“Leonardo e l’Arno”: un bel libro di Pacini Editore analizza l’opera del genio fiorentino per regimare il fiume

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Folena: «l’occasione per arricchire gli studi sul genio del Rinascimento e riflettere sul ruolo che questo grande bene comune deve avere in Italia»

 

leonardo e larnoPacini Editore ha dato alle stampe il bel volume riccamente corredato di fotografie e progetti originali “Leonardo e l’Arno” (Isbn 978-88-7781-751-8, 160 pagg, 39 euro) curato da Roberta Barsanti e realizzato grazie al supporto di numerosi sponsor (Acque SpA e Acea SpA, col patrocinio del Comune di Vinci e il coordinamento dell’Associazione MetaMorfosi).

Il volume raccoglie saggi di esperti di studi leonardiani  che analizzano il tema dell’acqua, argomento che ha impegnato il genio del Rinascimento per un lungo arco di tempo, diventando una costante dei suoi studi, in un percorso interdisciplinare che va dalla fisica alla meccanica.

Il libro affronta le ricerche di Leonardo relative al fiume Arno, inquadrate nel più ampio contesto dei suoi scritti sull’acqua e della sua produzione cartografica, sullo sfondo di una Toscana che vedeva Firenze impegnata nella guerra contro Pisa. «Non è un caso che si sia scelto Milano per presentare Leonardo e l’Arno – ha sottolineato Roberta Barsanti, curatrice del volume e direttrice del Museo Leonardiano di Vinci. Qui – Leonardo si è trasferito nel 1482, alla corte di Ludovico il Moro – e sempre qui, l’artista ha realizzato opere quali la Vergine delle Rocce, splendidi ritratti come il Musico, la Belle Ferronière, il ritratto di dama identificata come Cecilia Gallerani, e ha dipinto il celeberrimo Cenacolo e la prestigiosa Sala delle Asse nel Castello Sforzesco. A Milano – prosegue Barsanti – Leonardo ebbe tuttavia modo di acquisire straordinarie competenze nel campo dell’ingegneria idraulica, scienza decisamente avanzata nell’illustre ducato sforzesco. Leonardo, infatti, guardò attentamente ai progetti realizzati dagli ingegneri lombardi, come il canale della Martesana e la rete dei navigli che costituivano un importante e funzionale sistema di idrovie. Le conoscenze acquisiste da Leonardo in questi anni in materia di idraulica sono decisamente vaste come emerge da questa pubblicazione che si avvale di un taglio interdisciplinare».

Leonardo e l’Arno si configura come un tema ampio e complesso, estremamente articolato ed esteso dal punto di vista cronologico e ha richiesto una selezione di argomenti, in parte determinata da alcune linee di ricerca sviluppate nell’ambito degli studi della Biblioteca Leonardiana e del Museo Leonardiano di Vinci. I contributi presentati in questo volume, con approcci diversi, consentono di arguire l’ampio ventaglio delle conoscenze del Vinciano sui temi qui trattati, offrendo nuovi spunti di riflessione. 

Riflessioni teoriche sull’acqua e sulla sua natura si alternano a progetti di ingegneria idraulica e all’ideazione di macchine destinate alle produzioni più varie che sfruttano la forza motrice generata dal suo movimento. 

«Leonardo – ha affermato Giuseppe Sardu, presidente di Acque SpA – disegna tanti dispositivi idraulici con occhio funzionale, moderno e volto alla risoluzione di problemi concreti: sistemi di pompaggio per portare l’acqua nelle abitazioni, vie d’acqua destinate a favorire i trasporti, sistemi idraulici atti a risolvere il problema degli scarichi delle abitazioni e migliorare così le condizioni igieniche della città, fino al progetto di deviazione del corso del fiume Arno in Toscana, che avrebbe condotto al mare i fiorentini e tagliato fuori Pisa, la storica città nemica. Al di là di alcuni aspetti irrealistici e fantasiosi di quest’ultimo, al fondo di tante intuizioni c’è l’idea di un rapporto non fisso e passivo con la natura, di un uomo che interagisce con essa e la trasforma per migliorare l’ambiente in cui opera e vive».

«Leonardo – ha sostenuto il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia – dedicò all’Arno e, più in generale all’acqua quale ineguagliabile forza motrice, numerosi studi e altrettanti progetti che oggi, grazie all’interessamento di Acque SpA e di Acea SpA, da anni in prima linea nella gestione di questa inestimabile risorsa, sono riassunti e ampiamente affrontati all’interno di questo volume. I contributi scientifici qui raccolti approfondiscono e in molti casi completano, fra l’altro, precedenti ricerche che, solo cinque anni fa, hanno reso possibile la realizzazione della “Sala delle Acque” del nostro Museo Leonardiano, andando ad arricchire la nostra conoscenza di un aspetto ancora in parte inedito dell’opera di Leonardo da Vinci».

«L’auspicio di Metamorfosi  che ha coordinato questa pubblicazione nel contesto di un impegno importante attorno a Leonardo – ha dichiarato Pietro Folena, presidente dell’Associazione MetaMorfosi  è che questo testo, proposto da Acque SpA e da Acea SpA, e fatto proprio dalla città di Vinci e dal suo Museo Leonardiano, sia l’occasione per arricchire gli studi sul genio del Rinascimento; e anche per riflettere sul ruolo che questo grande bene comune deve avere in un’Italia che, dopo tanti anni di saccheggi, si riconcili col suo meraviglioso ambiente».

Nei suoi studi, il genio da Vinci non si è soffermato solo sulla regimazione delle acque del fiume al fine di evitarne le pericolose e periodiche esondazioni, ideando ingegnosi sistemi per scaricare le acque in eccesso in canali scolmatori o un sistema idraulico a vantaggio dell’igiene delle aree urbane attraversate. Leonardo impiegò l’acqua anche per scopi bellici e difensivi, ideando sistemi di fortificazioni attorno ai borghi e nuovi tracciati per portare l’Arno a mare senza costringere Firenze a dover passare per l’arcinemica Pisa. Un libro da leggere e, soprattutto, da sfogliare con attenzione nelle oltre 100 illustrazioni a colori in esso contenute.