Enrico Bonetto riconfermato alla guida della Delegazione Camposampierese di Confindustria Padova

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Enrico Bonetto Presidente Deleg. Confindustria Camposampierese1
Il presidente: «competenze da multinazionale nella piccola impresa e fare sistema per ripartire. Imprese-Pa, l’alleanza funziona. È il momento di un’unica amministrazione»

 

Enrico Bonetto Presidente Deleg. Confindustria Camposampierese1L’imprenditore Enrico Bonetto è stato confermato alla presidenza della Delegazione Confindustria Camposampierese per il biennio 2015-2017. L’elezione, all’unanimità, è avvenuta nel corso dell’Assemblea dei soci svoltasi nella sede di Camposampiero.

Bonetto, 42 anni, vice presidente della Bonetto Daniele Srl di Campodarsego (Pd) specializzata nella produzione di componenti per il settore arredo e metalmeccanico e nella lavorazione dell’acciaio inossidabile, con 20 addetti e oltre 2 milioni di fatturato, sarà affiancato dai vice presidenti Amir Baldissera (Mentis Srl, Massanzago) e Nicola Corsano (Siria Srl, Massanzago). 

L’assemblea ha inoltre eletto il Consiglio Direttivo di Delegazione, con quattro nuovi ingressi. Oltre a Bonetto e ai vice presidenti ne fanno parte: Alessia Barduca (Francesco Barduca Srl, Borgoricco), Lisa Bonetto (OMT Bonetto Srl, San Giorgio delle Pertiche), Mario Cortella (Kristallux Spa, Camposampiero), Gianfranco de Checchi (Gruppo Padovana Srl, Campodarsego), Elena Marcato (Marcato Spa, Campodarsego), Gianni Marcato (Sirca Spa, Massanzago), Filippo Pancolini (C.I.B. Unigas Spa, Campodarsego), Dario Stecca (Beatrix Spa, Campodarsego). 

“Passare dall’io al noi, e dal noi al noi-altri”, è il motto del rieletto presidente che dovrà guidare l’agire imprenditoriale nel prossimo futuro, per consolidare i primi deboli segnali di ripresa. «L’impatto della crisi è stato forte – sottolinea Bonetto -. Le aziende che sono rimaste in piedi devono recuperare competitività puntando alla ricerca di maggiore efficienza. Serve un approccio pragmatico, tornando alle origini del fare impresa, ma integrando alla tradizione l’innovazione: struttura produttiva, mercati, capitale umano. Significa non accontentarsi di guardare all’interno della propria realtà, ma aprire lo sguardo all’esterno. Occorre rinunciare un po’ al centro del comando e acquisire competenze da multinazionale anche in una piccola impresa». 

Un rovesciamento di prospettiva per scommettere su reti e aggregazioni. «È un salto culturale che come associazione dobbiamo favorire – spiega Bonetto – visto che il 95% delle nostre imprese ha meno di 20 addetti. Solo in un’ottica del “noi”, condivisa e consapevole, si tracciano nuovi percorsi».

Il Camposampierese può contare sull’alleanza della pubblica amministrazione, grazie all’esperienza virtuosa della Federazione dei Comuni. «Quest’area è una mosca bianca nel rapporto tra imprese e pubblica amministrazione – sottolinea Bonetto – grazie all’alto livello di dialogo costruito nel tempo attraverso un gruppo di lavoro che si interfaccia con istituzioni, banche, scuola. I risultati sono di assoluta importanza per le imprese, come sul fronte delle convenzioni bancarie. Nel rapporto con la Pa abbiamo aperto una strada nuova, su cui occorre spingersi ancora avanti».

Il messaggio alle istituzioni è «andare oltre la Federazione verso un’unica unità amministrativa, per rispondere a quell’esigenza di innovazione e di semplificazione che viene dalle imprese e dal territorio». Un modello che la Delegazione si impegnerà a far conoscere ed esportare «perché in tutta la provincia i tavoli Ipa possano essere volano per lo sviluppo». 

La Delegazione Confindustria del Camposampierese rappresenta oltre 190 aziende con circa 10.000 addetti, distribuite in undici Comuni: Borgoricco, Campodarsego, Camposampiero, Loreggia, Massanzago, Piombino Dese, San Giorgio delle Pertiche, Santa Giustina in Colle, Trebaseleghe, Vigonza, Villanova di Camposampiero. 

Nel Camposampierese operano 13.175 imprese di tutti i settori economici, una ogni nove abitanti. Industria e costruzioni rappresentano insieme il 35,5% del totale (41% al netto dell’agricoltura). Gli addetti occupati nell’area sono 42.800 (dati: 2014), pari al 13,8% del totale degli addetti della provincia. Nell’industria manifatturiera è concentrato il 45,5% degli occupati (32% il dato provinciale). Nel periodo tra le due crisi (2009-2014) la variazione del numero di imprese è stata nel complesso negativa, pari al -3,7%, appesantita dal settore primario, appena superiore alla media provinciale (-3,2%). Al netto dell’agricoltura tuttavia, la dinamica delle imprese rivela una sostanziale tenuta e anzi un segno positivo: +0,2% (+0,3% a livello provinciale). Segnali di recupero provengono in particolare dall’industria, con una variazione positiva del numero di imprese nel 2014 pari al +1,2%. L’area mostra una specializzazione diffusa in alcune attività della manifattura: fabbricazione di prodotti in metallo (23% del totale delle imprese), industria del legno (7,2% del totale), fabbricazione di carta e prodotti in carta.