblicitari delle tre Case.

Le campagne oggetto dell’indagine dell’Autorità hanno riguardato per FCA la Panda, la Punto, la 500, il Qubo e il Doblò; per Toyota, l’Aygo e la Yaris Hybrid Cool; per Nissan, la Juke, la Micra, la Note e la X-Trail.

In capo a FCA fioccano non solo multe. Sono state 21.031 le adesioni formali alla class action contro Fca per i presunti “consumi bugiardi” del modello Fiat Panda, ammessa dal Tribunale di Torino e depositate presso la cancelleria del tribunale nei giorni scorsi. Per Altroconsumo gli iscritti online all’azione risarcitoria sono stati 27.789. Le domande sono giunte da possessori del modello Fiat Panda 1.2 benzina 51 kw di tutta Italia: tra i più numerosi, il 20,6%, gli automobilisti della Lombardia, il 13,3% dal Piemonte, 9,63% Toscana e 9,21% Lazio. Alle domande raccolte dall’organizzazione di consumatori, sin dalla fine del 2014, quando la class action è stata annunciata, si devono aggiungere le richieste depositate direttamente dai singoli automobilisti presso la cancelleria nel capoluogo piemontese. Nessun commento da Fca.

Intanto, Altroconsumo scrive che l’Icct (International council on clean transportation) «ha condotto uno studio che rafforza quanto già provato da noi sui consumi bugiardi», stabilendo «quanto si possa sottostimare il consumo di carburante sui rulli nel ciclo ufficiale di omologazione, partendo da dati di attrito favorevoli».

Dallo studio di Icct, scrive Altroconsumo, risulta che «circa un terzo della differenza tra consumi dichiarati e consumi su strada è dovuta proprio all’utilizzo, da parte dei produttori, di parametri che non rappresentano verosimilmente la guida nel mondo reale». Per questo studio, Icct «ha testato 29 vetture, e nei 19 casi in cui è stato possibile ottenere i parametri utilizzati per l’omologazione, questi erano inferiori a quelli reali». In media, afferma l’associazione, «i consumi in realtà sono inferiori del 7,2% rispetto a quelli che si otterrebbero utilizzando i corretti parametri di “coastdown”», mentre «per le vetture commercializzate anche negli Usa, dove evidentemente la regolamentazione dei test di omologazione è più efficace che in Europa, questa differenza è risultata essere solo dell’1,8%». Per non parlare, chiude Altroconsumo, «di trasparenza, dato che negli Usa i parametri di “coastdown” sono pubblici, m