Salvini nel suo tour in Friuli Venezia Giulia, lancia Zaia come alternativa a Renzi

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Nel suo comizio alla festa del Carroccio di Pordenone, Zaia attacca la Serracchiani ma rimanda al mittente la candidatura al ruolo di anti-Renzi

 

luca zaia comizio friuli venezia giuliaFine settimana denso di politica per il Friuli Venezia Giulia, con l’arrivo di molti leader regionali e nazionali per partecipare alle varie feste di partito. «Vincere le prossime elezioni in Friuli Venezia Giulia per dare il via a una rivoluzione pacifica nel nome dell’autonomia» è l’appello lanciato dal governatore del Veneto Luca Zaia, dopo Matteo Salvini a Cividale, dal palco della festa della Lega Nord Friuli Venezia Giulia a Pordenone, che boccia l’esperienza Serracchiani e tira la volata a Massimiliano Fedriga quale suo successore alla guida della regione autonoma.

«Dovete lavorare pancia a terra – ha spiegato Zaia, facendo riferimento alla propria recente campagna elettorale in Veneto – per restituire ai cittadini quella dignità che è stato loro tolta da un Governo centrale nemmeno eletto e da una presidente di Regione chiusa, al pari di tutti i suoi colleghi di partito, in una gabbia dorata e sempre più distante dai bisogni della gente. Guidati dalla Lega, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia andrebbero così a costituire un unicum per guardare a un orizzonte in cui autonomia e responsabilità possano diventare le parole d’ordine di un nuovo corso politico, in cui le persone siano poste al centro dell’azione e non relegate ai margini di un sistema che le usa solo per vessarle con imposte e sanzioni» aprendo sostanzialmente alla proposta di allargare l’autonomia e di creare un NordEst autonomo lanciata dal capogruppo PD alla Camera Rosato.

Nel suo intervento, Zaia ha puntato sulla gestione del denaro pubblico fatta dal governo Renzi: «Roma riceve da noi ogni anno miliardi di euro e ci ringrazia tagliando i servizi. Tutto ciò ha da finire, e le amministrazioni virtuose non possono continuare a caricarsi sulle spalle gli oneri di chi invece spreca il denaro pubblico».

«Sanità, immigrazione e lavoro sono pertanto i tre cardini attorno ai quali ruota la nostra proposta di riforma del Paese – ha detto Zaia -: più servizi per tutti, soprattutto per i meno abbienti, respingimento dei migranti economici e abbattimento della pressione fiscale sono le chiavi per un futuro di benessere che, grazie alla Lega, non è un miraggio ma una concreta possibilità. E proprio in tale prospettiva l’asse Veneto – Friuli Venezia Giulia risulta imprescindibile».

Parole condivise dall’eurodeputato leghista Lorenzo Fontana, secondo cui «il Friuli Venezia Giulia non si merita Debora Serracchiani, una vera e propria ingiustizia nei confronti di persone che meriterebbero di essere ascoltate e non sacrificate sull’altare di interessi specifici interni al Partito Democratico che arrecano enormi danni alla comunità nel suo insieme. E in questo contesto – ha concluso – Fedriga rappresenta senz’altro la miglior via d’uscita per ridare la voce al popolo sovrano».

Luca Zaia rimanda al mittente l’investitura a candidato premier del centro destra lanciata dal segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini a Cividale: sottolinea che il leader della Lega è Matteo Salvini e che lui, Zaia, è «troppo impegnato e concentrato sulla Regione Veneto per poter permettermi altre distrazioni. Come scrisse Carducci da bambino, quando gli chiesero un tema sulla mamma scrisse: “mia mamma è mia mamma. Punto e basta”. Il leader è Matteo. Punto e basta». Zaia dopo aver ringraziato il segretario del Carroccio per le attestazioni di stima che gli dimostra, ha ribadito: «la Lega è una famiglia, una squadra con molte persone in gamba e bravissimi amministratori».