Lago di Garda, decolla l’Associazione temporanea di scopo per riqualificare il sistema fognario

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comunità del garda direttivo ATS Gaiulli Perettti Cipani
Peretti: «necessario programmare i lavori con adeguato anticipo per evitare l’insorgere di emergenze»

 

comunità del garda direttivo ATS Gaiulli Perettti CipaniIl sistema fognario che serve le sponde veronese e bresciana del lago di Garda è obsoleto e necessita di un intervento di ammodernamento anche per evitare l’insorgenza di emergenze che potrebbero danneggiare l’equilibrio del sistema lacustre benacense che è il maggior serbatoio di acqua dolce d’Italia e uno dei maggiori d’Europa.

Per programmare i lavori, la Comunità del Garda si è fatta promotrice di un’apposita Associazione temporanea di scopo (Ats) deliberata dai comuni rivieraschi che è presieduta dal sindaco di Castelnuovo del Garda, Giovanni Peretti (affiancato dal sindaco di Salò, Giampiero Cipani nelle vesti di vicepresidente), che ha come missione quello di individuare il progetto esecutivo delle opere, il relativo finanziamento e curare la loro esecuzione.

Il progetto preliminare realizzato congiuntamente dai due attuali gestori del servizio di raccolta, collettamento e depurazione delle fognature dei comuni rivieraschi del Garda (Consorzio Garda Uno e Ags Spa) prevede l’abbandono delle odierne condotte sublacuali oggi in servizio che possono essere fonti di perdita dei liquami nelle acque del lago (da Toscolano a Torri del Benaco e da qui a Bardolino), la completa separazione dei due ramali con il depuratore di Peschiera del Garda che tratterà gli scarichi solo della sponda veronese e del basso lago e quello di Visano (Bs) che sarà adeguatamente potenziato per trattare gli scarichi della sponda bresciana e dei comuni dell’entroterra, e lo spostamento degli odierni collettori dalla riva del lago e dalle spiagge verso l’entroterra (nel sedime della strada statale “Gardesana”) al fine di evitare perdite e infiltrazioni dal lago al collettore e viceversa e garantire una pendenza costante delle tubazioni al fine di favorire lo scorrimento dei liquami senza ricorrere ad onerosi sistemi di pompaggio.

«Si tratta di lavori molto impegnativi che richiederanno parecchi anni di lavori e che prima partono meglio è – commenta il presidente dell’Ats Peretti -. Voglio comunque sottolineare che si tratta di lavori che è necessario affrontare al più presto per migliorare il grado di protezione del ambiente lacustre e per evitare il possibile insorgere di emergenze dovute a malfunzionamenti o a rotture, sempre possibili in presenza di un impianto che ha al suo attivo oltre quarant’anni di servizio».

Il problema principale del progetto è dato dall’individuazione dei finanziamenti necessari per affrontare i lavori: «il progetto preliminare redatto dai due gestori del servizio ha stimato un costo di circa 220-240 milioni di euro per realizzare i nuovi collettori e l’adeguamento degli impianti di depurazione – sottolinea Peretti -. Si tratta di risorse notevoli che dovranno essere individuate prioritariamente dallo Stato e dalla Comunità Europea. L’importante è che si abbia chiara l’importanza e la strategicità dell’intervento sia per le popolazioni del Garda, ma anche per tutte quelle che impiegano l’acqua del Garda per usi idropotabili ed irrigui. Soprattutto, è necessario che Governo, Regioni e la stessa Ats predispongano un cronoprogramma condiviso che preveda la disponibilità dei finanziamenti e i relativi lavori, in modo da aprire i cantieri e realizzare i lavori senza che si verifichino blocchi o ritardi nella realizzazione dell’opera».

Il progetto di suddividere il carico depurativo tra l’odierno impianto di Peschiera e quello di Visano permetterà anche di ridurre il carico gravante sul fiume Mincio e sui laghi di Mantova, dirottando parte degli effluenti depuranti nel bacino del fiume Chiese, anche a vantaggio della disponibilità di acqua per scopi irrigui in quell’ambito.