Presentato a Padova il cammino “Romea Strata” che abbraccia il NordEst

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Veneto Romea Strata De Antoni Caner e Sinibaldi
Caner: «un modo diverso ed appassionante per conoscere un altro Veneto e un altro NordEst»

 

Veneto Romea Strata De Antoni Caner e SinibaldiPresentato a Padova il cammino della “Romea Strata, progetto volto alla riscoperta e valorizzazione dell’antico percorso che affrontavano i pellegrini del nord e dell’est Europa diretti a Roma e perciò detti Romei.

Per l’assessore al turismo della regione del Veneto, Federico Caner, «sarà perché il Veneto, per la ricchezza di località e monumenti di grande interesse storico, culturale e religioso, è naturalmente vocato a questo genere di proposte, sarà perché i cammini della fede attraggono un pubblico sempre più vasto di visitatori laici desiderosi di vivere il territorio in modo più intimo e riflessivo, sarà perché stiamo riscontrando un interesse crescente di domanda legata al turismo religioso: per tutti questi motivi e altri ancora, la Regione del Veneto crede in questo progetto e lo sostiene convintamente». 

Promosso dall’ufficio Pellegrinaggio della Diocesi di Vicenza e con un coordinatore appassionato come don Raimondo Sinibaldi, “Romea Strata” è un progetto di ampio respiro e coinvolgimento, come confermano e sintetizzano i suoi numeri:

– 5 Regioni interessate (Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana), 16 province, 160 comuni; 

– 8 percorsi di pellegrinaggio per un totale di ben 1.302 chilometri, così suddivisi: Romea Allemagna – da Tarvisio a Concordia Sagittaria: km 187; Romea Aquileiense – da Miren/Gorizia a Concordia Sagittaria: km 94; Romea Brennero – dal Brennero a Rovereto: km 160; Romea Annia – da Concordia Sagittaria a Badia Polesine: km 278; Romea Vicezia – da Valli del Pasubio a Montagnana: km 109; Romea Postumia – da Verona a Vicenza: km 66; Romea Porciliana – da Verona a Montagnana: km 76; Romea Longobarda – da Badia Polesine a Fanano: km 223 + da Fanano a Fucecchio e San Miniato: km 109;

– 4 direttrici di marcia: da Gorizia a Fucecchio-San Miniato (Romea Aquileiense, Annia e  Longobarda: km 673); da Tarvisio a Fucecchio-San Miniato (Via Romea Allemagna, Annia e Longobarda: km 759); dal Brennero a Fucecchio-San Miniato (Via Romea Brennero, Vicetia, Annia e Longobarda: km 626); da Verona a Fucecchio-San Miniato (Via Romea Porciliana, Annia e Longobarda: km 423); 27 punti di accesso/partenza.

«Il principale crocevia di questi itinerari è la nostra terra – ha sottolineato Caner – e percorrerli significherà conoscere un altro Veneto, non meno interessante e suggestivo. Un’occasione di arricchimento spirituale e culturale per i pellegrini ma anche un’opportunità per creare attività economiche legate all’ospitalità e alla ristorazione e nuovi posti di lavoro. C’è ancora molto da fare e non è sbagliato prendere a modello il più celebre e affermato Cammino di Santiago per organizzare gradualmente l’offerta anche da noi.  La vera sfida è mettere insieme e coordinare tutti i soggetti che possono concorrere al successo di questa iniziativa che ha un enorme potenziale e che risponde alle strategie di sviluppo e promozione turistica della Regione».

«Una forte propulsione al progetto – ha a sua volta evidenziato don Sinibaldi – è stata data dal Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco e la ‘Romea Strata’ sarà presto promossa in molti Paesi del nordest d’Europa. Se pensiamo che attorno a questa idea abbiamo cominciato a lavorare solo un anno fa, possiamo dire di aver fatto quasi un miracolo. Ma molto dobbiamo ancora investire nell’opera di valorizzazione di patrimonio davvero vasto. Dobbiamo superare qualche ostacolo e aggregare nuove realtà, nella logica di un’unica, lunga catena, della quale ognuno è un anello indispensabile».

Infine, monsignor Dino De Antoni, presidente della Commissione Pellegrinaggi della Conferenza Episcopale Triveneta, si è soffermato sul valore spirituale della “Romea Strata”: «i pellegrinaggi sono espressioni di spiritualità delle grandi religioni – ha detto – ma oggi rispondono anche a un’esigenza dell’uomo moderno: è un’esperienza dei ritmi che scandiscono il cammino della vita».