Annovera 48 regioni alpine di sette paesi con più di 70 milioni di abitanti e un tasso di ricchezza mediamente superiore a quello europeo
Parte dalla Francia e arriva fino al Friuli Venezia Giulia, comprende sette paesi, 48 regioni e conta più di 70 milioni di abitanti: è la macroregione Alpina, per la quale è iniziata una fase nuova con il lancio della strategia dell’Unione europea per la regione alpina (Eusalp) avvenuto a Brdo, in Slovenia.
L’obbiettivo della nuova iniziativa sovranazionale è migliorare le condizioni di vita e di lavoro in tutto l’arco alpino tramite la collaborazione internazionale e transfrontaliera. «Sviluppo, innovazione, mobilità sostenibile, crescita e benessere», sono le priorità indacate dal ministro degli Esteri sloveno, Karl Erjavec, che ha aperto la conferenza in quanto la Slovenia è la presidente di turno della Strategia.
«E’ importante che la presidenza sia stata assunta da un Paese vicino – ha commentato l’assessore alla cultura del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti -. Nel 2017 sarà il turno dell’Austria, un aspetto altrettanto favorevole per la nostra Regione, in quanto a presiedere la Strategia nei prossimi due anni saranno due paesi vicini». Per Torrenti, inoltre, dalla Conferenza di lancio, che si concluderà domani, emerge un altro aspetto positivo, ovvero la «sincera volontà, sia degli stati che in particolare delle regioni, di lavorare con impegno alla strategia che comprendendo anche aree di pianura più ricche, in Italia ad esempio fino al Po, pur essere veramente una fonte di risorse per lo sviluppo della montagna».
Tema di spicco della nuova macroregione sarà quello dei trasporti, anche per il fatto che il suo territorio è attraversato da ben 4 dei nove corridoi europei. Per il commissario europeo competente in materia, Violeta Bulc, ciò permette e allo stesso tempo costringe le regioni a intensificare la collaborazione transfrontaliera. Oltre a Bulc, è arrivata a Brdo anche Corina Cretu, commissario europeo per le politiche regionali, che ha ricordato come nel luglio scorso la Commissione europea, nell’adottare la strategia, abbia subito relegato alle regioni il ruolo di guida.
L’organo di indirizzo politico sarà comunque l’Assemblea regionale, composta dai rappresentanti della Commissione europea e di tutti gli stati e delle regioni coinvolte, oltre che dalla Convenzione delle Alpi come membro osservatore. L’attuazione delle politiche spetterà, invece, al Comitato esecutivo di concerto con i vari gruppi di lavoro. Tutti gli organismi dovranno, secondo il sottosegretario al ministero degli Esteri, Benedetto Della Vedova, agire come “sciatori polivalenti”, mettendo in campo sia capacità tecniche, proprie degli slalomisti, che una velocità da specialisti di discesa libera.
Per Della Vedova «si tratta della quarta strategia macro-regionale Ue, dopo quelle baltica, danubiana, adriatico-ionica. Oggi c’è stata l’apertura dal punto di vista istituzionale e oggi la questione delle frontiere e dell’immigrazione aleggia anche in questo tipo di iniziative, con l’idea nello specifico delle Alpi che non sono più il confine di 100 anni fa, ma sono ora una cerniera che lega e ricuce l’Europa. L’illusione che chiudere le frontiere – precisa Della Vedova – possa essere una soluzione quando evidentemente non lo è, contrasta con queste importanti iniziative di cooperazione transfrontaliera».
«La sede di Bruxelles dell’Euregio diventi un punto di riferimento strategico, uno “strategy point”, di Eusalp nella capitale dell’Europa» affermano il governatore del Trentino, Ugo Rossi, presente con il governatore dell’Alto Adige, Arno Kompatscher, e del Tirolo, Günther Platter. «Questo – ha aggiunto Rossi – nella convinzione che le regioni, specie se già impegnate in progetti di cooperazione transfrontaliera come le nostre, possano davvero giocare un ruolo di primo piano nella strategia europea per le Alpi».
«Voglio mettere insieme le Regioni italiane sul tema della concretezza. Dare risposte concrete su temi come l’innovazione e la ricerca, innovazione nei processi di produzione, innovazione nel creare le condizioni, perché, ad esempio, un ragazzo che vuole fare imprenditoria in montagna possa farlo senza dovere andare in città» dichiara il presidente della Regione Lombardia e coordinatore delle regioni italiane in ambito Eusalp, Roberto Maroni. «Per il 2016 abbiamo – continua Maroni – il coordinamento delle otto Regioni italiane che fanno parte di Eusalp, siamo la più grande, ma non vogliamo imporre nulla alle altre. La sfida più grande di Eusalp è lavorare insieme: 48 Regioni, grandi e piccole, devono lavorare insieme, altrimenti la sfida sarà persa. Non sarà facile, perché noi Italiani siamo sempre divisi su tutto, confido che il Governo italiano sarà parte della squadra».