Emil Banca: 2015 positivo con utile a 2,1 milioni

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presidente di Emil Banca Giulio Magagni e il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia
Domenica 3 aprile assemblea. Unica banca in Italia con Rating sociale A-

 

presidente di Emil Banca Giulio Magagni e il direttore generale di Emil Banca Daniele RavagliaE’ un bilancio “molto positivo” quello che sarà sottoposto alla valutazione dei soci di Emil Banca – Bcc presente a Bologna, Modena e Ferrara – che domenica si incontreranno per l’assemblea dei soci. 

Nonostante un contesto economico difficile, l’accantonamento di 47 milioni per eventuali insolvenze future, i tre milioni destinati al sistema bancario per il decreto “Salvabanche”, Emil Banca chiude il 2015 con un netto di 2,1 milioni, di cui il 70% andrà ad aumentare il patrimonio della banca, il 3% verrà girato al fondo mutualistico per la promozione della cooperazione, mentre il resto andrà a remunerare il capitale sociale. 

Lo scorso anno la banca ha avuto 1.460 nuovi clienti (i due terzi a Bologna), che hanno portato il totale a 94.453 clienti e l’ingresso di 1.149 nuovi soci, portando così la base sociale a quota 23.627. Il capitale sociale è arrivato a 57,9 milioni (+1,35%), la raccolta totale a 2,8 milioni (+3,2%) e gli impieghi hanno superato 1,6 miliardi di euro (+0,8%). Inoltre il totale dei mezzi amministrati a fine anno superava i 4.454 milioni (2,1% in più rispetto al 2014); il patrimonio netto è di 220,4 milioni. Tra i successi del 2015 c’è inoltre l’ottenimento del Rating sociale, che viene pubblicato anche in caso di insufficienza: «è un indicatore in più – ha detto il presidente di Emil Banca, Giulio Magagni – per dimostrare che i nostri clienti possono sentirsi protetti. Non siamo noi a dirlo, ma un ente esterno autorizzato che ha rilasciato ad Emil Banca, unica banca d’Italia, un Rating sociale di A- in una scala che va dal minimo D al massimo AA. Una valutazione positiva che si riferisce alla governance, alla trasparenza, al servizio alla clientela e alla sua protezione».

«Nel 2015, Emil Banca ha dimostrato di essere un’azienda sana – ha aggiunto Daniele Ravaglia, direttore generale dell’istituto – in grado di produrre ricchezza e con le spalle abbastanza larghe per affrontare anche i problemi e le emergenze degli altri. I numeri testimoniano la fiducia delle famiglie verso di noi». 

Per quanto riguarda poi il supporto dell’economia locale, nel 2015 Emil Banca ha erogato 3.433 mutui (425 in più del 2014) per un importo di 225 milioni, di cui 345 per l’acquisto della prima casa per un valore superiore ai 40 milioni. Assieme al bilancio di esercizio è stato realizzato il bilancio sociale: emerge che nel 2015 la banca ha destinato ai suoi soci 2,2 milioni di euro. Tra questi circa 270 mila euro sono serviti per servizi extrabancari offerti. 125 famiglie in difficoltà sono state aiutate inoltre grazie ai programmi di microcredito sociale; nel 2015 sono stati infine erogati 530 mila euro di contributi liberali e sponsorizzazioni sociali sostenendo circa 500 iniziative sul territorio.

«La nostra adesione al nuovo gruppo bancario cooperativo avrà, in futuro, effetti positivi sia per la nostra banca che, di conseguenza, per l’intero nostro territorio di competenza – ha poi detto Magagni, a margine della presentazione del bilancio d’esercizio 2015 -. In questi giorni si sta definendo l’assetto definitivo della riforma che porterà alla creazione di un grande Gruppo bancario cooperativo – ha aggiunto – emblema di una coesione integrata adeguata ai tempi e alle regole dell’Unione bancaria. Sarà il più importante gruppo per capitale italiano e il terzo in Italia per volumi complessivi. Già oggi il coefficiente patrimoniale delle Bcc è mediamente pari al 16,6% significativamente superiore a quanto rilevato nella media dell’industria bancaria, al 12%». 

Magagni ha assicurato che «la riforma fa sì che le Bcc mantengano la propria autonomia sui territori, per farle operare come sempre. Non cambierà nulla in merito alla operatività. Le banche non verranno snaturate. Sarà un lavoro difficile far partire il gruppo, ma i presupposti ci sono».