La modifica della geografia giudiziaria “benedetta” da tutti gli operatori del diritto veneti e trentini
La geografia giudiziaria del NordEst potrebbe a breve subire delle modificazioni per incrementare l’efficienza della macchina della giustizia, veneta in particolare. Il Tribunale di Verona potrebbe passare sotto la giurisdizione della Corte d’appello di Trento, ipotesi non nuova ma fino ad ora mai diventa concreta. Di recente, tutti gli Ordini forensi del Triveneto la hanno condivisa anche per risolvere le odierne difficoltà del settore, visto che sul territorio esistono Tribunali che sono oberati di lavoro con conseguenti rallentamenti nella gestione dei fascicoli processuali e altri meno che garantiscono un trattamento più rapido delle cause.
La proposta è stata fatta propria dall’Unione triveneta dei consigli dell’Ordine degli avvocati (organismo presieduto dall’avvocato Patrizia Corona di Trento) con il voto favorevole anche dell’Ordine forense di Verona. La decisione non spiana con sicurezza la strada per un ampliamento a sud dei confini della Corte d’appello di Trento (che non tutti a livello politico vedono con favore), oggi limitata al solo tribunale di Rovereto, ma certo l’avvocatura si è espressa ai massimi livelli. La proposta avrebbe ricadute positive: il Tribunale di Verona è attualmente nel distretto della corte d’appello di Venezia che da anni vive una situazione di “ingolfamento”, con procedimenti che durano anni. Trento invece ha numeri molto ridotti (che caleranno ulteriormente perché non è più competente sul Veneto per i procedimenti per la legge Pinto) e tempi di giudizio da primato assieme al Tribunale di Bolzano che gode di un assetto particolare vista la particolare realtà multiculturale e linguistica dell’Alto Adige. Venezia girerebbe di una parte del fardello dei ricorsi giudiziari a Trento che al tempo stesso avrebbe argomenti ancor più solidi per giustificare la sua esistenza di piccola Corte d’Appello.
