L’ex vetreria Medusa vince contro l’Agenzia delle Entrate

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Murano (Venezia). È stata la sesta sezione della Cassazione, presieduta dal giudice Marcello Iacobellis, a dare ragione a Giovanni Signoretto e Laura Toso della ex Vetreria Artistica Medusa Lampadari, contro le pretese del Fisco.

La Vetreria Artistica Medusa è difesa dal prof. avvocato Loris Tosi dell’omonimo studio legale in Venezia – Mestre, con l’avvocato romano Giuseppe Marini.

La vicenda riguarda un avviso di accertamento tributario relativo all’I.V.A. per gli anni d’imposta 1983/84/85 impugnato dalla Vetreria Artistica Medusa Lampadari innanzi alla Commissione tributaria di Venezia che aveva dato ragione ai soci, decisione che era stata parzialmente riformata dalla Commissione Tributaria di secondo grado del Veneto contro cui era stato proposto ricorso alla Commissione Tributaria Centrale che nel 2013 aveva confermato la decisione precedente.

“5 I MOTIVI DEL RICORSO, TUTTI ACCOLTI”

Così i soci della Vetreria Medusa hanno deciso di presentare ricorso in Cassazione per cinque motivi tutti accolti dalla Suprema Corte che ha riconosciuto le censure relative alla“nullità della sentenza impugnata per omessa pronunzia sulle censure proposte innanzi alla CTC relative all’assenza di documentazione contabile a sostegno dell’accertamento”, inidoneità della documentazione extracontabile richiamata dall’ufficio nell’avviso impugnato, assenza di autorizzazione all’accesso nei locali destinati ad abitazione ed al computo delle sanzioni irrogate”.
con un quinto motivo è stata riconosciuto il “vizio di nullità della sentenza per contrasto fra dispositivo e motivazione della sentenza” sentenza che da un lato riconosceva la “correttezza delle somme versate a titolo di condono” dai soci della vetreria e della “riferibilità all’unico accertamento emesso nei confronti della contribuente”, dall’altro respingeva, “in modo assolutamente contraddittorio, nel dispositivo il ricorso.”

“CASSAZIONE CON RINVIO ALLA CTR”

La Suprema Corte, con sentenza pubblicata lo scorso 26 gennaio, ha accolto tutti i motivi, cassato la pronuncia e rinviato alla Commissione Tributaria Regionale per un nuova decisione.

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