Confine del Brennero, l’Austria vara il rafforzamento dei controlli

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cartello località brennero
L’incapacità del Governo Renzi di fermare l’onda migratoria costringe Vienna a reagire contro l’invasione indiscriminata. Reazioni negative delle forze di maggioranza. In agguato l’aggravio dei costi sulle merci che passano dal valico (un terzo delle importazioni ed esportazioni italiane)

 

cartello località brenneroUn vertice tra le forze dell’ordine di Italia, Austria e Germania per discutere gli ormai imminenti controlli di frontiera si è svolto al valico del Brennero dove proseguono i preparativi da parte dell’Austria per consentire i controlli delle macchine e dei camion in transito, consistenti nell’approntamento di una costruzione e nell’allargamento a quattro corsie con un limite di velocità di 30 km/h dell’autostrada in zona austriaca. 

Il rafforzamento dei controlli di confine al Brennero avrà ripercussioni anche sul traffico delle merci, che per un terzo del totale di quelle che entrano ed escono su gomma dall’Italia attraverso le Alpi passano proprio per il Brennero. Degli 89 milioni di tonnellate di merci che complessivamente transitano ogni anno lungo i confini alpini su Tir, 29 sono “assorbiti” da questo valico. Se poi si aggiungono anche gli 11,7 milioni di tonnellate di merci che viaggiano su ferrovia, la dimensione complessiva delle merci in transito sul Brennero supera i 40 milioni di tonnellate all’anno. Ad indicarlo è la Cgia. 

Secondo uno studio redatto dall’associazione degli autotrasportatori belgi – segnala il coordinatore della Cgia Paolo Zabeo che ha analizzato i dati di Alpinfo-Ufficio federale trasporti svizzero riferito al 2013 ultimo anno disponibile – «ogni ora di lavoro costa mediamente 60 euro. Con un ritardo di sole 2 ore è stato stimato un aumento dei noli del 10% che ricadrà, nel medio e lungo periodo, sui costi e quindi sui prezzi dei prodotti e di conseguenza sul consumatore finale». I controlli al Brennero rischiano di colpire tutto il sistema produttivo, soprattutto quello legato alle esportazioni. Si tenga presente che in Europa il 75% del commercio intraeuropeo avviene su gomma e, secondo i dati di Alpinfo sono 89 i milioni di tonnellate di merci che annualmente transitano su Tir lungo i principali valichi dell’arco alpino così distribuiti: Monte Bianco: 8,3; Gottardo: 9,3; Frejus: 10,0; Tarvisio: 15,2; Ventimiglia: 17,3; Brennero: 29. Se dopo l’Austria anche altri paesi chiudessero le frontiere l’eventuale sospensione/abolizione dell’intera area Schengen avrebbe delle ricadute molto negative sull’autotrasporto che, assieme all’edilizia, è stato uno dei settori più colpiti dalla crisi.

Secondo una elaborazione Cgia su dati Infocamere-Movimprese, tra il 2009 e il 2015 il numero complessivo delle aziende di questo settore è sceso di oltre 22.000 unità. Al 31 dicembre 2015 erano attive 86.590 imprese. Le aree territoriali più colpite da questa moria sono state quelle di confine (Friuli Venezia Giulia -27,1%, Piemonte -25,3%, Liguria -24,4%, Lombardia -23,4%, Trentino Alto Adige -21,8%, Veneto -19,8%,) dove, tra le altre cose, è maggiore la presenza dei vettori stranieri provenienti in particolar modo dai paesi dell’Est che da anni praticano una concorrenza sleale nei confronti dei nostri operatori non rispettando, in particolar modo, i tempi di guida e le normative in materia di cabotaggio. Con l’eventuale ripristino dei controlli frontalieri, molti operatori stranieri dell’autotrasporto potrebbero stabilirsi più a lungo nel nostro territorio, con evidenti ricadute negative per i nostri autotrasportatori. L’eventuale blocco di Schengen per Cgia avrebbe infine un effetto dirompente anche per l’Unione europea che nella peggiore delle ipotesi potrebbe costare fino a 94 miliardi di euro all’anno.

Il capo della polizia tirolese Helmut Tomac, forte delle dichiarazioni del governo austriaco, ha ribadito l’ultimatum all’Italia: «al Brennero, con l’introduzione dei controlli di confine, saranno in servizio 250 poliziotti austriaci. In caso di necessità saranno inviati al Brennero anche soldati, ma la decisione spetterà al ministero della Difesa». Quanto alla barriera fisca vera e propria, «questa sarà allestita solo se necessario per incanalare i flussi. Si tratta di una normale rete e non di un filo spinato. La struttura portante – ha spiegato Tomac – sarà allestita prossimamente ma la rete vera e propria sarà “attaccata” solo in caso di bisogno. L’Austria non intende isolarsi ma incanalare gli eventuali flussi di migranti». Tomac si è detto fiducioso che la rete possa essere evitata, ma tutto dipende dalle azioni che il Governo Renzi sarà in grado di mettere in opera per difendere effettivamente i confini esterni dell’Unione Europea, cosa che fino ad oggi ha fatto molto blandamente confidando nel passaggio massiccio dei migranti verso i paesi del Nord Europa.

