Serracchiani: «rivedere come fare i bilanci, confrontarsi con nuovi schemi, nuove scadenze temporali»
Il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Franco Iacop, coordinatore della Conferenza dei Consigli regionali italiani, ha aperto la prima delle due giornate di studio sul coordinamento della finanza pubblica e l’evoluzione dei controlli nelle autonomie territoriali, ospitate a Gorizia, a palazzo Attems Petzenstein e organizzate dalla Conferenza dei Consigli e dal Consiglio regionale FVG, con il patrocinio della Provincia di Gorizia.
«Il tema sul quale oggi ci si confronta – ha esordito Iacop – ha senza dubbio il sapore della sfida per i diversi soggetti istituzionali che hanno accolto l’invito: una sfida alla qualità e competenza del legislatore regionale e nazionale; una sfida a rendere maggiormente efficiente ed efficace il sistema dell’amministrazione; una sfida a rendere maggiormente significativo, particolarmente nell’attuale contingenza socio-economica, quel sistema di vasi comunicanti tra amministrazione attiva e sistema dei controlli».
«In un flash di sintesi – sottolinea Iacop -, la sfida è accompagnare la crescita, seppur ancora timida, facendo diventare il sistema pubblico, per qualità ed efficienza, un motore di sviluppo, una chance in più per i cittadini, le famiglie, il mondo produttivo e del lavoro. Come elemento di contesto, è rilevante la scelta di discutere di questo tema in una delle sedi di un’Istituzione territoriale, alla presenza dei rappresentanti della Corte dei conti, ed è altrettanto significativo che la stessa Corte lo abbia condiviso. Ciò rappresenta un segnale di potenziamento delle scelte di condivisione rispetto a un tema divenuto di estrema importanza istituzionale, politica ed amministrativa».
Il controllo sulle Regioni previsto dal decreto legge n. 174/2012, convertito con modificazioni dalla legge n. 213/2012, (Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali) ha assunto in questi primi anni – per ragioni connesse alla crisi socio economica e ai tristi e noti fenomeni di mala gestio dei contributi da parte dei Gruppi consiliari – il ruolo di primo piano nell’agenda politica regionale e per la pubblica opinione; il ruolo centrale svolto dalla Corte dei conti in tale contesto e il dialogo stabilito con le Regioni in sede di attuazione ha portato a valorizzare gli spazi e i momenti di collaborazione e coordinamento a livello centrale, sia da parte delle Regioni attraverso le sue Conferenze sia con la sezione delle Autonomie della Corte dei Conti.
La scelta di Gorizia, città multiculturale e di dimensione internazionale, per queste giornate di studio in materia di coordinamento della finanza pubblica e di controlli, è stata sottolineata dalla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani. «Rivedere come fare i bilanci, confrontarsi con nuovi schemi, nuove scadenze temporali, capire come poter rispondere a nuove richieste e a nuove necessità: è questo l’impegno che spetta oggi alle Regioni, che possono contare sempre su un costruttivo rapporto di collaborazione con la Corte dei Conti. E se gran parte di questo nuovo sistema sta funzionando – ha aggiunto Serracchiani – ciò sarà di grande aiuto anche nell’attività di programmazione delle Regioni. Così i principi fissati dal legislatore statale in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica, assicurano il rispetto dei parametri costituzionali e dei vincoli derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea.
In questo contesto – ha concluso la presidente Serracchiani – in Friuli Venezia Giulia nel 2015 abbiamo approvato una legge per coordinare i rapporti fra la Regione e le autonomie locali, facendo riferimento alle nuove disposizioni contenute nell’ordinamento comunitario, nazionale e regionale. Ciò che auspico è che si possa fare un ulteriore passo avanti migliorando anche il coordinamenti dei sistemi regionali».
«Il rapporto con la Regione Friuli Venezia Giulia – ha quindi esordito Raffaele Squitieri, presidente della Corte dei conti – è connotato da una sinergia assoluta e mi auguro che possa essere esteso a tutto il sistema delle Regioni. La presenza qui a Gorizia di tanti presidenti di Consigli regionali è per noi di grande importanza, perché è la dimostrazione di come questi temi siano sentiti e di come ci sia la volontà di partecipare. Squitieri ha quindi ripercorso le tappe fondamentali del cambiamento epocale sul versante della finanza pubblica e dei bilanci avviato, quindici anni fa, con la riforma del Titolo V della Costituzione. È stata una rivoluzione copernicana – ha affermato – che se da un lato ha esaltato le autonomie locali, dall’altro ha moltiplicato i centri di spesa e ciò ha impegnano non poco l’attività della Corte dei conti».
Nel 2009, la legge 42 sui bilanci è stata una pietra miliare perché ha dato il via all’armonizzazione della gestione della finanza pubblica, ha reso i bilanci facilmente leggibili e confrontabili. E nel 2012 abbiamo dovuto confrontarci con il principio dell’equilibrio di bilancio, che ha posto nuovi vincoli alle Regioni e agli enti locali, determinando un’ulteriore rimodulazione dell’attività della Corte dei conti, la cui azione è andata mutando nei metodi e negli obiettivi.
«Oggi c’è ancora un nuovo tipo di controllo, che si avvicina molto a quello degli organismi del mondo anglosassone. Un lavoro enorme, complesso, completamente diverso dai precedenti. E con le ultime riforme costituzionali – ha concluso Squitieri – abbiamo davanti un’altra sfida, la riforma del Senato, che nella nuova formulazione verrà chiamato a valutare le politiche pubbliche, a verificare se e come le Amministrazioni hanno raggiunto gli obiettivi. Come Corte dei conti contiamo di dare un supporto al nuovo Senato anche in questo ambito».