Imu su immobili strumentali: Cna denuncia l’eccessivo peso fiscale sulle imprese

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Vaccarino: «chiediamo la deducibilità al 100% dell’Imu sugli immobili strumentali. Il Governo concentri su questa partita le risorse ancora disponibili nella Legge di Stabilità»

 

cna deducibilità imu«Se è vero che l’emergenza è finita, come il Governo assicura quotidianamente, e alcuni indicatori economici, sia pure flebilmente, confermano, la Cna ritiene indispensabile che l’Imu sugli immobili strumentali sia totalmente deducibile. E’ una misura odiosa – dichiara il presidente nazionale di Cna, Daniele Vaccarino – perché colpisce beni che in sé non danno reddito, ma sono indispensabili a produrlo.

E, cosa forse più grave ancora, è una misura controproducente. Rappresenta un ostacolo agli investimenti e alla creazione di occupazione. Ed è per rimuoverlo che la Cna chiede al Governo che dia un segnale forte contro questo ostacolo allo sviluppo, concentrando sulla partita le risorse disponibili nell’attuale fase di discussione della Legge di Stabilità ed evitando la dispersione tra tanti micro-interventi di impatto irrilevante sull’economia». 

Rendere totalmente deducibile l’Imu sugli immobili strumentali costituirebbe una boccata di ossigeno per le imprese, un volano per lo sviluppo, un intervento per rendere meno iniqua la tassazione tra una provincia e l’altra. Oggi i capannoni, i laboratori, i negozi, indispensabili agli imprenditori per le loro attività, spesso sono tassati come fossero appartamenti di lusso. In aggiunta, è deducibile appena il 20% di quanto viene pagato. Per rendere deducibile anche l’ulteriore 80% dell’Imu sulle imprese, secondo stime ministeriali, sarebbero necessari 630 milioni. Soldi ben spesi.

Uno studio curato dal Centro studi e dal Dipartimento politiche fiscali della Cna spiega che, se l’anno prossimo fosse consentita la deducibilità totale dell’Imu sugli immobili strumentali, il “total tax rate” sulle piccole imprese passerebbe in un sol colpo dal 62 al 58,2%. L’effetto di questa correzioni di rotta sarebbe molto evidente nei territori più vessati dalla fiscalità locale. Reggio Calabria, la città dove il “total tax rate” è il più elevato (74,9%), sarebbe destinata a beneficiare di un calo del 9,5%, attestandosi al 65,4%.