Presentata a Udine la nuova edizione di Friuli Future Forum

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L’edizione 2016 al via dal 5 febbraio in collaborazione con la Camera di commercio, il Comune, l’Università, le categorie economiche e la Regione

 

future forumPrenderà il via dal primo al 5 febbraio a Udine l’edizione 2016 del Friuli Future Forum, la terza del forum sul futuro ideato dalla Camera di commercio di Udine in collaborazione con il Comune, l’Università, le categorie economiche e la Regione, incentrata sugli scenari di ricostruzione economica.

L’evento è stato presentato dal presidente Cciaa Giovanni Da Pozzo, con la presidente della Regione Debora Serracchiani, il sindaco di Udine Furio Honsell, il rettore dell’Ateneo Alberto Felice De Toni, il project manager di Fff Renato Quaglia e, via skype, Emanuele Ferragina, giovane economista e docente all’Università di Oxford e Science Po Paris.

«Sarà un’edizione – ha detto Da Pozzo – concentrata sui nuovi percorsi e i nuovi scenari dell’economia. In un mondo completamente cambiato stiamo ancora leggendo l’economia per proiettarla sul futuro con occhiali che non sono adeguati. Abbiamo voluto coinvolgere giovani economisti per cercare di capire quali possono essere gli stimoli, soprattutto culturali, per affrontare i nuovi scenari economici che sono completamente diversi da quelli del passato. Abbiamo un’economia completamente diversa rispetto al concetto fordista dell’impresa. Bisogna capire quanto incide nella nuova economia la modifica degli aspetti sociali e sul Welfare. Il 2016 evidenzia già dei timidi segnali di positività. Certo il nostro Paese è ancora indietro rispetto ad altre economie ma c’è un lieve ottimismo e una maggiore fiducia da parte del consumatore. Il “fasin di bessoi” è uno dei più grossi freni – ha concluso – che possono non far progredire un tessuto economico-sociale come quello della nostra regione».

Il dibattito su un nuovo ed efficace paradigma dell’innovazione e dello sviluppo si snoderà in un inedito confronto fra alcuni dei maggiori e più noti esperti di teoria economica internazionale e la generazione dei più giovani studiosi di economia. Tra gli ospiti internazionali si annoverano Alberto Magnaghi, Piero Bevilacqua, Gabriel Siles-Brugge, Tuukka Toivonen, Guy Standing, Serge Latouche, Zygmunt Bauman.

Se la “cassetta degli attrezzi” per affrontare i cambiamenti, che in questo periodo sono veloci particolarmente, ha strumenti sorpassati, occorre trovarne degli altri: «Future Forum ha il grande merito di mettere assieme tutti gli attori – istituzioni, mondo economico, università, società – alla ricerca di nuovi modelli per affrontare le sfide del futuro – ha detto la presidente della Regione Debora Serracchiani presentando la III edizione del forum -. E’ un appuntamento importante che la Regione ha supportato negli ultimi due anni con convinzione, consapevole che si tratti di un’iniziativa nella quale si può dialogare con intellettuali di grande spessore di economia, con attenzione al futuro dei nostri territori ma con lo sguardo anche fuori dai confini», ha commentato Serracchiani. Che ha definito Future Furum «un momento di sintesi interessante e utile sui grandi temi come infrastrutture, piattaforme logistica, cultura, modelli sociali».

Serracchiani ha poi parlato di «dati economici positivi, con un export che anche in regione procede bene» anche grazie alla «concomitanza di eventi favorevoli come l’intervento della BCE, il calo del costo del petrolio». La Regione Friuli Venezia Giulia, ha ricordato, è stata la prima a varare una «riforma istituzionale per il superamento delle Province, per prima ha provveduto a riacquisire le competenze in capo alle Agenzie per l’impiego e per prima ha chiuso la progettazione europea in modo da potere fare conto di risorse importanti per lo sviluppo», aggiungendo che con «la legge “Rilancimpresa” l’amministrazione regionale ha provveduto anche alla revisione delle politiche industriali». Serracchiani è poi intervenuta sui dati sull’occupazione: «non sono tra quelli che li commentano con scetticismo», sono «primi dati positivi, dopo un grande e lungo periodo di recessione. Spero siano il primo gradino di un cammino di crescita che dobbiamo iniziare a fare».