XI edizione della kermesse dal 6 maggio a Reggio Emilia, Bologna, Parma e Rubiera
Dal 6 maggio al 10 luglio, Reggio Emilia presenterà la XI edizione di “Fotografia Europea”, festival interamente dedicato alla forma d’arte che più di altre comunica e interpreta la complessità della società contemporanea. La kermesse, ormai punto di riferimento nazionale e internazionale nel panorama degli appuntamenti culturali dedicati alla fotografia, affronterà il tema “La via Emilia. Strade, viaggi, confini”.
Mostre, conferenze, spettacoli, educational e varie iniziative, ospitate nelle principali istituzioni culturali e sedi espositive di Reggio Emilia, saranno gli ingredienti di un ricco programma di eventi, animato da protagonisti della fotografia, della cultura e del sapere, per sollecitare un confronto fra differenti espressioni di creatività e di pensiero. Promosso e organizzato dal 2006 dal Comune di Reggio Emilia, il festival vedrà la partecipazione della Regione Emilia-Romagna epunterà a sviluppare sinergie e collaborazioni con altre provincie e realtà del territorio che quest’anno si sviluppano con istituzioni e soggetti culturali prestigiosi di Bologna, Parma e Rubiera.
La kermesse è stata presentata a Bologna, nella sede della regione Emilia-Romagna, presenti tra gli altri l’assessore regionale alla cultura, Massimo Mezzetti, il sindaco di Reggio Luca Vecchi e Walter Guadagnini, curatore di “Fotografia Europea”.
L’assessore Mezzetti ha posto in relazione il respiro europeo della manifestazione con i drammatici fatti di Bruxelles, ribadendo il cordoglio della Regione e specificando come «anche un’iniziativa aperta come questa assume oggi un significato particolare». Mezzetti ha quindi specificato come «la definizione di questa bellissima edizione della rassegna sul percorso della via Emilia si inserisce armonicamente in una complessiva strategia regionale per la promozione turistica oltre che culturale».
Il sindaco Vecchi ha aggiunto che «dopo 10 anni di fortunate edizioni di rilievo internazionale a Reggio Emilia, Fotografia Europea si propone con un salto di qualità nell’idea progettuale, provocatoria sul piano culturale, cioè la via Emilia e i confini di luoghi identitari che si aprono al mondo e alle nuove relazioni del globale: i confini vissuti non come muri, ma come punti di incontro nel tempo delle grandi migrazioni. Credo che Fotografia Europea possa contribuire, come avvenuto per Reggio Emilia, ad accrescere l’attrattività culturale della nostra regione e delle sue città, così importanti in Europa e intelligentemente aperte al mondo». Vecchi ha anche anticipato alcune delle molte iniziative collaterali, che saranno presentate più avanti, concerti e spettacoli di danza (Aterballetto), incontri e racconti con il coinvolgimento di protagonisti quali Cavazzoni, Celati e Guccini.
Guadagnini è entrato nel dettaglio delle iniziative, mettendo inoltre in evidenza «la forte e produttiva collaborazione che ha permesso di poter snodare le iniziative lungo il territorio regionale», insieme alla cresciuta varietà dei luoghi espositivi scelti.
Significativo elemento di novità per l’edizione 2016 di Fotografia Europea è la partecipazione di importanti realtà culturali e artistiche dell’Emilia-Romagna che presenteranno mostre ed eventi collegati al festival come la fondazione Mast (Manifattura di arti, sperimentazione e tecnologia) di Bologna, lo Csac (Centro studi e archivio della comunicazione) dell’Università di Parma, l’associazione Linea di Confine per la fotografia contemporanea di Rubiera, in campo nella realizzazione di dettagliate indagini fotografiche e la Collezione Maramotti, prestigiosa raccolta privata di arte contemporanea con sede a Reggio Emilia.
“Fotografia Europea” 2016 potrà inoltre contare sulla conferma e sul rafforzamento del legame con la Fondazione Manodori attraverso la sede espositiva di palazzo da Mosto e sull’inserimento effettivo di palazzo Magnani, fondazione di cui il Comune di Reggio Emilia è divenuto socio.
