Celebrata a Trieste la “Giorno del Ricordo” 2016 in memoria alle vittime della violenza comunisti titini

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La foiba di Basovizza sul Carso triestino ha ospitato la manifestazione ufficiale

 

giorno del ricordoCon la messa celebrata dall’arcivescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, è cominciata la commemorazione per il “Giorno del Ricordo” alla grande foiba di Basovizza, sul carso triestino. In precedenza nel largo piazzale avevano fatto ingresso i gonfaloni delle città di Trieste, Muggia, il medagliere, l’alzabandiera e gli onori ai martiri delle foibe. Sul posto erano già presenti associazione combattentistiche, un picchetto del “Piemonte Cavalleria” e una rappresentanza della scuola militare “Morosini” di Venezia. 

La cerimonia a Basovizza è il momento centrale del programma di celebrazioni promosso da comune e provincia di Trieste, dal Comitato per i martiri delle foibe e dalle associazioni legate al mondo degli esuli istriani, fiumani e dalmati. Le autorità locali hanno deposto una corona di fiori sulla Foiba, monumento nazionale, poi è stata consegnata una targa al brigadiere della Guardia di Finanza Angelino Unali, sfuggito nel 1945 alla strage di 97 suoi colleghi prelevati dalla caserma di Campo Marzio. Unali è salito sul Carso triestino nonostante i 92 anni di età. Successivamente è stata celebrata la messa, cui sono seguiti vari interventi. 

Il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, ha parlato del «10 febbraio come un momento irrinunciabile», sottolineando che in questa zona dell’Italia si sono concentrate la sofferenza e le atrocità della seconda Guerra mondiale. Cosolini ha ricordato gli «opportunismi politici» dell’epoca e anni successivi sostenendo che «oggi appaiono sterili», ringraziando infine le famiglie presenti perché fondamentale testimonianza di quanto avvenuto. Dopo alcuni rappresentanti delle organizzazioni degli esuli è stata anche letta la Preghiera per gli infoibati. Una delegazione, terminata la commemorazione, si è trasferita nella vicina Monrupino per un’altra cerimonia.

Per la presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, «nella tragedia delle foibe e dell’esodo gli esuli istriani, fiumani e dalmati sono stati esempio per tutta l’Italia, perché hanno attraversato le prove più dure e hanno dimostrato di avere in loro la volontà e le forze per risollevarsi a nuova dignità. Giusta dunque è la legge che fissa per la Repubblica e per tutti i cittadini il dovere di ricordare che un prezzo fu pagato per la sconfitta in una guerra sciagurata, e che quel prezzo lo pagarono degli Italiani a misura di sangue e privazioni, colpevoli solo d’avere le loro radici sulla sponda sbagliata dell’Adriatico. Terrorizzati, cacciati, spogliati di tutto e uccisi, poi umiliati o anche derisi dai loro stessi fratelli Italiani, e infine sepolti in un oblio di decenni: l’Italia aveva ed ha tuttora l’obbligo di riconoscere tanto strazio e tanta ingiustizia. La riapertura per vent’anni dei termini per la richiesta del riconoscimento ai familiari degli infoibati previsto dalla Legge istitutiva del Giorno del Ricordo è un atto che conferma, in nome del popolo italiano, l’impegno coralmente preso dal Parlamento nel 2004. E’ un atto che al contempo spazza l’insidia di un negazionismo purtroppo ancora presente e di chiunque volesse ancora speculare sul dolore dei sopravvissuti». 

Nel “Giorno del Ricordo” interviene anche il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi: «in questa giornata del ricordo per le vittime delle Foibe, istituita dal nostro Governo di centrodestra nel 2004, rendiamo onore agli italiani che pagarono con una morte terribile il loro attaccamento alla nostra Patria. Non si piegarono alla cieca brutalità comunista, non abbassarono lo sguardo dinanzi ai loro spietati carnefici ma si immolarono per la libertà e la democrazia dell’Italia. Erano, sono – prosegue -, le nostre madri e i nostri padri, le nostre sorelle e i nostri fratelli di Fiume, dell’Istria e della Dalmazia, scacciati dalle loro case e privati di tutto ciò che possedevano. Noi oggi li ricordiamo, con riconoscenza ed emozione. Non dimenticheremo mai quella barbarie, non dimenticheremo mai i crimini del comunismo contro l’Italia e contro l’umanità».

Sandra Savino, deputata friulana di Forza Italia sottolinea come «in tutta Italia oggi si celebra la giornata della memoria, una giornata importante che rappresenta l’esodo e l’eccidio delle foibe per ricordare i crimini dei “titini”, perpetrati a guerra conclusa. Cinquemila persone furono gettate in quelle che fino all’inizio del 2000 per il resto d’Italia erano solo delle cavità carsiche. Solamente ora si parla delle Foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata, una pagina storica per tanti anni nascosta e sottaciuta. Oggi dobbiamo ricordare quei terribili eventi storici e condannare chi prova ancora a cancellarli, o peggio ancora, imbratta i monumenti dedicati agli infoibati e agli esuli».