Confapi: «per recuperare il terreno perduto sono necessari investimenti e sicurezze»
La crescita dello 0,4% nella produzione industriale dell’ultimo anno fa ritornare Padova ai livelli del 2010 ma il dato è ancora lontano di 17,5 punti percentuali rispetto ai valori pre-crisi. Il fatturato sale dell’1.8% ma è inferiore rispetto a quello regionale e l’occupazione ha toccato i livelli più bassi dell’ultimo decennio. Secondo il direttore dell’Associazione delle piccole e medie industrie Davide D’Onofrio «per recuperare il terreno perduto sono necessari investimenti volti alla crescita dimensionale delle nostre imprese e maggiori sicurezze in tema di politica fiscale».
Adelante, con juicio. Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ha incrociato i dati relativi al consuntivo 2015 del settore manifatturiero con quelli che riguardano gli insediamenti produttivi nel territorio, a partire da quanto raccolto dalla Camera di commercio. Ne esce un quadro dominato dal chiaroscuro. Perché se è vero che i primi segnali di ripresa cominciano a vedersi, è altrettanto vero che se ci si rapporta ai livelli pre-crisi si nota come l’indice della produzione industriale sia ancora ben al di sotto della soglia di partenza (-17,5 punti rispetto al 2006).
Al 31 dicembre, la produzione industriale 2015 registra un accrescimento dello 0,4% rispetto alla stessa data del 2014, restando nondimeno al di sotto del dato regionale (+1,8%). Per il fatturato la tendenza è migliore (+0,6%), ma in questo caso con un calo nei confronti del 2014 (+0,8%) e con un ritocco ancora al di sotto del +2,3% del Veneto. Il fatturato estero resta caratterizzato dal segno “più” (+1,8%), ma il risultato medio è inferiore al 2014 (+3,6%) e a quanto si registra in regione (+3,1%), piazzando la provincia all’ultimo posto in Veneto. Per l’occupazione, poi, l’andamento è negativo (-0,6% contro il +0,1% del 2014), perché i risultati concreti dell’ultimo trimestre dell’anno nel settore manifatturiero non hanno compensato le diminuzioni registrate nel primo e nel terzo trimestre.
«In un certo senso possiamo dire che, dopo aver toccato il fondo, non si poteva che risalire – commenta D’Onofrio -. Ma occorre fare attenzione perché la strada da fare per tornare ai livelli di dieci anni fa è ancora molto lunga. In particolare, se per quanto riguarda produzione industriale, fatturato e ordini siamo tornati alla situazione del 2010, per quanto concerne l’occupazione abbiamo toccato i minimi storici, con una discesa del 6.9% rispetto a dieci anni fa. Il tutto, in un contesto competitivo molto cambiato rispetto ad allora. Perché si possa sul serio parlare di ripresa, sono necessari investimenti volti alla crescita dimensionale delle nostre imprese, ma per gli investimenti è indispensabile che si crei un clima di fiducia e che vengano superate le incertezze legate a una politica fiscale che ancora non è definita. Oggi più che mai gli imprenditori per poter tornare a investire avrebbero bisogno di risposte certe e sicurezze».
Se si allarga la fotografia andando a considerare il totale degli insediamenti produttivi nel territorio padovano, al 31 dicembre 2015 se ne contano di 108.284, con un aumento che, sia pure di poco conto (+0,04%, pari a 39 unità in valore assoluto) spezza la dinamica negativa in essere dal 2010. Il risultato, tuttavia, riflette la crescita del terziario (+1,1%), data la diminuzione complessiva dell’industria (-1,4%), causata soprattutto dalla discesa nelle costruzioni (-2,5%) e proprio nel manifatturiero (-0,4%). La sostanza? Qualche segnale di ripresa c’è, ma è presto per cantar vittoria.