Curata da un comitato scientifico composto da Diane Dufour (direttrice Le Bal, Parigi), Elio Grazioli (Università degli studi di Bergamo), Walter Guadagnini (Accademia di Belle Arti di Bologna), Fotografia Europea 2016 ruoterà attorno al tema La via Emilia. Strade, viaggi, confini nella sua accezione più ampia e trasversale.
Si tratta di una riflessione sul tema della strada, partendo proprio dalla grande arteria romana che va “dal fiume al mare” per approdare alle vie del mondo, ai luoghi di transito e di confine nella società odierna. Questo argomento riprende a trent’anni di distanza, Esplorazioni sulla via Emilia (1986), l’opera collettiva sul paesaggio a cura di Luigi Ghirri con un gruppo di fotografi e scrittori che raccontava il “volto di un paese reale” segnando una pagina significativa della fotografia contemporanea.
La “Via Emilia”, arteria stradale strategica e con oltre 2200 anni di storia, è tra l’altro un brand territoriale della Regione Emilia-Romagna, pensato da Apt servizi nel 2015 per promuovere le eccellenze regionali.
Ai Chiostri di San Pietro, uno dei fulcri di Fotografia Europea, la mostra 1986. Esplorazioni sulla via Emilia, a cura di Laura Gasparini, presenterà una selezione di opere di autori quali Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Vittore Fossati, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Klaus Kinold, Claude Nori, Cuchi White, Manfred Willman e il video di Nino Criscenti – tutte esposte in quella storica occasione – così da ricreare il clima culturale di una delle esperienze più lucide ed esaltanti della storia della fotografia italiana.
Inoltre, materiali originali dell’epoca, come il catalogo, le maquette di preparazione e i provini a contatto racconteranno il lungo lavoro di ricerca sul territorio iniziato nel 1984 e terminato con la collettiva del 1986.
La rassegna si completerà con la sezione 2016. Nuove esplorazioni: a testimoniare la continuità di un impegno, Fotografia Europea ha commissionato a sette autori contemporanei le “nuove esplorazioni” della via Emilia. Un viaggio sorprendente, tra realtà e immaginazione, tra documentazione e invenzione, che renderà davvero unica questa edizione del festival. Gli autoriAlain Bublex, Stefano Graziani, Antonio Rovaldi, Sebastian Stumpf, Davide Tranchina, Paolo Ventura, Lorenzo Vitturi, sono tra i protagonisti assoluti del panorama fotografico odierno, nazionale e internazionale, e le loro immagini saranno senza dubbio la novità più attesa di Fotografia Europea 2016.
Il tema dalla via Emiliasi allargherà verso le strade del mondo. Sempre ai Chiostri di San Pietro si terrà la mostra Exile che presenterà le opere di 24 fotografi appartenenti all’agenzia Magnum. Sono immagini di reportage, scattate dai grandi interpreti di questo genere, da Werner Bischof a Robert Capa, da Stuart Franklin a Paolo Pellegrin, da Abbas a Chris Steele-Perkins, da Philip Jones Griffiths a Leonard Freed, solo per citarne alcuni, in cui il tema dell’esilio è visto come una strada a un’unica direzione di cui è negato il ritorno, come una condizione di non appartenenza, un luogo estraneo alla propria storia e cultura. Una mostra che dalla storia arriverà alle tragiche pagine dell’attualità.
Sulla scia del successo ottenuto nelle precedenti edizioni, ai Chiostri di San Pietro ritornerà il progetto Speciale Diciottoventicinque che, con la guida di tre professionisti della fotografia e dell’arte visiva quali Giorgio Barrera, Pietro Iori e Diego Zuelli, offre a 60 ragazzi, tra i 18 e i 25 anni, la possibilità di comprendere come costruire un progetto espositivo, dalla stesura del concept alla mostra finale. Per la prima volta i ragazzi avranno modo di confrontarsi anche con il mondo del video.
