Il traffico totale sulle autostrade italiane è aumentato del 3,2%

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Gennaio-settembre 2015: +3,3% per il traffico di veicoli pesanti in autostrada

 

camion autoatricolato tir continentalNei primi nove mesi del 2015, il traffico di veicoli pesanti sulle autostrade italiane è aumentato del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2014. Si tratta di un dato positivo, in linea con l’andamento del traffico generale che, sempre da gennaio a settembre 2015, è cresciuto del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2014.

Questi dati derivano da un’elaborazione del Centro ricerche Continental autocarro su dati Aiscat (Associazione Italiana Concessionarie Autostrade e Trafori). Nel solo mese di settembre il traffico di veicoli pesanti in autostrada è aumentato del 4,3% rispetto allo stesso mese del 2014.

A fronte di un aumento del traffico in autostrada, vi è però da segnalare che sono cresciuti anche gli incidenti, che hanno fatto registrare per i veicoli pesanti, sempre nei primi nove mesi del 2015, una crescita del 15,1%. «Se da un lato la crescita del traffico in autostrada è una buona notizia per l’economia – sottolinea Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental CVT – il contemporaneo aumento del numero di incidenti non può non destare allarme. Vedremo se i dati dell’intero 2015 confermano questa tendenza. Intanto si può certamente dire che l’obiettivo nel 2016 deve essere di continuare a crescere per ciò che riguarda i volumi di traffico, ed allo stesso tempo di diminuire il numero di incidenti e le conseguenze negative che da questi incidenti derivano». 

Secondo Gainza «gli operatori del trasporto possono contribuire alla diminuzione del numero di incidenti rendendo più efficienti, più sicuri e meno inquinanti i propri veicoli, e possono ottenere allo stesso tempo un consistente risparmio nelle spese di gestione. Oggi sono disponibili tecnologie e servizi che consentono di innalzare sensibilmente i livelli di sicurezza e di efficienza dei mezzi in circolazione. Ad esempio, un semplice sensore che controlla la pressione di gonfiaggio dei pneumatici è sufficiente per diminuire i consumi di carburante, e quindi anche le emissioni nocive, e per mettere a disposizione dei conducenti le informazioni necessarie per decidere se i pneumatici sono adatti alla circolazione o meno».