Provincia di Bolzano, via libera alla realizzazione del simulatore delle condizioni climatiche estreme per medicina emergenza

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Kompatscher: «investiamo per creare un’eccellenza internazionale nel campo della ricerca per la medicina d’emergenza in montagna»

 

cameraclimaticaRealizzare un simulatore all’interno del quale riprodurre le condizioni climatiche più estreme. Il progetto è dell’Istituto per la medicina d’emergenza in montagna dell’Eurac di Bolzano, verrà finanziato dalla Provincia con uno stanziamento di 5 milioni di euro, e garantirà nel medio-lungo periodo un ritorno economico e di impatto sullo sviluppo della ricerca scientifica.

L’obiettivo del progetto, il cui finanziamento è stato approvato dalla Giunta provinciale di Bolzano, è quello di realizzare una struttura di test denominata Eurac Extreme Environment Simulator, in sostanza un simulatore con due camere ipobariche in grado di riprodurre condizioni climatiche estreme: dal caldo sahariano al freddo polare, dalla pressione atmosferica sul livello del mare sino a quella che si può riscontrare in cima al monte Everest. L’investimento totale del progetto sarà di poco superiore ai 5 milioni di euro, quattro dei quali necessari per la realizzazione delle due camere, la struttura sarà operativa a partire dal 2018, e i costi iniziali saranno a carico della Provincia di Bolzano. 

«Si tratta di risorse ottimamente investite – ha sottolineato il presidente Arno Kompatscher – in quanto il simulatore diventerà una vera e propria eccellenza internazionale nel panorama della ricerca scientifica, trasformando l’Alto Adige in un polo d’attrazione della medicina d’emergenza in montagna».

Le due camere climatiche troveranno posto all’interno del nascente Parco tecnologico, e la particolarità è che il loro utilizzo non dovrà essere limitato all’attività di ricerca, ma potrà trovare applicazione anche a livello industriale: ad esempio, per quanto riguarda i test climatici su prodotti come articoli sportivi, autoveicoli e strutture meccaniche di grandi dimensioni. Se la camera che riproduce la pressione atmosferica sarà interessante quasi esclusivamente per condurre esperimenti sulle reazioni del corpo umano ad alta quota, quella che invece consente di simulare situazioni estreme dal punto di vista delle temperature si presta ad un utilizzo molto più ampio. «I costi di gestione della struttura – ha concluso Kompatscher – si aggireranno attorno ai 400.000 euro annui, ma la stima dei potenziali introiti che si potranno ricavare dal mercato consente di ipotizzare una copertura totale dei costi nel medio-lungo periodo».