Maiale giocattolo galeotto in un asilo di Rovereto: vietato il gioco dai maestri a causa delle lagnanze degli islamici

0
822
bambino su maialino
Insorge la politica con proteste della Civica Trentina, Lega Nord e Movimento 5 Stelle: «effetti perversi della presunta integrazione degli immigrati di origine islamica»

 

bambino su maialinoQuanto succede all’asilo di via Saibanti a Rovereto, ha dell’incredibile, laddove una presunta integrazione vuol dire rinuncia a degli innocenti giochi per bambini, solo perché rappresenterebbero animali impuri, che in realtà esistono solo nelle menti malate dai retaggi culturali di gente che vede rappresentato anche negli oggetti invece che nelle proprie azioni, strumenti infernali o malefici.

Dopo presepi, crocefissi, feste del papà o della mamma, ecco che la contaminazione dell’impurità arriverebbe, per i mussulmani, dalla presenza di un gioco a dondolo a forma di maiale installato nel parco giochi dell’asilo e nel nome di un’integrazione al rovescio, ecco che qualcuno priva i bimbi tutti (trentini e non) di un gioco candido e puro, per integrarli al credo di altre religioni che a casa loro hanno il diritto di gestire, ma che in terra trentina, è un’indicazione ridicola e oltre le righe.

Nella cultura occidentale il maiale è un animale utile, socievole e giocoso, tanto che un recete cartone animato è diventato oggetto di culto tra piccoli e grandi di tutto il mondo. Non solo: il maiale per le popolazioni rurali occidentali da sempre è simbolo di ricchezza e prosperità.

Ora, per un mal inteso tutto occidentale di rispetto delle sensibilità altrui, si vuole negare la presenza, l’utilizzo e il gioco che vede il maiale protagonista. «Una realtà incredibile, che genera sicuramente reazioni xenofobe, perché è grave che l’integrazione si ricerchi non nella comprensione ma nell’imposizione, obtorto collo, delle credenze altrui, imponendole anche alle nostre scelte e genti – scrive il consigliere provinciale Claudio Civettini in un’interrogazione per fare luce sui fatti accaduti -. Una situazione da rigettare, perché, come dicono giustamente i genitori, ma anche la gente comune, di questo passo dovremo noi subire imposizioni di qualsiasi genere, anche davanti alla banalità di un animaletto simpatico, che nulla rappresenta certamente di male».

Secondo Civettini “un tempo eravamo schiavi del retaggio rappresentato dai serpenti che rappresentavano il male; oggi ostaggio della presunta impurezza dei maialini. Speriamo che qualche induista, ci risparmi l’imposizione di avere delle mucche e dei vitelli da adorare, così almeno completeremo la gamma delle rappresentazioni animali del bene e del male, dimenticandoci che ogni male, nasce dai comportamenti delle persone – uomini e donne – che nel 2015 per motivi religiosi sanno arrivare a sgozzare animalescamente persone o farsi saltare come kamikaze per guadagnarsi la morte del paradiso!»

Per la consigliera comunale di Rovereto della Lega Nord Mara Dalzocchio «è tempo e ora che si riaffermi che ad integrarsi sono gli immigrati che vengono accolti da non e non viceversa. Se a qualche immigrato di fede islamica non aggrada qualche tradizione, costume o gioco liberamente accettato dalla nostra cultura, costui è libero di fare fagotto e di tornarsene da dove viene. In caso contrario, deve farsi una ragione e accettare costumi, tradizioni e usanze dei luoghi e dei popoli dove è ospitato, così come dovremo fare noi quando andiamo in un altro paese. Essere sempre e comunque acquiescenti alle pretese dei nuovi venuti è semplicemente masochistico».

Sul tema interviene anche l’ex presidente della giunta provinciale di Trento ed attuale deputato del centro sinistra, Lorenzo Dellai, secondo il quale «sono convinto che l’integrazione sia una delle sfide più difficili e decisive per il Trentino, ma serve attenzione e rispetto reciproco, ma sempre all’insegna del buonsenso, che in casi come questo o come quello dell’eliminazione dei presepi dalle scuole scarseggia». Parlano di «subalternità cultuale» anche dal M5S con i rappresentanti locali Filippo Degasperi e Paolo Vergano: «se la rimozione del maialino giocattolo dal parco dell’asilo fosse effettiva avrebbe dell’incredibile. Nessun gruppo può pretendere di prevaricare imponendo la propria sensibilità ad altri».