Agricoltura in Emilia Romagna: 12,6 milioni di euro a primi gruppi per innovazione

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FEM laboratorio ricerca
Alleanza tra il mondo della ricerca, innovazione e agricoltura per migliorare la capacità di competere sui mercati

 

FEM laboratorio ricercaUn’alleanza tra mondo agricolo e mondo della ricerca, innovazione, rafforzare la capacità di competere sui mercati, migliorare le performance ambientali e ridurre l’impatto su acqua, aria e suolo: sono i “Goi”, ovvero Gruppi operativi per l’innovazione, forme di partenariato pubblico-privato costituiti da aziende agricole ed enti di ricerca, cui la Regione Emilia Romagna ha destinato nei sette anni 50 milioni del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020. 

I primi cinque bandi per oltre 12.630.000 euro sono stati presentati dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini e dall’assessore all’agricoltura, Simona Caselli. «Siamo al primo posto tra le Regioni per aver speso tutti i fondi europei della programmazione 2007-2013 – ha ricordato Bonaccini -. Puntiamo a eguagliare questo risultato e in sei mesi abbiamo già messo a disposizione del settore agricolo quasi 200 milioni. Stiamo correndo perché vogliamo che il 2016 sia l’anno di uscita dalla crisi». Bonaccini ha ricordato che, insieme alla Lombardia, l’Emilia-Romagna è la regione che nel 2015 è cresciuta maggiormente e «il valore aggiunto dell’agricoltura è salito del 3%. Scommettiamo su questo settore come fonte di sviluppo e occupazione e lo facciamo investendo molto in qualità e difesa del territorio». 

Simona Caselli, prima di illustrare i dettagli del bando (che sarà aperto dal 14 gennaio al 31 marzo) ha ricordato come i Goi «sono il nuovo strumento attraverso il quale in tutta Europa si farà l’innovazione, coinvolgendo imprese agricole ed enti di ricerca in progetti che dovranno avere una ricaduta operativa e i cui risultati dovranno confluire in un’unica banca dati pubblica, quella del Pei, il Partenariato europeo per l’innovazione». Un grande bacino di innovazione nel quale confluiranno i risultati delle ricerche di tutta l’Unione e dal quale chiunque potrà attingere. I primi cinque bandi hanno come obiettivo lo sviluppo competitivo delle aziende agricole (4.206.000 euro le risorse per contributi che potranno arrivare al 70%), migliorare la gestione delle risorse idriche, dei fertilizzanti e dei pesticidi (5.839.000 euro e una percentuale di aiuto del 90%), migliorare la qualità dei suoli, (plafond di 793.660 euro per aiuti al 90%), un uso più efficiente dell’acqua in agricoltura (1.020.000 euro e il contributo sempre del 90%) e il sequestro di carbonio (772.420 euro per contributi del 100%). 

Soddisfazione per l’avvio dei bandi per l’innovazione in agricoltura previsti dal nuovo Piano di Sviluppo rurale (Psr) della Regione Emilia-Romagna è stata espressa da Coldiretti Emilia-Romagna. L’obiettivo dei bandi – ha ricordato l’associazione – è la formazione e lo sviluppo di Gruppi operativi per l’Innovazione, che dovranno favorire alleanze tra aziende agricole, industria, università ed enti di ricerca per incentivare la crescita e l’innovazione in agricoltura. «Investire nella ricerca – ha commentato Coldiretti Emilia-Romagna – è una condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni ed affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, creando e difendendo sistemi economici locali attorno all’agricoltura che produce cibo per tutta la collettività».