Finest, il bilancio torna in attivo

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La finanziaria per l’internazionalizzazione delle imprese del NordEst chiude con un attivo di quasi un milione di euro

 

SEDE FINESTL’esercizio 2014-’15 di Finest, società finanziaria per l’internazionalizzazione delle imprese del Nordest verso l’Europa Centro-orientale, la Russia e i Paesi Csi, i Balcani e i Paesi del Mediterraneo, si chiude con 11,5 milioni di euro erogati a favore dei partner del Triveneto, proseguendo nella direzione di una costante crescita, già avviata negli ultimi tre esercizi. 

L’andamento del conto economico evidenzia un reddito al lordo delle imposte pari a 0,929 milioni di euro, mentre il risultato netto di bilancio si è chiuso a 1,121 milioni di euro, sostanzialmente in linea col valore dell’esercizio precedente. Oltre i 5 milioni i proventi della gestione ordinaria. «Dati positivi – ha commentato il direttore Eros Goi – sia per il bilancio appena approvato, sia per il futuro prossimo della società, che alla chiusura d’esercizio, già rilevava impegni assunti a fronte di future erogazioni per oltre sette milioni di euro. Questo, assieme all’ulteriore ribasso delle poste rettificative (-34,2%) e alla liquidità disponibile di oltre 58 milioni di euro, indica che Finest possiede gli asset necessari per essere proficuamente sul mercato».

Mauro Del Savio presidente Finest«Il bilancio approvato oggi si caratterizza per l’incremento dei volumi di erogato a favore delle aziende del Triveneto, cresciuti del 25,6% rispetto all’esercizio precedente» ha dichiarato il presidente di Finest, Mauro Del Savio, al secondo anno del suo mandato, al termine dell’assemblea dei soci. «La Società sta spingendo al massimo la propria missione istitutiva, non solo dal punto di vista del sostegno all’economia del NordEst, ma anche grazie all’assistenza e know-how offerti nell’anno in oltre 300 incontri “one to one” con le imprese – ha aggiunto -. Le operazioni di investimento avviate nell’anno da Finest sono andate nella direzione di creare una catena del valore globale, dove l’azienda italiana rappresenta il primo anello di una filiera diffusa, in grado di generare ricchezza ed occupazione per il territorio». «Ancora una volta – ha spiegato Del Savio – ribadisco che internazionalizzazione per noi è sinonimo di crescita, competitività ed espansione. Avremmo competenze e risorse per un impegno ancora più significativo per le nostre aziende ma siamo obbligati ad agire entro i limiti della nostra legge istitutiva, che nel 1991, non immaginando un effetto così ampio della globalizzazione dei mercati, ha severamente circoscritto le nostre aree di intervento». «Non possiamo che augurarci un prossimo ampliamento dell’orizzonte geografico da parte del legislatore – ha concluso -: ne deriverebbe un incremento del potenziale di crescita, sia per Finest sia per le imprese che rappresenta e sostiene».