Dai suoi albori la fotografia è strettamente legata all’esplorazione e alla conoscenza del territorio. I primi libri fotografici hanno contribuito a creare e a rafforzare una geografia immaginaria dei luoghi, modellando la nostra percezione dello spazio e del tempo. A questa affascinante tematica si riferisce la mostra di libri fotografici, curata da Ilaria Campioli, ai Chiostri di San Pietro che presenterà volumi che utilizzano la stessa struttura narrativa e visuale cara alle esplorazioni del XIX e XX secolo per riflettere sulle complesse relazioni fra scoperta, viaggio e conquista.
Per la prima volta in Italia, Palazzo Magnani renderà omaggio, con oltre 150 immagini e 80 riviste, a Walker Evans (1903-1975), uno dei grandi autori del Novecento, che lungo le strade degli Stati Uniti ha scattato alcune delle sue immagini più famose.
Il fotografo americano sarà celebrato attraverso due distinte esposizioni. La prima, Walker Evans. Anonymous, curata da David Campany, Jean-Paul Deridder e Sam Stourdzé, (Catalogo Steidl) presenterà il lavoro foto-redazionale sviluppato da Evans su numerose riviste americane a partire dal 1929. A differenza di molti fotografi Walker Evans non lavorava per i magazine esclusivamente come fotografo; era lui stesso spesso a scegliere il tema, a scrivere i testi, a selezionare le fotografie e a curare l’impaginazione. Mentre i mass media indugiavano sul culto della celebrità e del consumismo, Evans fotografava anonimi cittadini e la loro vita quotidiana, creando immagini dirette e frontali delle condizioni del paese, con uno stile austero e distaccato privo di ogni forma di idealismo romantico. I suoi intensi scatti, prevalentemente in bianco e nero, lo hanno consacrato pioniere della fotografia documentale e sono divenuti simboli della cultura americana degli anni del New Deal.
La seconda, Walker Evans. Italia, a cura di Laura Gasparini (Catalogo Silvana editoriale), prodotta espressamente per Fotografia Europea 2016, proporrà 50 sue fotografie, tra le più famose, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane, capaci d’ispirare il linguaggio poetico di molti dei fotografi protagonisti di Esplorazioni sulla via Emilia, da Ghirri a Basilico, da Guidi a Barbieri. A prova di ciò, saranno esposti alcuni esemplari scatti degli stessi autori italiani scaturiti dalla riflessione sulla lezione del grande maestro americano, insieme a pubblicazioni degli anni trenta e quaranta che testimoniano la presenza di Walker Evans nella storia del cinema e della fotografia italiana del dopoguerra.
Il percorso di “Fotografia Europea” 2016 proseguirà in altri luoghi simbolo di Reggio Emilia.
Allo Spazio Gerra si terrà la mostra Disco Emilia nata da un progetto che approfondisce, da un punto di vista storico-sociale, il ventennio compreso tra i primi anni settanta e la fine degli ottanta, in cui la regione ha assistito al sorgere di un vero e proprio distretto del divertimento con oltre 35 sale da ballo nel raggio di 100 km. Una vera epopea del costume in cui musica, immagine, moda, tecnologia e spettacolo si sono mescolati freneticamente dando vita a un percorso di crescita esponenziale e alle sue contraddizioni che si riverberano ancora nel presente. A raccontare questo fenomeno sociale e culturale saranno le immagini di Gabriele Basilico, che nel 1978, con la sua serie Dancing in Emilia, ritrasse la prima fase di questo fenomeno, per poi trasferirsi nell’attualità con le fotografie di Andrea Amadasi, Hyena e Arianna Lerussi.
