“Festival della famiglia”: consegnata la targa al presidente della Cei, Bagnasco

0
370
festival famiglia 2015 bagnasco rossi bressan
A Riva del Garda l’appuntamento delle organizzazioni a supporto della famiglia

 

festival famiglia 2015 bagnasco rossi bressanLe reti territoriali sono state protagoniste al “Festival della famiglia 2015” a Riva del Garda, in Trentino. Nate su base volontaria, come quelle promosse dalla cittadinanza attiva o da associazioni, possono costruire nuove forme di mutualità che danno supporto alle famiglie e diventano così educanti da un punto di vista di sostenibilità umana e sociale. 

Per il Festival, ideato e organizzata dall’Agenzia per la famiglia in collaborazione con il distretto famiglia Alto Garda, il comune di Riva del Garda e il dipartimento per le politiche della famiglia della presidenza del Consiglio dei ministri, è stato scelto il tema “Comunità educante: una sfida per il nostro futuro”. 

Il Trentino, territorio amico della famiglia, con i quindici “Distretti famiglia” corrispondenti ad altrettante comunità di valle, vede un esempio concreto nelle strutture di accoglienza alberghiera che invitano alla raccolta differenziata dei rifiuti all’interno del “bed and breakfast” o agli alberghi che fanno delle neomamme o dei disabili il target principale dei propri clienti. Costruire quindi una nuova alleanza educativa sul territorio in cui tutti possano contribuire alla costruzione del benessere individuale e collettivo è stato il cuore dell’intervento di Leonardo Becchetti, professore all’università di Roma Tor Vergata. «Bisogna presidiare i social – ha detto – e farli diventare una piazza dove ci si forma e si comunica. Fare, insomma, una wiki-economia e chiamare a raccolta le politiche nuove che dialogano con il sociale, premiare i virtuosi fiscalmente». A dimostrazione di una rete che nasce per educare contro le distorsioni delle iniziative al solo scopo di lucro, Becchetti ha citato l’esempio di “slot mob Italia”, che ha sostenuto l’avvio di provvedimenti per contrastare l’azzardo. «Una rete nata su base volontaria spontanea che mette in moto una processo di cambiamento culturale che nel tempo fruttificano in importanti eventi storici. Oggi – ha concluso – la famiglia respira un’aria cattiva dall’economia abbiamo bisogno di cittadinanza attiva e di un’economia civile».

Significativa la presenza al Festival del presidente della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), cardinale Angelo Bagnasco: «l’educazione è cosa del cuore – ha esordito citando don Bosco -. Senza educazione non c’è crescita umana, quindi non può esserci felicità. Educare significa suscitare negli altri degli ideali e mostrarne la bellezza, quindi il desiderio di un mondo migliore. Ai veri ideali ci si appassiona attraverso una relazione interpersonale – ha osservato il presidente della Cei – in cui ci si guarda negli occhi e non basta la loro diffusione in rete, perché serve attenzione al soggetto per far emergere da lui il meglio di lui: questo è il duplice significato di una vera educazione». Il cardinale ha poi evidenziato l’importanza del ruolo dell’educatore: «l’educatore deve tenere in conto l’unicità irripetibile di ognuno e l’educazione impegna non solo colui che impara, ma anche chi insegna, ed esige un coinvolgimento in prima persona, dove la prima domanda che ci si deve fare non è cosa posso fare, ma chi sono io. Chi educa – ha aggiunto – prima di fare deve essere. L’insegnante della scuola ha un compito più alto e cioè quello di capire chi ha davanti senza improvvisarsi psicologo e deve modellare le sue proposte sulle persone affidategli e nel farlo sono imprescindibili il dialogo personale e l’intelligenza del cuore». Ha espresso inoltre nella premessa al suo intervento l’apprezzamento per l’iniziativa del Festival: «sono lieto di essere qui – ha detto Bagnasco – avete fatto del festival una tradizione della vostra storia trentina: avete messo a tema un argomento di attualità sul quale si è espresso il sinodo della chiesa universale».

Al cardinale, i presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi, accompagnato dall’arcivescovo di Trento, Luigi Bressan, ha consegnato la targa del marchio Family in Trentino.