Non nutrendo molta fiducia sui controlli anti immigrazione degli italiani, le autorità austriache chiedono di poter rafforzare controlli sui treni e sulla strada già sul territorio italiano, così come già esistono grazie alle pattuglie miste italo austriache in servizio sui treni nel tratto tra Fortezza ed Innbruck. I controlli di confine al Brennero da parte delle autorità austriache prevedono uno stop forzato dei treni a Steinach, subito dopo il confine. «Controlleremo tutti i passeggeri su tutti i treni se l’Italia non dovesse consentire ai poliziotti austriaci di iniziare i controlli già da Fortezza. La fermata a Steinach con relativi ritardi saranno inevitabili», ha detto il capo della polizia tirolese Helmut Tomac. Tomac, ha precisato che il nodo dei controlli di agenti austriaci su territorio italiano non è stato ancora sciolto. Anche il vertice oggi con rappresentanti della Questura di Bolzano e con il ministero degli interni non ha portato ad un accordo, ha aggiunto. La questione sembra rinviata all’incontro dei ministri Alfano e Sobotka, con ogni probabilità questa settimana a Roma.

L’Austria al Brennero non prevede nessun centro di accoglienza per profughi. «I richiedenti asilo saranno immediatamente portati in centri ad Innsbruck e dintorni, mentre quelli non aventi diritto saranno riconsegnati all’Italia che dovrà farsi carico della loro assistenza» ha precisato Tomac che ha ricordato come l’Austria abbia introdotto per il 2016 un tetto di 37.500 richiedenti asilo. Al Brennero, ha detto Tomac, i migranti saranno immediatamente identificati e registrati. A questo scopo nelle prossime settimane saranno allestiti container a due piani

Al Brennero l’Austria prevede l’allargamento dell’autostrada a quattro corsie – due per i Tir e due per le auto – per svolgere “controlli a vista” dei mezzi in transito. «Sarà introdotto un limite di velocità di 30 km/h per motivi di sicurezza – ha detto Tomac – e i mezzi sospetti saranno deviati in una apposita zona di controllo, riducendo in questo modo il più possibile rallentamenti alla circolazione. Code saranno comunque inevitabili e in quel caso scatterà la collaborazione con la Polizia stradale italiana di Vipiteno».

Le posizioni illustrate dagli austriaci hanno sollevato critiche in Italia e specialmente dalle forze di governo del centro sinistra. Da parte del premier Matteo Renzi si commenta che «l’ipotesi di chiudere il Brennero è sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro». Per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, «innalzare muri è una risposta velleitaria: il governo austriaco è ancora in tempo, si fermi». Delrio lo ha detto a Bari nel corso del primo forum nazionale sulla portualità logistica. «Non si può pensare – ha aggiunto – che i valichi tornino a essere barriere. Se il valico del Brennero sarà chiuso, l’Austria avrà un grandissimo danno economico, e anche l’Italia. Chiudere il valico del Brennero – ha concluso – non solo è un danno economico, ma anche un danno enorme al progetto dell’Europa».

Per Renato Brunetta presidente dei deputati di Forza Italia, «sarebbe stato bello, a proposito di regole europee, che qualcuno avesse domandato a Jens Weidmann come giudica la frase di Angela Merkel, riferita da Der Spiegel e non smentita, che auspica la chiusura del Brennero da parte dell’Austria in caso di arrivo massiccio di profughi in Italia. Provo a rimediare io, e non sarebbe male che ora rispondesse. Questo blocco del confine in Tirolo sarebbe un colpo gravissimo all’economia italiana e una rottura traumatica del patto Ue. Non esistono solo regole europee per il comodo di Berlino e dei suoi satelliti».

«Ha perfettamente ragione Hofer. Se l’Italia continua a trasportare clandestini dall’Africa, i paesi confinanti hanno tutto il diritto di controllare le proprie frontiere. E’ inutile fare campagne di criminalizzazione e di insulti nei confronti dell’Austria – dichiara il senatore Maurizio Gasparri (FI) -. Certo, maggiori controlli al Brennero possono creare danni alle attività economiche e commerciali italiane. Ma ci si chieda qual è la causa di questo atteggiamento, ieri della Francia a Ventimiglia, oggi dell’Austria al Brennero: la politica di arrendevolezza di Renzi e del Pd nei confronti dell’immigrazione. Abbiamo trasformato la Marina in un’agenzia di trasporti per tutti quelli che, da ogni parte dell’Asia e dell’Africa, vogliono venire in Europa e ci meravigliamo di essere giudicati pericolosi dai nostri confinanti? Prima di criticare gli altri, correggiamo la nostra politica». controlli al brennero nuova organizzazione