Friuli Venezia Giulia, l’occupazione torna a crescere

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FVG loredana Panariti
Panariti: «il saldo tra assunti e cessati è finalmente positivo di oltre 700 unità»

 

FVG loredana Panariti«Ci sono evidenti e convergenti segnali di una ripresa dell’occupazione in Friuli Venezia Giulia» afferma l’assessore al lavoro della regione Friuli Venezia Giulia, Loredana Panariti, a seguito di un approfondimento sui dati elaborati dall’istituto regionale di statistica Ires sulle cifre con cui Istat ha analizzato l’andamento del mercato del lavoro, considerato in particolare l’ultimo trimestre 2015.

Come si evince dallo studio, nel 2015 le assunzioni nel complesso sono aumentate da 177.267 a 192.781 e il saldo tra assunti e cessati è stato finalmente positivo (oltre 700), dopo anni di saldi negativi. «Forse è presto per parlare di vera e propria inversione di tendenza, ma l’incremento dell’occupazione c’è ed è dovuto anche al fatto che molti imprenditori hanno approfittato  delle novità sul rapporto di lavoro a tempo indeterminato (tutele crescenti e decontribuzione), che ha trainato l’aumento delle assunzioni nel corso del 2015», spiega l’assessore, precisando che i contratti a tempo indeterminato rappresentano quasi il 25% del totale delle assunzioni del 2015, mentre nel 2014 tale percentuale era appena dell’8%.

«Per un’impresa, soprattutto medio-piccola, la facilitazione fiscale o gli incentivi alle assunzioni possono sicuramente essere occasione di mettere alla prova un lavoratore o di investire su di lui, ma quell’impiego diventa tanto più duraturo quanto più si possono associare, sul lavoratore, misure di politica attiva del lavoro (formazione mirata, tirocini, ecc.). Possiamo anzi affermare – aggiunge Panariti – che l’associazione tra facilitazioni all’assunzione e azioni mirate su specifici target, che possono incidere sulla qualità del capitale umano a disposizione dell’impresa dovrebbero, insieme, garantire che le opportunità di lavoro siano destinate a durare nel tempo, perché produttive per l’impresa e perché fanno crescere le competenze e l’occupabilità dei lavoratori. Le misure di politica attiva in generale, e quelle regionali in particolare, sono proprio pensate – sottolinea – per facilitare e accompagnare lo sviluppo del capitale umano e, da qui, sostenere nello sviluppo dell’impresa e nell’occupabilità dei lavoratori (soprattutto delle fasce più deboli)».

I dati Istat segnalano una flessione del tasso di disoccupazione di lunga durata in Friuli Venezia Giulia (coloro che cercano lavoro da più di 12 mesi) da 4% a 3,6%. In questo caso componente maschile (da 3,4 a 3) e femminile praticamente si equivalgono nella contrazione del periodo medio di disoccupazione (4,8 a 4,4).

Secondo Panariti, le misure formative e i servizi mirati per l’accompagnamento al lavoro (dai tirocini per i disoccupati, alla formazione mirata, alle forme di incentivazione all’assunzione su target difficili da occupare, e che molto spesso sono disoccupati da più di 12 mesi) svolte anche nell’ambito di “PIPOL” vanno quindi segnalate e ulteriormente promosse, proprio per accompagnare la crescita del Pil e l’incremento delle assunzioni. Si tratta spesso di persone disoccupate di lunga durata e anche in età avanzata, con bassi titoli di studio e che rappresentano un gruppo specifico su cui i servizi per l’impiego pubblici hanno sempre posto particolare attenzione.

Se poi si guarda al tasso di disoccupazione nella fascia 15-29 anni (quella sostanzialmente relativa a Garanzia giovani), esso diminuisce di un punto percentuale dal 2014 (22,4%) al 2015 (21,5%); una diminuzione più marcata per gli uomini. Segnali di un miglioramento della condizione giovanile provengono anche dall’incremento delle assunzioni dei giovani tra i 15 e i 29 anni, le quali passano da circa 57.000 a oltre 61.000 (un aumento percentuale del 28% circa). Anche i saldi tra assunzioni e cessazioni per questa fascia di età risulta positivo e in aumento rispetto al 2014. In proposito l’assessore Panariti segnala, nell’ambito di “PIPOL” Garanzia giovani, in particolare le misure dei tirocini finanziati: “da una nostra indagine emerge che oltre il 65% di coloro che hanno concluso un tirocinio “PIPOL” sono occupati e ben il 55% presso la stessa azienda ospitante. Risulta anche buono il livello di coerenza tra tirocinio e occupazione successiva. Oltre il 27% è assunto con l’apprendistato, a seguire il tempo determinato (23%) e buona la quota di giovani assunti con contratto a tempo indeterminato (13% circa).

«Il tirocinio formativo e di orientamento rappresenta un percorso privilegiato per l’inserimento in azienda da parte dei giovani su cui occorre puntare anche in futuro», conclude Panariti, rimarcando «l’importanza del ruolo della formazione professionale per i giovani, soprattutto se mirata a specifici target e se è funzionale ad un percorso di sviluppo insieme con l’impresa».