Nella sede di Palazzo da Mosto – tra le più apprezzate lo scorso anno per la bellezza dell’edificio e dei suoi spazi espositivi – di proprietà della Fondazione Manodori, la collettiva Dalla via Emilia al mondo, curata dal comitato scientifico del Festival, presenterà le opere di Ziad Antar, Paola De Pietri, Gulnara Kasmalieva & Muratbek Djumaliev, Kent Klich, Bettina Lockemann, Maanantai Collective, Michael Najjar, Paolo Pellegrin, Katja Stuke & Oliver Sieber.
Si tratta in pratica di nove mostre personali, di autori provenienti da diversi paesi europei (dalla Svezia alla Germania, dalla Finlandia all’Italia) che affronteranno attraverso diversi media, dalla fotografia alla videoinstallazione, le tematiche del viaggio, del confine, tanto nei suoi aspetti sociali quanto in quelli individuali. Molti di questi autori, protagonisti della scena artistica internazionale, esporranno per la prima volta in Italia, confermando la natura propositiva del Festival.
Sulla scorta della straordinaria esperienza di Joan Fontcuberta nella scorsa edizione, il Palazzo dei Musei aprirà le proprie sale a Paolo Gioli, uno dei grandi maestri della fotografia italiana e internazionale. Nella mostra Nature attraverso, Paolo Gioli si è misurato con gli spazi e le raccolte dei Musei Civici di Reggio, realizzando una serie di opere inedite, ottenute attraverso la tecnica del fotofinish. Ancora una produzione originale dunque; ancora un evento unico nel panorama dei festival nazionali.
Palazzo dei Musei ospiterà inoltre la personale di Fabio Boni che celebrerà i 150 anni di vita della Croce Rossa, attraverso i ritratti dei suoi volontari.
Fin dalla sua prima edizione Fotografia Europea ha rappresentato un palcoscenico dove proporre i lavori delle nuove generazioni di artisti. Ai Chiostri di San Domenico, ad esempio, si terranno le esposizioni dei 5 autori europei selezionati dal comitato scientifico tra gli oltre 250 progetti pervenuti alla Public call.
Si va dalle ricerche di Filippo Minelli che con il progetto Padania Classic documenterà il cambiamento del paesaggio architettonico contemporaneo padano dagli anni ’80 ad oggi, tralasciando volutamente paesaggi naturali e patrimonio storico, a quelle del duo Luca Santese e Pasquale Bove che, con Italy&Italy, articoleranno in modo organico l’iconografia degli anni Novanta, focalizzandosi sulla vita quotidiana e mondana riminese, alle indagini condotte da Françoise Beauguion, In the country nowhere – Migrations to Europe, che analizzerà il tema delle migrazioni in Europa, da Ikuru Kuwajima, Trail, che documenterà il suo viaggio in auto nelle montagne del Pamir nel Tagikistan lungo il confine afgano, e da Cyrus Mahboubian e Sophie Nicole Culière, Wanderlust, in cui la strada è la traccia per raccontare il passaggio dell’uomo nel mondo.
Sempre in quest’ambito, Palazzo Casotti ospiterà Sideways, una mostra dedicata a fotografi emergenti under 35, a cura di Daniele De Luigi, in collaborazione con Gai Associazione per il circuito dei Giovani Artisti Italiani.
Alla Galleria Parmeggiani, due rassegne dedicate ad autori nati e attivi sul territorio testimonieranno la volontà del Festival di mantenere salde le proprie radici e il proprio rapporto con il tessuto culturale che lo anima.
La prima è il Viaggio nel tempo dell’iPhonegraphy di Giuliano Ferrari che ripercorrerà e attualizzerà le tappe del Grand Tour, che vedeva ricchi giovani dell’aristocrazia europea, a partire dal XVII secolo, scendere in Italia per conoscere l’antichità, la pittura rinascimentale e il paesaggio, utilizzando la camera fotografica dell’iPhone. La seconda è Columnae Herculis: architetture di confine e strategie urbanistiche militarizzate un progetto di Saverio Cantoni, a cura di Giovanna Calvenzi, che affronterà le strategie architettoniche e urbanistiche che coinvolgono la costruzione e il mantenimento del confine meridionale della zona demilitarizzata tra le due Coree.
