Inaugurata a Jesolo la prima unità riabilitativa territoriale del Veneto

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ZAIA JESOLO CON BRAMEZZA E SCHIAVON prima unità riabilitativa
Zaia: «significativo che sia qui, simbolo di moderna deospedalizzazione»

 

ZAIA JESOLO CON BRAMEZZA E SCHIAVON prima unità riabilitativaIl presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, all’ospedale di Jesolo ha inaugurato la prima Unità riabilitativa territoriale del Veneto, che ha visto la luce nel nosocomio jesolano nell’ambito del cammino per dare una sempre maggior caratterizzazione di Polo riabilitativo alla struttura, come previsto dal Piano sociosanitario regionale. 

«E’ particolarmente significativo che la prima Urt del Veneto veda la luce a Jesolo – ha detto Zaia – perché dimostra che, come sempre garantito, abbiamo investito e continuiamo ad investire su questo ospedale nell’ottica più moderna, che è quella della maggior deospedalizzazione possibile, dando alla gente tutte le cure e l’assistenza che possano evitare il ricovero, sgradito alle persone e a volte inutilmente costoso».

Per il Governatore «è una nuova eccellenza che si inserisce a pieno titolo e con la funzione di esempio per il resto del territorio, in una strategia complessiva che, al fianco e in aggiunta di ben 80 milioni di prestazioni erogate in Veneto in un anno, punta ad integrare sempre di più ospedale e territorio e ad aumentare progressivamente l’assistenza extraospedaliera alle persone che non sono nella fase acuta della loro patologia e che quindi non è necessario ricoverare. Più servizi e spesa più efficiente – ha aggiunto – è il nostro criterio informatore, che oggi a Jesolo trova una delle sue più significative concretizzazioni».   

La nuova URT di Jesolo è costituita da 8 posti letto. E’ una struttura intermedia, volta a garantire le cure per quei pazienti che sono stabilizzati dal punto di vista medico, che non richiedono assistenza ospedaliera, ma che sono troppo instabili per poter essere trattati in un regime ambulatoriale o residenziale. I destinatari di questa struttura sono persone fratturate polipatologiche e traumatologiche, pazienti a lento recupero funzionale (ma non solo) che hanno già effettuato riabilitazione intensiva, come persone colpite ad esempio da ictus, sclerosi multipla, Parkinson, SLA.

Zaia ha anche visitato i nuovi poliambulatori specialistici, collocati al primo piano del presidio ospedaliero ove un tempo erano attive le sale operatorie. Questa organizzazione mette a disposizione dell’utenza 22 attività specialistiche in 14 ambulatori (alcuni condividono più servizi). Anche in questo caso si tratta di una perfetta continuità di cure ospedale-territorio.

Durante la visita alle unità operative il Governatore, accompagnato dal direttore generale dell’Ulss 10 Carlo Bramezza, si è incontrato, ringraziandoli, con gli albergatori di Jesolo rappresentati dal loro presidente Massimiliano Schiavon, che hanno donato alla Fisiatria 2 tapis roulant ed una cyclette per la rieducazione motoria e l’analisi della capacità del passo.

Al termine della visita, intrattenendosi con i giornalisti presenti, Zaia ha anche ribadito che «per quanto riguarda l’ospedale unico del Veneto orientale la partita è chiusa: non si farà e investiremo tutto il necessario per potenziare gli ospedali di San Donà e Portogruaro. Chi parla di un loro depotenziamento lo fa a sproposito. Gli allarmismi infondati, oltre che inutili, sono anche pericolosi perché tolgono serenità alla gente in maniera del tutto immotivata e, spesso, strumentale».