Furiosa Biancofiore che vede bocciato il suo candidato Igor Janes e innesca un battibecco con la commissaria regionale di Forza Italia Elisabetta Gardini
In vista dell’appuntamento per il rinnovo del Consiglio comunale di Bolzano dopo il clamoroso commissariamento a seguito delle dimissioni del sindaco eletto Luigi Spagnolli che, alla guida di un’eterogenea alleanza di centro sinistra, non è riuscito a formare il governo cittadino per l’opposizione dei Verdi, il centro destra cittadino al termine un lungo tira e molla è riuscito a trovare un comune denominatore nella figura del candidato sindaco Mario Tagnin che si presenterà alla guida della lista “Uniti per Bolzano” supportato da Forza Italia, Lega Nord, Alto Adige nel cuore e Unitalia.
L’accordo è stato sottoscritto nella sede federale della Lega Nord a Milano dallo stesso segretario leghista Matteo Salvini e dalla commissaria altoatesina di Forza Italia Elisabetta Gardini, alla presenza dei rappresentanti delle altre forze politiche dell’alleanza. Si tratta di un accordo politico, elettorale e programmatico per le elezioni comunali di Bolzano frutto di un lavoro partito diversi mesi fa tra le formazioni politiche del centrodestra che ha sempre avuto come obiettivo una candidatura unitaria, individuata nelle ultime settimane nella persona di Mario Tagnin.
La coalizione auspica in una nota che «tale alleanza possa allargarsi anche alle altre componenti del centro destra bolzanino, al fine di presentare un’alternativa di governo unitaria e stabile per la città di Bolzano».
Chi non ha affatto digerito l’accordo è la parlamentare e pasionaria altoatesina Michaela Biancofiore che si era spesa per un altro candidato, l’avvocato amministrativista Igor Janes, bocciato dagli altri perché ritenuto non sufficientemente “aggregante”. Chiede le “Gazebarie” anche a Bolzano la Biancofiore: «nella querelle di Bolzano, che vede contrapposti il candidato del consigliere regionale finiano Urzì, appoggiato dalla Lega e Forza Italia della Gardini, Mario Tagnin, il “Parisi” di Bolzano mai iscritto ad un partito mai schieratosi politicamente seppur da sempre di area di centro destra e appoggiato dalla coalizione di centro destra Holzmann – Fratelli d’Italia e dalla Forza Italia da me elettoralmente rappresentata, siano i cittadini a scegliere. A Bolzano la candidatura dell’avvocato Janes era un goal a porta vuota senza proprio il portiere ed è masochistico che qualcuno si sia messo la maglietta avversaria e sia andato in porta a parare». Biancofiore intende rivolgere «il mio appello ai tre leader nazionali, Berlusconi, Salvini, Meloni affinché diano il via libera a questa soluzione democratica, una sfida che rianima la città da svolgersi già nelle giornate di domani e dopodomani, affinché da Bolzano a Lampedusa, il centro destra possa ritrovarsi unito in tutta Italia. La fotografia di Bologna, con sul palco Berlusconi, Salvini e Meloni a Bolzano al comizio di chiusura della campagna elettorale, sarebbe l’apertura della campagna nazionale e il viatico alla vittoria alle politiche del centro destra nazionale».
Appello che ha provocato una risposta tiepida da parte della commissaria azzurra altoatesina Elisabetta Gardini: «la sentirò nelle prossime ore. Michaela Biancofiore? La politica è come una grande famiglia allargata e mi auguro che presto ci sia una condivisione di progettualità».
Risposta che ha sollevato le ire dell’amazzone azzurra: «leggo esterrefatta le dichiarazioni del commissario di Forza Italia in Trentino Alto Adige, da me paradossalmente voluta, Elisabetta Gardini che si permette di alludere alla sottoscritta come ad una “componente di famiglia”» sbotta la Biancofiore in botta e risposta con la commissaria di Fi in Alto Adige. «La commissaria Gardini – prosegue Biancofiore – ha avuto 5 mesi di tempo per telefonare e consultare l’unico deputato del centrodestra altoatesino, cioè io, nonché unico esponente di Forza Italia e non lo ha fatto deliberatamente. Dopo aver liquidato Forza Italia che non presenterà la propria lista alle elezioni per mancanza di gente a suo parere, essersi buttata fra le braccia del partito di Fini a Bolzano, aver scelto un candidato che divide il centrodestra dopo la mia paziente opera di unificazione che avrebbe portato alla vittoria al primo turno, che si permetta anche la supponenza di parlare di famiglia e dichiarare che “poi” mi telefonerà è oggettivamente troppo». Secondo Biancofiore «in famiglia innanzitutto si fa squadra e si è leali e sinceri, valori che evidentemente fanno difetto all’on. Gardini, ma se ora pensa di usufruire dei miei voti e delle mie capacità elettorali, è fuori tempo massimo. La campagna la farà lei e perderà o vincerà lei, assumendosi la responsabilità di ciò che ha lacerato – un’intera città, una scelta mio parere masochistica fino in fondo». Infine Biancofiore annuncia che non si candiderà «per questo motivo con Giorgio Holzmann, al quale rinnovo la mia stima per il comportamento tenuto, perché innanzi alla sconfitta sarei usata come scusa e invece sarò solo spettatrice basita, ma attenta».
Manovre in corso anche sul fronte del centro sinistra. Dopo le primarie condotte dal PD che hanno visto trionfare con 62 voti l’ex city manager in pensione Renzo Caramaschi che ha sopravanzato di 36 voti l’ex assessore centrista Renzo Repetto, la coalizione perde un pezzo, con i Verdi che si sfilano presentando come proprio candidato sindaco Nobert Lantschner, ideatore della Fondazione CasaClima.