Popolare di Vicenza, risparmiatori traditi definitivamente

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L’aumento di capitale appena deciso svaluta le azioni possedute da 119.000 soci del 99,8%

 

banca popolare vicenza logoL’aumento di capitale completerà il crack della banca Popolare di Vicenza e l’annientamento dei risparmi delle persone che hanno creduto nella solidità di una delle principali realtà creditizie del NordEst.

Gli accordi tra Unicredit e il fondo Atlante sul prezzo di sottoscrizione dell’inoptato dell’aumento di capitale della Popolare di Vicenza fanno emergere una valutazione dell’istituto berico, da parte del fondo, non superiore a 1,51 miliardi di euro. La valorizzazione include gli 1,5 miliardi di euro dell’aumento di capitale e dunque di fatto azzera il valore delle partecipazioni degli attuali 119.000 soci della Popolare di Vicenza, che negli scorsi anni avevano sottoscritto azioni a 62,5 euro l’una e ora le vedono valorizzate a non più di 10 centesimi, con una perdita del 99,84% sul loro investimento.

Se Atlante interverrà nell’aumento di capitale della Popolare di Vicenza allora «tutti compreranno allo stesso prezzo» ha chiarito il nuovo amministratore delegato della Popolare di Vicenza, Francesco Iorio, ricordando che «se ci sarà un pezzo dell’offerta non sottoscritta a quel punto Atlante avrà il diritto di ritirare il non sottoscritto al prezzo minimo di 0,10».

L’aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro della Popolare di Vicenza è a forte rischio e molto probabilmente Atlante deterrà una quota importante della banca, anche del 75%, in modo da assicurare un flottante minimo del 25% come richiesto da Borsa italiana. E’ quanto spiegano diverse fonti di mercato interpellate dopo che la banca ha ufficializzato su richiesta della Consob che il fondo Atlante sottoscriverà la parte restante dell’operazione al prezzo minimo della forchetta, ovvero a 0,1 euro, livellando di fatto le offerte del mercato a questo valore. «L’offerta – sostiene un analista – si chiuderà con poche sottoscrizioni, magari un 20-30%, e il resto andrà ad Atlante. Di certo non sarà coperta interamente a 0,1 euro anche perché dopo il pre-marketing è emerso l’interesse insufficiente del mercato: questo significa che la maggior parte degli investitori vuole sottoscrivere sotto la soglia minima di 0,1 euro». «Qualcuno prenderà le azioni a 0,1 euro ma non sarà un Ipo di successo», ha detto un altro operatore. Infine, un analista ha fatto notare come «il prezzo di 0,1 euro per azione corrisponde a un multiplo di 0,38 volte il patrimonio netto. Se si pensa che in Borsa ci sono banche come Ubi con multipli a 0,39 volte e quindi meno care, per quale ragione un investitore dovrebbe comprare la Popolare di Vicenza al posto della più solida Ubi?», si chiede un altro analista.