Costi della politica, in Consiglio regionale del Veneto inizia la discussione delle proposte di legge

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COnsiglio regionale veneto palazzo ferro fini esterno
Diversità tra le iniziative, ma convergenza su necessità modifiche relative ai trattamenti in godimento da parte degli eletti

 

COnsiglio regionale veneto palazzo ferro fini esternoPresentati presso la Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Marino Finozzi (Ln) alcuni progetti di legge relativi alla modifica del trattamento economico dei Consiglieri regionali. 

In particolare due pdl presentati dal presidente Luca Zaia: il primo, statale, “Abolizione dei vitalizi e adesione al sistema contributivo dei consiglieri regionali e dei parlamentari” e il secondo, n. 10 “Abolizione a regime dell’istituto dell’assegno di fine mandato”; il pdl n. 7 d’iniziativa popolare “Zero privilegi” sulla rimodulazione delle retribuzioni dei consiglieri, nonché, sempre sul medesimo argomento, il pdl n. 77 d’iniziativa del Movimento Cinque Stelle e n. 122, d’iniziativa della Consigliera Patrizia Bartelle, e infine il pdl d’iniziativa dei consiglieri appartenenti all’area Dem finalizzato a parificare il trattamento economico dei consiglieri regionali a quello previsto dalla legge per il sindaco del comune capoluogo di regione. 

Relativamente alla necessità di modificare il trattamento indennitario e il trattamento economico differito dei consiglieri, si è registrata una generale convergenza da parte dei membri della Commissione, pur nella diversità delle proposte. «Abbiamo presentato due progetti di legge – dichiara Nicola Ignazio Finco, capogruppo della Lega Nord – di cui uno statale, affinché si raggiunga l’uniformità per tutti i consiglieri regionali; metteremo mano, inoltre, al sistema dei vitalizi pregressi. Si tratta di temi, come la riduzione dei compensi dei consiglieri e l’eliminazione degli assegni di fine mandato, già presenti nel nostro programma elettorale. L’impegno è stato preso e lo porteremo avanti rispettando i tempi della nostra società che chiede una politica efficiente ed a basso prezzo». 

«Parole al vento – replica Marino Zorzato (ApV) – perché l’iter di un progetto di legge d’iniziativa popolare inizia oggi, ma non finirà mai, mentre un altro progetto di legge demanda la decisione al Parlamento. Vogliamo abrogare i vitalizi? Aboliamoli, basta una legge di una riga. Vogliamo ridurre le indennità? Usiamo come parametro lo stipendio del sindaco di Venezia, ed è già molto. E’ giunto il momento di fare le cose che ci riguardano e di fare cose vere per i veneti». 

«Noi vogliamo abolire i vitalizi – afferma Jacopo Berti (M5S) – perché quei 13 milioni di euro devono essere tolti alla politica e restituiti ai cittadini che ne hanno bisogno, ed abbassare le indennità: noi ce le siamo già ridotte del 60% per dare un segnale forte di normalità e di vicinanza della politica ai cittadini. Basta con la casta, basta con i privilegi». Per l’area Dem, è Stefano Fracasso (Pd) a presentare la nuova proposta di legge. «Proponiamo – rileva – di equiparare il trattamento economico del consigliere regionale a quello del sindaco capoluogo di regione, quindi, per il Veneto, al compenso del sindaco di Venezia. Si tratta di un criterio semplice, trasparente e condiviso perché i sindaci non sono percepiti come appartenenti alla casta. Peraltro, il sindaco non percepisce il vitalizio e quindi nemmeno il consigliere regionale lo percepirà». «Si tratta di una proposta in linea con il referendum costituzionale di ottobre – aggiunge la capogruppo del Pd Alessandra Moretti – e che ne anticipa gli effetti. La Regione Veneto aveva già iniziato un percorso di graduale riduzione del trattamento economico dei consiglieri: con questa proposta, il Partito Democratico indica un percorso ancora più chiaro, netto e radicale».