Verona snodo europeo per il gas naturale da Israele

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La città si candida a centro di stoccaggio e smistamento del GNL. All’incontro con le categorie economiche della città, promosso dalla senatrice Cinzia Bonfrisco, presente Naor Gilon, ambasciatore dello Stato d’Israele in Italia

 

da sx maurizio danese pres veronafiere cinzia bonfrisco naor gilon ambasciatore israelePassa da Verona il futuro della distribuzione del gas naturale. La città, infatti si candida al ruolo di hub europeo per lo stoccaggio e lo smistamento del GNL (gas naturale liquefatto), in particolare delle forniture che nei prossimi anni potrebbero arrivare dallo Stato d’Israele, dove è stato scoperto uno dei più grandi giacimenti di sempre, il Leviathan, in grado di produrre – secondo le stime – fino a 31 miliardi di metri cubi all’anno. Si tratta di un’opportunità da cogliere per il sistema veronese, riunito a Veronafiere per il convegno “Intermodalità & GNL: le vie blu, il ruolo centrale di Verona”. 

L’incontro è stato organizzato dalla senatrice Cinzia Bonfrisco, presidente della Commissione per la vigilanza sulla Cassa Depositi e Prestiti. Oltre a Naor Gilon, ambasciatore dello Stato d’Israele in Italia, erano presenti tutti i principali rappresentati delle categorie economiche e istituzionali del territorio. 

«Verona con le sue infrastrutture e la sua posizione logistica – ha spiegato la senatrice Cinzia Bonfrisco – può rappresentare l’hub per l’Italia e l’Europa per la distribuzione del gas naturale liquido israeliano, tra i migliori al mondo per qualità. Questo significa nuove opportunità di sviluppo per le imprese. Veronafiere, Camera di Commercio e Confindustria stanno accompagnando questo processo dimostrando di essere capaci di innovare e di cogliere nuove sfide strategiche, come quelle sulle politiche energetiche del futuro». 

Il GNL, quale carburante, può infatti accelerare la transizione verso una maggiore de-carbonizzazione, soprattutto nel settore del trasporto pesante su gomma e marittimo, fornendo un vantaggio economico, in termini di efficienza ed emissioni, con il 95% di particolato in meno rispetto agli altri combustibili fossili. Il ministero per lo Sviluppo economico stima che entro il 2030 un quarto dell’energia per i trasporti sarà coperto dal gas naturale liquefatto. Il GNL, inoltre permetterebbe di ridurre la dipendenza energetica dai tradizionali fornitori di petrolio e gas come Russia e Paesi del Maghreb. 

In quest’ottica, entrano in scena Israele e le sue nuove riserve di gas.
«La direzione di esportazione del nostro gas deve essere l’Europa, di cui l’Italia è una porta di ingresso naturale, al centro del Mediterraneo – ha confermato l’ambasciatore Naor Gilon -. Alcune aziende italiane già operano nella striscia di Gaza, in Medio oriente, nell’area del confine tra Egitto, Israele e Cipro. Oltre all’energia, un altro fronte su cui Verona e Israele possono cooperare è quello dell’innovazione dove trovare una combinazione ottimale con le capacità imprenditoriali e di ricerca delle aziende e dell’università scaligere».
A maggio sarà pronto il nuovo schema di decreto legislativo del Governo sui carburanti alternativi, mentre l’Unione interporti riuniti (Uir) ha lanciato il progetto “Rete Lng Italia Freight”, per la creazione di un moderno sistema di distribuzione del gas naturale. Un’iniziativa che rientra nel più ampio progetto europeo, denominato “vie blu”, per implementare ed estendere una rete di percorsi dedicati all’autotrasporto pesante a GNL, con stazioni di rifornimento e stoccaggio. Il tracciato oggi copre Italia, Spagna, Francia, Germania, Lussemburgo, Regno Unito, Svezia e Danimarca.
In questo scenario l’interporto di Verona Quadrante Europa potrebbe diventare uno degli snodi italiani che oggi contano soltanto due stazioni di rifornimento GNL per camion, a Piacenza e Ventimiglia.
«Veronafiere è pronta a fare la propria parte – ha detto Maurizio Danese, presidente di Veronafiere –. Oltre alla vocazione per la logistica, il capoluogo scaligero possiede il know how sulle tematiche legate al GNL, proprio grazie alla sua fiera». 

Concorde sull’importanza di sviluppare con Israele una collaborazione nel campo energetico anche Giuseppe Riello, presidente della Camera di commercio di Verona: «l’energia è un fattore produttivo, il cui costo influisce in modo sensibile sulla competitività delle produzioni “Made in Italy”. È quindi fondamentale garantire alle imprese fonti di approvvigionamento sostenibili a costi accettabili. L’apertura di Israele alle esportazioni di gas naturale verso l’Europa apre scenari interessanti dal momento che l’Italia importa 14,3 miliardi di euro di metano di cui 6, 5 dalla Russia».