Via libera a Cortina alla rinascita del “Treno delle Dolomiti”

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Il treno per Cortina della Ferrovia delle Dolomiti istituita nel 1921 e soppressa il 17 maggio 1964. Percorreva la linea Calalzo di Cadore Dobbiaco.
Zaia: «un progetto realizzabile che apre una nuova fase storica delle Dolomiti».Kompatscher: «iniziativa realistica e ambiziosa»

 

Il treno per Cortina della Ferrovia delle Dolomiti istituita nel 1921 e soppressa il 17 maggio 1964. Percorreva la linea Calalzo di Cadore Dobbiaco. Cortina d’Ampezzo ha ospitato la firma dell’accordo a tre tra la regione del Veneto, la provincia di Bolzano e il ministero delle Infrastrutture e trasporti che porterà alla rinascita del “Treno delle Dolomiti» che prevede il collegamento ferroviario Venezia-Cadore-Cortina-Val Pusteria tramite una rete a scartamento ordinario. L’evento ha visto protagonisti nella sala del municipio il governatore veneto, Luca Zaia, il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher e il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio. 

Zaia, Kompatscher e Delrio sottolineano che «noi pensiamo che questo sia il vero progetto che può aprire una nuova fase storica per le Dolomiti in primis, ma anche per i territori del Veneto e dell’Alto Adige. E sia chiaro: non stiamo parlando di un’utopia ma di un’opera che possiamo concretamente realizzare. Qui ci giochiamo il jolly».

Dopo i saluti del sindaco di Cortina d’Ampezzo, Andrea Franceschi, alla presenza dei parlamentari Hans Berger e Daniel Alfreider e dei sindaci dei comuni interessati del comprensorio Pusteria e Badia, l’intervento del presidente Kompatscher, che ha sottolineato la volontà della provincia altoatesina di dedicare attenzione e investimenti nell’infrastrutturazione ferroviaria, Zaia ha ricordato il film con Alberto Sordi del 1959, “Vacanze d’inverno”, la cui scena finale ha per protagonista il treno della Ferrovia delle Dolomiti che lascia Cortina con le sue incantevoli montagne sullo sfondo. «Vogliamo ripartire dalla scena di quel film – ha detto il governatore –, non come un amarcord ma come uno stimolo a riprogettare e a ricostruire la ferrovia, per rendere l’intera area più competitiva, ricercando con grande convinzione gli investimenti necessari e impegnandoci da subito e senza esitazioni per questo traguardo: noi, come Regione, abbiamo già messo uomini e donne a lavorarci».   

Kompatscher ha sottolineato come «l’accessibilità è una delle priorità della Giunta provinciale nel settore della mobilità pubblica, non solo in Alto Adige ma in un’ottica transfrontaliera. Per questo abbiamo dato via libera allo studio di fattibilità del progetto di un collegamento ferroviario tra la Pusteria e il Cadore assieme al Veneto».

Zaia ha fatto un’ipotesi dei costi di realizzazione: un miliardo per l’intera opera, metà per il tratto Calalzo – Cortina e l’altra metà per il tracciato da Cortina a Dobbiaco. Come fonti di finanziamento ha indicato i fondi europei e quelli dell’ex “fondo Odi” e rivolgendosi al ministro Delrio lo ha invitato a continuare ad essere a fianco della Regione del Veneto e della Provincia di Bolzano anche in futuro, nella fase cruciale della ricerca delle risorse necessarie.

Il governatore veneto ha infine rassicurato i rappresentanti degli enti e delle amministrazioni interessate all’opera: «discuteremo su come farla e farla bene – ha precisato Zaia – ma non certo sul non farla». 

Il ministro Delrio, prima della firma del protocollo, ha riconosciuto, così come aveva fatto in precedenza Kompatcher, la primogenitura di Zaia di questa iniziativa e ha assicurato che «in un’Italia che ha bisogno della “cura del ferro”, cioè di incentivare la mobilità su treno, su un progetto come questo ci siamo e ci crediamo».

Il protocollo firmato a Cortina parte dal presupposto che le Dolomiti sono un patrimonio tutelato dall’Unesco e  una risorsa fondamentale per l’Italia e l’Europa, che le Alpi non devono essere considerate “un limite geografico”. 

Regione del Veneto e Provincia di Bolzano, condividendo la necessità di implementare nei propri territori collegamenti ecosostenibili, assicurando la tutela della qualità dell’ambiente e puntando allo sviluppo di forme di mobilità sostenibile, prima fra tutte quella ferroviaria, hanno deciso di collaborare alla predisposizione di un progetto,  elaborando innanzi tutto uno studio di fattibilità, per la realizzazione di un collegamento ferroviario, destinato al traffico passeggeri, fra il Cadore e la Val Pusteria, nella direttrice Venezia – Cortina – Val Pusteria.

Un gruppo di lavoro, formato da rappresentanti degli enti firmatari e dalle società Sistemi Territoriali spa (ST) e Strutture Trasporto Alto Adige spa (STA), avrà ora il compito di redigere lo studio di fattibilità per definire le politiche trasportistiche, il modello di esercizio e le linee guida progettuali che consentano di quantificare l’impegno economico dell’opera. Questa attività di studio verrà finanziata innanzi tutto con fondi comunitari e risorse del “Fondo Comuni Confinanti”. Non solo: nel progetto potrebbe essere coinvolto anche un collegamento tra la ferrovia della Valsugana in modo da creare un anello ferroviario attorno alle Dolomiti.

Il protocollo ha una durata di tre anni, prorogabile per un ulteriore triennio. Entro un anno dalla sottoscrizione, cioè entro febbraio 2017, Regione del Veneto e Provincia di Bolzano valuteranno i risultati conseguiti e definiranno le eventuali fasi successive.

Il collegamento fra Pusteria e Cadore dovrà essere un moderno servizio di trasporto locale interregionale che rispolvera la storica Ferrovia delle Dolomiti a scartamento ridotto, operativa dal 1921 al 1964 tra Dobbiaco e Calalzo. 

Qualche indicazione tecnica anticipata dagli esperti per garantire il funzionamento ottimale di una futura linea Dobbiaco-Calalzo: una ferrovia a scartamento ordinario, con una velocità minima di percorrenza attorno agli 80-90 km/h e una velocità massima di circa 100 km/h, raggi di curvatura di 300-400 metri e pendenze con un massimo del 35 per mille, secondo i parametri internazionali. Sarebbe inoltre fondamentale realizzare una linea ferroviaria elettrificata, che permetterebbe un esercizio compatibile anche in termini economici. Il tempo di percorrenza dovrebbe oscillare tra i 45 e i 60 minuti,

La vecchia ferrovia era costituita da un binario a scartamento ridotto che si snodava lungo un percorso di 65 chilometri, in molti tratti parallelo a quello della strada statale d’Alemagna, nelle valli del Boite e della Rienza, sul quale viaggiava il treno con le carrozze di colore bianco azzurro. La linea partiva da Calalzo a quota 741 mt., raggiungeva Cortina a 1.224 mt., superava il Passo di Cimabanche a quota 1.529 mt. e si attestava a Dobbiaco a quota 1.217 mt. sul livello del mare.

I primi progetti di questo tracciato risalgono alla fine del 1800, ma solo nel periodo della Grande Guerra, per esigenze belliche, si iniziò concretamente a lavorare alla ferrovia. I geni militari austriaco e italiano realizzarono alcuni tratti con lo scopo di trasportare i rifornimenti sul fronte alpino.

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