A Venezia il Forum delle marine del Mediterraneo

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De Giorgi: «il Mediterraneo è diventato un mare sempre più strategico»

 

simposio marine venezia«Il Mediterraneo è diventato un mare sempre più strategico» ha affermato il capo di Stato maggiore della Marina Militare, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, concludendo il suo intervento al termine della sessione di lavori mattutina del decimo Simposio delle Marine del Mediterraneo e del Mar Nero, che si è aperto oggi e continuerà fino a domani all’Arsenale di Venezia.

L’evento ha coinvolto oltre cinquanta rappresentanti delle marine militari del Mediterraneo e del Mar Nero, con rappresentanti anche dagli Stati Uniti, Giappone, Africa e Sud America che è ospitato negli appena restaurati spazi della “Sala Squadratori”, locale senza colonne, il più grande del suo genere in Europa, che in origine ospitava le squadre di operai specializzate nel ricavare e finire le tavole di legno ricavate dai tronchi di larice, noce, acacia, faggio, abete e rovere impiegate per realizzare le navi della Serenissima. «Dobbiamo tener conto della nuova importante presenza russa nel Mediterraneo – ha spiegato De Giorgi – e di una situazione in cui si sovrappongono, nello spazio e nel tempo, le operazioni militari più diverse: da quelle di tipo umanitario, a quelle di tipo più prettamente militare, come la difesa delle infrastrutture petrolifere o la cattura di scafisti che possono rivelarsi dei terroristi. Per questo – ha proseguito – è importante modificare gli addestramenti per gestire situazioni che contengono due estremi di operazioni marittime, così come dobbiamo modificare il tipo di navi da costruire. Le sfide, nel Mediterraneo, si complicano, anche perché, per di qui, passano il venti per cento dei traffici mercantili e soprattutto petroliferi».

A supporto della considerazione che il Mediterraneo è ormai un bacino di importanza globale, De Giorgi ha ricordato che il 19% del traffico marittimo mondiale, il 30% del petrolio e del gas passa in questo mare. «Le tendenze – ha aggiunto l’ammiraglio – mostrano che dal 2002 al 2015 il flusso di merci tra Suez e Gibilterra è aumentato del 120%, tuttavia la regione sta attraversando una fase di trasformazione politico-sociale con momenti di incertezza e instabilità. Molto – ha ricordato De Giorgi – è cambiato dall’ultimo Simposio, oggi siamo a confronto con il conflitto medio orientale parziale conseguenza delle primavere arabe, una continua espansione del fondamentalismo islamico con conflitti religiosi in crescita, la crisi libica che continua e le tensioni del Mar Nero, l’evoluzione del terrorismo, i cambiamenti climatici, la scarsità idrica, insieme a un grande flusso migratorio che sortisce un grande impatto sulla stabilità e sull’opinione pubblica. Più di 300.000 persone disperate hanno attraversato il Mediterraneo negli ultimi due anni».

L’utilizzo della restaurata “Sala Squadratori” dell’Arsenale di Venezia per il decimo Simposio delle Marine del Mediterraneo e del Mar Nero ha fornito al ministro della Difesa, Roberta Pinotti, lo spunto per parlare della possibile collaborazione con il comune di Venezia riguardo all’utilizzo di immobili appartenenti al patrimonio militare: «questa inaugurazione – ha spiegato – è di grandissimo prestigio. E sono felice che un summit importante come questo si possa tenere a Venezia, in una struttura straordinaria, collocata in una città in cui la Marina ha una storia importante, che sarà aperta alla città, perché sarà bello e importante che possa venire qui. C’è infatti massima disponibilità da parte nostra per rendere disponibile questa sala per le necessità della città. Penso, ad esempio, ad un grande ballo in maschera durante il Carnevale, ma non solo». Un discorso che il ministro Pinotti ha allargato anche ad altri spazi della città, in particolare all’isola di Sant’Andrea. «Con il sindaco Brugnaro – ha aggiunto – parleremo sicuramente di patrimonio immobiliare, perché sappiamo che ci sono spazi che potrebbero essere sfruttati al meglio ed avere uno sviluppo molto importante per la vocazione della città. Penso soprattutto all’isola di Sant’Andrea: un polmone verde su cui sono a piena disposizione per lavorare col sindaco, per trovare la soluzione migliore per rendere l’isola fruibile».