Zaia: «progetto pilota in grado di semplificare la vita ai cittadini. Si parte da Belluno»
I cittadini potranno evitare di mettersi in fila agli sportelli dei centri di prenotazione (Cup) del Veneto per prenotare le visite e le prestazioni mediche perché saranno i medici ad effettuare le prenotazioni, supportandoli nella scelta.
E presto sarà il cittadino stesso, guidato dal medico di fiducia, a poter scegliere tra le opzioni che il sistema regionale veneto gli proporrà attraverso un contatto diretto.
La completa rivoluzione dei Cup è uno degli scenari che si prospetta grazie all’introduzione della ricetta digitale, che inizierà a dicembre attraverso una sperimentazione nel territorio dell’Azienda Ulss n.1 di Belluno. Il progetto pilota, coordinato da Arsenàl.IT nell’ambito della realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico regionale, viene presentato a MEDiT, fiera dell’innovazione e delle tecnologie sanitarie. Nell’occasione verrà lanciato anche il blog “Sanità km zero” che racconta le evoluzioni dell’esperienza.
«Il paziente al momento della scelta non sarà più solo – spiega Claudio Dario, presidente di Arsenàl.IT – ma potrà contare sulla valutazione del medico di fiducia che è in grado di dirgli, ad esempio, se la data proposta per l’esame o la visita sia adeguata alle sue necessità terapeutiche. Diciamo che il nuovo sistema, definito Oltre Cup, fa in modo che sia il sistema sanitario che si prende carico dell’esigenza dell’utente che non è più solo davanti alla scelta di quando e come effettuare una visita o un esame diagnostico».
Quello che Arsenàl.IT presenta è il risultato del lavoro elaborato da un gruppo di 100 esperti provenienti da tutta Italia che lo scorso 15 luglio si sono ritrovati a Treviso per discutere sulle opportunità offerte dall’introduzione della dematerializzazione delle vecchie ricette rosse. «Le proposte emerse – precisa Dario – nel rispetto delle norme sulla privacy, consentono di fornire servizi sempre più indirizzati a supportare il cittadino in un’ottica di sanità a km 0, con l’utente che si reca nelle strutture solo per ricevere prestazioni medico-sanitarie e non per mettersi in fila. Questo si traduce in una sanità a misura di cittadino».
Tra le idee emerse, la più immediatamente realizzabile è quella che, grazie alla ricetta digitale, i cittadini possano fare a meno di recarsi ai Cup. Le prenotazioni, infatti, potranno essere effettuate già all’atto della prescrizione da parte del medico prescrittore. La sperimentazione sarà avviata a dicembre nel territorio dell’Azienda ULSS n.1 di Belluno. «Stiamo lavorando per andare incontro al cittadino – dichiara il direttore generale Pietro Paolo Faronato -. L’obiettivo è fare in modo che quando una persona si reca dal proprio medico abbia l’opportunità di ottenere già una data per il proprio esame o per la visita senza essere costretta a passare per il CUP. Il centro prenotazioni potrebbe diventare un appoggio solo nel caso in cui un cittadino abbia bisogno di cambiare una prenotazione già effettuata. Il percorso è stato attivato e presto saremo in grado di mettere in atto concretamente questa innovazione attraverso la rete dei nostri medici di medicina generale».
«Mentre l’informatizzazione della sanità del Veneto fa diventare realtà l’impensabile, viaggia speditamente verso il fascicolo sanitario elettronico, e da dicembre sperimenterà addirittura il superamento del Centro Unico di Prenotazione-Cup, sostituito da un sistema informatico che permetterà di prenotare prestazioni ed esami direttamente dall’ambulatorio del medico di famiglia, la legge di stabilità nazionale taglia del 50% i fondi per la digitalizzazione della pubblica amministrazione, buttando così all’aria uno dei cardini della “spending review”» sottolinea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, «con soddisfazione per l’ottimo lavoro svolto dal Consorzio Arsenàl.it per l’informatizzazione della Sanità veneta» e «con pari sconcerto per l’incredibile taglio governativo proprio nel settore della modernizzazione».
Per Zaia il Progetto “Oltre il Cup, la ricetta digitale apre la strada alla sanità a chilometri zero”, realizzato dal Consorzio Arsenàl.it, costituisce una delle maggiori novità di Med.it: «anche in questo caso il lavoro di informatizzazione prima di tutto semplificherà la vita ai cittadini: niente più spostamenti e code agli sportelli di prenotazione, con in più la comodità e la sicurezza di poter ascoltare direttamente le valutazioni e le spiegazioni del proprio medico di medicina generale, procedendo, assieme a lui e grazie ai suoi consigli, anche alla prenotazione di quanto necessario per la diagnosi e la cura del proprio problema di salute. Un futuro che non ha prezzo».
“Oltre il Cup” verrà sperimentato a partire da dicembre nell’Ulss 1 di Belluno e costituisce il primo esempio in Italia di progetto volto a migliorare ulteriormente il servizi fornito dai Centri Unici di Prenotazione delle Ulss, portando sul territorio, negli studi dei medici di base, la possibilità di prenotare cure, visite ed esami. «Mentre su tutti i fronti sanitari il Governo nazionale arretra e taglia – conclude Zaia – in Veneto non ci arrendiamo all’ineluttabile. Questo progetto ne è una delle tante dimostrazioni, perché il progresso tecnologico migliora i servizi e abbassa i costi».
Per l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, «il progetto “Oltre il Cup” è un nuovo vanto dell’informatizzazione della sanità veneta a livello nazionale. Se, come sono certo, la sperimentazione che partirà a dicembre nell’Ulss 1 di Belluno avrà successo, lo allargheremo al più presto su tutto il territorio del Veneto». «Una volta a regime – rileva Coletto – “Oltre il Cup” garantirà circa 10 milioni di euro l’anno di economie, che si aggiungeranno ai 19 milioni che si risparmiano già da tempo con la possibilità di scaricare i referti direttamente dal computer o dagli smartphone, e ai 3,3 milioni di minori costi che derivano dall’entrata a regime in tutto il territorio della ricetta digitale. Il conto è pari a 32,3 milioni l’anno di risparmi per l’ amministrazione e di minori costi per la gente». «Il Veneto non vuole fare il primo della classe – conclude Coletto – ma se in tutta Italia l’informatizzazione fosse al livello del Veneto, calcolati gli abitanti assistiti per Regione, la sanità nazionale potrebbe risparmiare circa 400 milioni. Risparmi, non tagli».