Al Teatro Goldoni di Venezia arriva “Chi ha paura di Virginia Woolf?”

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Chi ha paura di Virginia Woolf A.Cirillo M.Mariglianoph Diego Steccanella 2
Il testo di uno dei maggiori autori del teatro del Novecento in scena per la regia di Arturo Cirillo

 

Di Giovanni Greto

 

 

Chi ha paura di Virginia Woolf A.Cirillo M.Mariglianoph Diego Steccanella 2“Chi ha paura di Virginia Woolf?” è un testo  di Edward Albee, uno degli autori che hanno fatto la storia teatrale del Novecento, che ora risorge a nuova vita grazie al talento di Arturo Cirillo, attore e regista tra i più interessanti della scena nazionale. 

Martha e George sono una coppia di mezza età che ha invitato a casa Honey e Nick, due giovani sposi che hanno appena conosciuto. In un vorticoso crescendo di dialoghi serrati, con la complicità della notte e dell’alcool, il quartetto si addentra in una sorta di “gioco della verità” che svela le reciproche fragilità individuali e di coppia. Il risultato della serata è un gioco al massacro, una sfida collettiva alla distruzione di sé e degli altri, che rende ogni personaggio, allo stesso tempo, vittima e carnefice.

“Chi ha paura di Virginia Woolf?” ha debuttato a Broadway nel 1962. Del 1966 è la versione cinematografica, diretta da Mike Nichols, con Elizabeth Taylor e Richard Burton nei ruoli di Martha e George. Il titolo della pièce gioca con le parole della canzoncina “Chi ha paura del lupo cattivo?” (Who’s Afraid of the Big Bad Woolf?) ed è il motivetto che Martha e George canticchiano ogni tanto, dall’inizio alla fine dello spettacolo. Così Arturo Cirillo riflette sul testo: «“Chi ha paura di Virginia Woolf?” credo sia una potente macchina attoriale, cioè penso che esista fortemente in funzione del teatro. Come certa drammaturgia contemporanea, penso a Spregelburd per esempio, non è tanto nella sua lettura che si coglie la vera qualità della scrittura, ma nella incarnazione umorale e psicologica che avviene quando si incomincia a lavorare con gli attori. Un teatro che usa un linguaggio naturalistico ma che non si preclude una possibilità più astratta, anzi direi che la sottende. Già il “basso continuo”, dato dallo stato di alterazione alcolica, presuppone una forma di recitazione “sporca”. Come anche invita verso una estremizzazione la valenza fortemente simbolica dei quattro personaggi, con la coppia più giovane specchio e parodia di quella più anziana, accomunate da un problema di genitorialità. Un testo bulimico ed estremo, sismico, che mi ha fatto pensare ad una scena smossa essa stessa, sconnessa, che ti scivola sotto i piedi. Una scena che va in pezzi, si spezza, crolla, come il nostro Occidente, incapace di uscire da se stesso e vedere il mondo. Il tutto a ritmo di batteria, colpi su colpi».

Il testo di Albee è una spietata riflessione sulla nostra cultura, sul nostro egocentrismo, sul nostro cinismo e sull’amore. Come in un gioco al massacro, come in un interrogatorio o in una tortura, siamo in un stanza, un salotto, in una notte di sabato, dove pian piano si dà inizio ad un sacrificio, un esorcismo. Giocando e recitando ci si trova davanti alla propria distruzione, allo stato di noia che nasce dopo la perversione, a quel non sapere più cosa fare dopo aver fatto fuori tutto. Nel distruggere l’altro si distrugge se stessi, e poi ci si trova soli con l’altro, due solitudini a confronto, senza più difese, senza più riti che ci proteggono, senza più teorie analitiche che ci consolano; soli e spaventati da tutto quello che la nostra mente non ci voleva far vedere. Soli davanti alle proprie paure, come un bambino nel bosco, o di notte con i propri incubi. E poi, forse, quando sta per nascere l’alba immaginare di potersi prendere cura di sé, e dell’altro, con dolcezza e morbidezza.”

La commedia andrà in scena da mercoledì 9 a domenica 13 al Teatro Goldoni di Venezia, interpretata, oltre che da Cirillo, da Milvia Marigliano, Edoardo Ribatto e Valentina Picello. Giovedì 10, al termine della replica pomeridiana delle 16, gli attori incontreranno il pubblico. Lo spettacolo, prodotto da Tieffe Teatro Milano sarà poi al teatro Verdi di Padova dal 16 al 20 marzo.