Treviso. È stato il TAR Veneto venerdì scorso a dare ragione alle società Bergantino e T.E.R.R.A (Trattamento e Recupero Risorse Ambientali del Gruppo Mosole), che avevano impugnato il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali, e che potranno continuare a gestire le discariche di Bergantino (Rovigo) e di Paese (Treviso) dedicate allo smaltimento ed inertizzazione di rifiuti contenenti amianto.
T.E.R.R.A. e Bergantino s.r.l. sono state assistite dagli avvocati Bruno Barel e Vincenzo Pellegrini – partner dello studio legale Barel, Malvestio e Associati in Treviso – la prima e dal solo avvocato Pellegrini la seconda, mentre la Regione del Veneto è stata difesa dagli avvocati interni Ezio Zanon, Antonella Cusin e Francesco Zanlucchi.
“PIANO REGIONALE RIFIUTI APPROVATO IN REGIME DI PROROGATIO”
Due le doglianze sollevate dai difensori di Bergantino e T.E.R.R.A., la prima riguarda il fatto che “il piano di gestione dei rifiuti (approvato il 29 aprile 2015, n.d.r.) sarebbe stato approvato in regime di prorogatio e, quindi, in un periodo di tempo in cui sarebbe ammissibile l’approvazione dei soli atti indifferibili e urgenti”, mentre la seconda riguarda il fatto che il Piano Regionale “stabilisce che non sarebbero ammissibili nuove volumetrie di discarica, ad eccezione dell’ipotesi in cui siano presenti discariche per un raggio di 10 Km”, che la deroga al vincolo della distanza dei 10 Km “sia sottoposta al parere favorevole del Comune” dove è presente la discarica e che “il piano sarebbe illegittimo anche sotto il profilo del divieto di riclassificare una discarica per rifiuti inerti in discarica per rifiuti non pericolosi al fine di consentirle di ricevere rifiuti di amianto.”
“IL TAR VENETO ACCOGLIE IL RICORSO”
Così la terza sezione del Tar Veneto, presieduta dal giudica Oria Settesoldi, con sentenza pubblicata lo scorso 11 marzo, ha accolto il ricorso stabilendo che “non sussistevano le circostanze impreviste e imprevedibili per l’approvazione del Piano Regionale dei Rifiuti” in regime di prorogatio poiché la “Corte Costituzionale ha da ultimo chiarito che il requisito della necessità e dell’urgenza, che legittima il Consiglio regionale a esercitare i propri poteri in regime di prorogatio, evoca l’esigenza che l’intervento normativo sia adottato nell’immediatezza della grave situazione alla quale esso intende porre rimedio, perché diversamente verrebbero travalicati i limiti connaturati all’istituto, che implicano la gravità della situazione che forma oggetto dell’intervento e la sua improcrastinabilità, circostanza quest’ultima inesistente nel caso di specie considerando il periodo di approvazione, e l’iter dello stesso nelle varie commissioni, di cui era stato oggetto il piano ora impugnato.”
“LA PAROLA PASSA ALLA REGIONE VENETO “
Ora la parola passa alla Regione che non farà certamente attendere il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Veneto.
Scopri tutti gli incarichi: Bruno Barel – Barel Malvestio & Associati; Vincenzo Pellegrini – Barel Malvestio & Associati; Vincenzo Pellegrini – Barel Malvestio & Associati;