Il flautista Emmanuel Pahud a Trento per il cartellone della Società Filarmonica

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Uno dei più virtuosi musicisti e mito per tutti i flautisti impegnato in pagine di Poulenc, Prokofiev, Dutilleux e Faure

 

PahudEmmanuelLunedì 14 marzo (ore 20.45) arriva a Trento per la stagione dei concerti della Società Filarmonica il flautista svizzero-francese Emmanuel Pahud, uno dei musicisti più prodigiosi degli ultimi anni, vero e proprio mito per tutti i flautisti di oggi. 

Nato a Ginevra nel 1970, ha cominciato a studiare musica all’età di sei anni. Nel 1990 si è diplomato con il “Premier Prix” al Conservatorio di Parigi proseguendo i suoi studi con Aurèle Nicolet. Ancora giovanissimo, a soli ventidue anni, è stato nominato primo flauto dei Berliner Philharmoniker (guidati da Claudio Abbado), ruolo che ricopre tuttora. Pahud svolge un’intensa attività solistica, suonando con le maggiori orchestre al mondo, quali London Philharmonic, Zurich Tonhalle, Bayerischer Rundfunk, Camerata Salzburg, Cincinnati Symphony. 

Molto attivo nella musica da camera, suona regolarmente con Trevor Pinnock, Eric Le Sage, Yefim Bronfman, Hélène Grimaud e il suo ensemble di fiati Les Vents Français. Nel 1996 ha firmato il contratto in esclusiva con EMI Classics, una collaborazione che si sta rivelando come il più significativo contributo alla musica per flauto finora registrata. Le più di venti incisioni hanno ricevuto eccellenti recensioni e vinto numerosi premi discografici, tra cui Diapason d’Or e sei Echo Klassik Award. Nel 2009 ha ricevuto il titolo di Chevalier dans l’Ordre des Arts et des Lettres per il suo contributo al mondo musicale. E’ ambasciatore Unicef. Pahud è accompagnato al pianoforte da Eric Le Sage è uno dei più interessanti interpreti della sua generazione e rappresentante della scuola francese. Acclamato negli anni per la sua eleganza e spiccato gusto musicale, nel 2010 Le Sage ha completato il progetto della registrazione dell’opera di Robert Schumann che è stato invitato a presentare in molte sale europee. Eric Le Sage suona regolarmente per importanti Festival e Orchestre in sale quali Wigmore Hall, Suntory Hall, Salle Pleyel, Carnegie Hall, Concertgebouw di Amsterdam. Nato a Aix-en-Provence, ha vinto il Concorso internazionale di Porto nel 1985 e il Robert Schumann di Zwickau nel 1989.

Strasburgo, 18 giugno 1957: la prima esecuzione assoluta della Sonata di Poulenc – con il compositore stesso al pianoforte accanto al leggendario flautista Jean‐Pierre Rampal – fu un enorme successo, tanto che il pubblico chiese il bis del secondo movimento (Cantilena), all’indomani descritto dalla critica come “un grande arcobaleno musicale su uno sfondo blu di belle armonie […] una pagina eterea, magica, di grande ispirazione”. A Mosca, una quindicina di anni prima, un’opera dal carattere piuttosto simile – la  Sonata op. 94 di Prokofiev (1943) – aveva goduto di un analogo entusiasmo anche grazie ai suoi due primi interpreti d’eccezione: Nicolai Kharkovsky e il pianista Sviatoslav Richter. Il violinista David Oistrach, seduto tra il pubblico, chiese immediatamente a Prokofiev una trascrizione violinistica, che divenne più nota dell’originale, ma che non lo supera in bellezza per la particolarità degli impasti timbrici uniti ai vari atteggiamenti che richiamano il folclore musicale russo, ora la sua brillantezza, ora la sua liricità contemplativa.

Nello stesso anno a Parigi Henri Dutilleux componeva invece la sua Sonatina, commissionata inizialmente per uso didattico dal direttore del Conservatorio, a cui segue (nel programma del concerto) la Sonata n. 1 op. 13 di Fauré (originariamente scritta per violino, 1875‐6) dedicata alla cantante Pauline Viardot. L’ambiente è quello di un salotto parigino di fine Ottocento (“dove si riuniscono abitualmente le persone che non amano la musica”, “quel gruppo di snob e imbecilli” avrebbe detto Debussy!) e questa pagina vi si inserisce perfettamente per carattere: eleganza, piacevolezza, tensione lirica, sguardi al passato (Schumann in primis ) reinterpretati qui in maniera personalissima. Domina un’atmosfera da sogno tesa tra momenti di pathos e trasparente serenità, in un’intensità emotiva che a tratti – per dirla con Marcel Proust – dà una sensazione di “pericolosa ebbrezza”

 

 

Programma

 

F. Poulenc (1899‐1963)

Sonata FP 164 (Allegretto malinconico – Cantilena ‐ Presto giocoso)

S. Prokofiev (1891‐1953)

Sonata op. 94 (Moderato ‐ Scherzo: Presto – Andante ‐ Allegro con brio)

H. Dutilleux (1916‐2013)

Sonatine (Allegretto ‐ Andante ‐ Animé)

G. Fauré (1845‐1924)

Sonata n. 1. op. 13 in La magg. (Allegro molto ‐ Andante – Scherzo, allegro vivo – Finale, allegro quasi presto)