Diocesi di Belluno Feltre, Papa Francesco nomina vescovo mons. Renato Marangoni

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Mons. Renato Marangoni nuovo vescovo di Belluno Feltre
Esponente del clero patavino, succede a mons. Giuseppe Andrich

 

Mons. Renato Marangoni nuovo vescovo di Belluno FeltrePapa Francesco ha nominato vescovo della diocesi di Belluno-Feltre Monsignor Renato Marangoni, del clero di Padova, finora vicario episcopale per la Pastorale della medesima diocesi. Marangoni succede a Mons. Giuseppe Andrich che se ne va in pensione. 

Il nuovo vescovo della regione dolomitica, classe 1958, è stato ordinato sacerdote nel giugno 1983 a Padova, sua diocesi di origine e di incardinazione. È direttore del Coordinamento Diocesano di Pastorale, membro del Centro padovano della comunicazione sociale, presidente del consiglio di amministrazione del Movimento apostolico diocesano, assistente della Consulta delle aggregazioni laicali di Padova e del Triveneto.

La nomina da parte di Papa Francesco è stata comunicata anche nel corso di una conferenza dal vescovo di Padova, don Claudio Cipolla. «Sono molto emozionato e ce la sto mettendo tutta per gestire questa grande emozione – ha detto mons. Marangoni – la virtù che cercherò di perseguire con tutte le mie forze è quella di “essere uomo” ovvero riconoscere l’autenticità di quello che sono chiamato ad essere, a fare, a condividere insieme. Mi piacerebbe molto riuscire ad essere autentico».

La soddisfazione della nuova nomina da aprte delle istituzioni è riassunta nelle parole del governatore del Veneto Luca Zaia: «un caloroso augurio al nuovo vescovo di Belluno-Feltre, Mons. Renato Marangoni, un veneto che saprà interpretare e guidare la storica diocesi alpina del Veneto. Nel ringraziare con profonda riconoscenza Mons. Andrich per la grande sensibilità sociale e lo spirito di collaborazione con le istituzioni con cui ha retto la chiesa bellunese e feltrina – prosegue Zaia – sono certo che le 158 parrocchie della provincia bellunese in Mons. Marangoni troveranno un pastore attento, sensibile alle trasformazioni sociali in atto e alle nuove sfide poste dalla montagna, prime tra tutti la difesa della propria identità e specialità».

«Da presidente – aggiunge Zaia – assicuro al nuovo pastore di Belluno tutta la collaborazione della massima istituzione regionale per il suo mandato e per valorizzare, nel rispetto dei reciproci ruoli e ambiti, identità, specificità e autonomia delle comunità che abitano le cosiddette “terre alte”, dalle quali hanno tratto origine e formazione tanti veneti ora emigrati in tutto il mondo, e che continuano a testimoniare con spontaneità solidarietà, coesione e capacità di accoglienza».