In occasione di Fotografia Europea 2016, la Collezione Maramotti proporrà e ospiterà due esposizioni. Il progetto di Claudia Losi How do I imagine to being there? prende avvio da una cronaca di viaggio, da un reale attraversamento delle isole di S.ta Kilda nel 2012 per poi approdare alla costruzione di nuove mappe mentali e artefatti che costituiscono sedimentazioni mnemoniche del paesaggio. So near, so far di Paolo Simonazzi restituirà uno sguardo originale sul nostro territorio, inteso come crocevia di comunicazioni semantiche, culturali, linguistiche, visuali attraverso una scelta di scatti che coprono gli ultimi vent’anni del suo lavoro.
Fotografia Europea 2016 apre un nuovo capitolo e presenta numerose novità condividendo con la Regione Emilia-Romagna l’obiettivo di sviluppare sinergie e collaborazioni con altre realtà del territorio.
Lo Csac – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma proporrà il frutto di un’indagine negli archivi della Sezione Fotografia. In Esplorazioni dell’archivio. Le fotografie della Via Emilia verranno esposti nuclei storici di stampe presenti nelle sua raccolte, di Bruno Stefani, di grandi atelier come quello bolognese dei Villani o del romano Studio Vasari, a confronto con l’opera degli autori protagonisti di quella nuova fotografia, dell’ultimo quarto del Novecento. Con tutto questo si intrecciano le foto di cronaca, le fotografie dello sport, rituali sociali, riprese della quotidianità. L’intenzione è quella di proporre una riflessione sugli sguardi di quel paesaggio, con l’ambizione di restituire uno sfondo al progetto di Esplorazioni della Via Emilia, 1986. Nella sala ex fienile verrà inoltre riproposta la mostra del Festival dell’Architettura 2007-08 dedicata al Pubblico Paesaggio dal titolo Habitare la via Emilia. Presenze e luoghi di rifondazione insediativa, esito di una ricerca che riflette, attraverso un rilievo topo-fotografico puntuale, su struttura e componenti del divenire della strada consolare quale strumento di continua rigenerazione dell’insediamento antropico emiliano.
Il Mast (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) di Bologna ospiterà la mostra Ceramica, Latte, Macchine e Logistica. Fotografie dell’Emilia Romagna al lavoro a cura di Urs Stahel. Attraverso le fotografie di autori quali Olivo Barbieri, Tim Davis, William Guerrieri, Guido Guidi, Paola de Pietri, Franco Vaccari, Walter Niedermayr e altri, l’esposizione documenterà lo sviluppo dell’Emilia Romagna negli ultimi decenni. Coppie di immagini contrapposte racconteranno come le vecchie industrie scompaiano, sostituite da nuovi sistemi produttivi ad altissimo contenuto tecnologico e come al paesaggio tradizionale di un territorio dal sapore antico si sostituiscano le nuove aree del terziario avanzato.
All’Ospitale di Rubiera (Reggio Emilia), Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea presenterà, a cura di Antonello Frongia, Per strada, che proporrà oltre 60 fotografie, dai primi anni Settanta al 2007, realizzate da Guido Guidi sulla via Emilia e per le strade adiacenti, senza dimenticare la serie sul Teatro Bonci di Cesena realizzata nel 1984 con Luigi Ghirri, gli inediti di Esplorazioni sulla via Emilia e la serie SS9. In programma anche l’esposizione dei lavori prodotti dai partecipanti ai laboratori tematici condotti sulla via Emilia da Guido Guidi (Per strada), Sabrina Ragucci (Contemporaneamente immagini e parole) e Marco Signorini (Sguardi, grafemi, codici), a cura di William Guerrieri.
Anche per la sua XI edizione Fotografia Europea 2016 sarà arricchita dal Circuito Off, un programma di oltre 300 esposizioni ed eventi indipendenti e autogestiti, promossi da gallerie, associazioni, soggetti pubblici e privati, disseminati nel territorio cittadino e provinciale.