La proposta lanciata dal ministro PD di levare le crociere da San Marco trova contrari il PD Veneto mentre è favorevole quello Friulano
La battaglia mai sopita per il transito delle grandi navi da crociera attraverso San Marco a Venezia torna alla ribalta con una querelle innescata dal ministro PD Dario Franceschini, che ha candidato Trieste come nuovo hub delle crociere, a scapito della città lagunare.
Per farlo il responsabile di beni culturali e turismo ha scelto la platea degli stati generali del turismo sostenibile, a Portici (Napoli), dove si è presentato mostrando la foto di una grande nave nel porto di Venezia. «Mi chiedo se Venezia – ha spiegato Franceschini – abbia bisogno di questo, se questo sia il modello cui puntare. A Venezia le navi ci andranno lo stesso ma chiedo se non abbia più senso utilizzare il porto di Trieste come Hub».
Immediata la replica del governatore del Veneto, Luca Zaia, che ha sottolineato – se la scelta fosse questa – «il rischio della perdita di migliaia di posti di lavoro, del 20% del Pil di Venezia, e il fatto che così verrebbero scavalcati d’un colpo gli Enti locali». Dello stesso avviso – in un inedito asse Lega-Pd – la capogruppo Dem in Consiglio regionale veneto, Alessandra Moretti (PD), per la quale quella di Trieste «sembra un’ipotesi che non tiene conto dello sforzo comune che a livello locale ed anche nazionale si sta facendo per trovare una soluzione capace di salvare le attività portuali veneziane e di tutelare l’ambiente». Moretti si è detta per questo «sorpresa delle dichiarazioni di Franceschini».
Di tutt’altro avviso la sua collega di partito e presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani: «il ministro Franceschini ha formulato un’ipotesi fondata e ragionevole, che tiene conto delle esigenze di tutela ambientale di Venezia e anche della vocazione crocieristica di Trieste».
Per evitare San Marco, dopo il decreto Clini-Passera che ha limitato il tonnellaggio delle navi da crociera, in attesa di una soluzione definitiva per by-passare San Marco, l’Autorità portuale aveva proposto il progetto dell’allargamento di un canale, dietro l’isola della Giudecca, il Sant’Angelo-Contorta. Il progetto però è stato presto bocciato a vari livelli, mentre erano allo studio altre due ipotesi. La prima prospettava la realizzazione di un porto esterno alla laguna legato alle opere del Mose (le barriere mobili per la salvaguardia della città) mentre il secondo puntava all’utilizzo del Canale dei petroli (in direzione Marghera) per poi entrare al terminal crocieristico attraverso lo sviluppo del Canale Vittorio Emanuele, un tempo funzionale al polo chimico. Il porto esterno, che è ancora all’esame delle autorità, nei giorni scorsi è stato bocciato dall’amministrazione comunale che invece preme, con il sindaco Luigi Brugnaro, per l’ipotesi del canale Petroli-Vittorio Emanuele. Un progetto quest’ultimo che sarebbe gradito ora anche dall’Autorità portuale veneziana.